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Lunedì 14 Maggio 2012. Per la prima volta in vita mia metto piede ad Erve, paese dei 21 ponticelli e dall'anima bergamasca, emigrata forzatamente qualche anno fa nella più vicina Lecco. Io, Fausto e Piero raggiungiamo la frazione Costalottiere, al suo termine delle frecce zizzaganti ci guidano a prendere un sentiero che sale a lungo immerso nel bosco e dopo un bel po' sbuchiamo finalmente in campo aperto, siamo su una selletta che ci regala la prima visuale sul seminascosto Resegone: ci incamminiamo ora su una lunga dorsale panoramica che dolcemente ci porta alla base dello strappo finale del Magnodeno, pochi minuti di ripida salita e la vetta è presto raggiunta. Una grande croce si affaccia ardita sulla sottostante Lecco, il colpo d'occhio è veramente notevole..!! A presidiare la vetta ci sono anche un rifugetto degli alpini e una piazzola per gli elicotteri, l'impressione è che questa piccola montagna sia ben frequentata: è la nostra prima tappa, si rivela un bel posticino, ma per noi è già ora di raggiungere la prossima meta. La seconda tappa avrà termine al passo del Fòo, ci avviamo sulla lunga cresta verso nord con l'intenzione di percorrerla integralmente, canalini attrezzati compresi: la partenza è tutt'altro che tremenda, un breve passaggio di roccette scende l'ampia dorsale verso un bel betulleto, poi pascoli magri e tratti boscosi ci portano ad una fresca sorgente, dove troviamo la deviazione per le creste. Comincia la nostra avventura sulla Cresta della Giumenta: la prima parte è tutt'altro che difficile, poi si dispiega una bellissima cavalcata che con andamento altalenante sale al culmine di un grande dosso dove è posizionata la Croce della Giumenta. Affrontiamo tratti pianeggianti e crestine aeree, ci abbassiamo in ripide discesine e ci arrampichiamo dentro brevi canalini, il tutto splendidamente immerso in panorami grandiosi e il tutto quasi costantemente accompagnati dalla presenza di catene. Parecchi passaggi si possono tranquillamente affrontare senza ricorrere al loro aiuto e francamente ritengo tutto questo spiegamento di metallo un po' eccessivo: una spiegazione plausibile potrebbe essere quella di una frequentazione invernale della cresta. Vinto un ultimo canalino si sbuca direttamente alla piccola croce, anche lei posizionata in un punto decisamente panoramico: ora arriva il tratto più impegnativo della tappa, scendiamo ad una forcella che ci traghetta verso una crestina tormentata. Volendo la si può evitare prendendo un sentierino verso destra che la taglia alla base, ma sarebbe un peccato, in fin dei conti questo tratto particolarmente aereo si risolve con un canalino di una decina di metri di dislivello ampiamente "incatenato": è il passaggino più difficile dell'intera escursione, bisogna tirarsi sù con forza di braccia, gli appigli comunque non mancano e se avete braccia e gambe lunghe partite decisamente avvantaggiati. Si tratta comunque di difficoltà tutt'altro che impervie, adatte però a chi non non si impressiona facilmente per un po' di pendii scoscesi sotto i piedi: impressionante semmai è la magnifica visuale sulla sottostante Lecco, che ammiriamo per l'ultima volta alla bianca cappelletta sopra il passo del Fòo. La cavalcata termina quì, ora scendiamo alla Capanna Alpinisti Monzesi dove prendiamo il sentiero per Erve: durante la discesa giunti ad un bivio scegliamo la variante facile, che si rivela un bellissimo percorso immerso nel bosco. Trotterelliamo giù dalla valle attraversando e costeggiando torrentelli ricchi di spumeggianti cascatelle, per poi sostare nella bella area della Sorgente San Carlo: posticino veramente incantevole che precede il nostro arrivo nel fondovalle, dove una facile sterrata costeggia a lungo il Gallavesa. Anche questo tratto si rivela quantomai suggestivo, un continuo susseguirsi di saltelli e cascatelle che ci accompagnano fino alle case di Erve: non ci resta che attraversare per intero il lungo paesello, che concentra le sue viuzze più antiche nei pressi della chiesa. A ragione veduta è meglio parcheggiare proprio nella piazzetta sotto la chiesa e cominciare l'escursione salendo a piedi verso Costalottiere: farlo a fine escursione può risultare piuttosto faticoso. Lunga e gratificante escursione ricca di ambienti diversi, permette di scoprire una zona poco conosciuta dai bergamaschi. Nonostante la quota modesta Erve e la sua vallata offrono la sensazione di trovarsi già in alta montagna, che quassù risponde al nome di Resegone: anche oggi le sue infinite pendici ci hanno svelato nuovi e bellissimi sentieri. Erve: davvero una sorpresa... |
Immagini totali: 60 | Ultimo aggiornamento: 04/07/12 0.09 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |