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Mercoledì 5 Agosto 2009. Diavolo Re, Presolana Regina. Personale gerarchia delle Orobie. Parto presto, Pagliari è un sogno tra la luce dei lampioni. Salgo diretto verso il rifugio Longo, passerò da lì: la strada è più corta....e lo strudel mi aspetta!! Mi ci butto sopra sapendo di rischiare: se ci scappa il bis potrei ritrovarmi in vetta giusto in tempo per essere inghiottito dalle nuvole Seriane! La fetta va giù e io vado su. Alla Selletta mi accoglie una sciabolata di luce: sorge il sole tra Diavolo e Diavolino!! Indimenticabile. Prendo il sentiero che si dirige verso il Passo di Valsecca, ma lo abbandono appena accenna a scendere. C'è una traccia che a sinistra, tagliando alta la Valle di Camisana, consente di portarsi poco sotto la Bocchetta di Podavit. In realtà la scorciatoia me la devo inventare ogni volta: ci sono, è vero, alcuni nuovi bolli rossi e qualche sperduto omino di sassi. Ma il pendio è costellato da infinite tracce, anche del passaggio degli stambecchi, che si confondono l'una con l'altra. So che non vale la pena alzarsi di quota: a metà valle c'è uno sperone roccioso che va per forza aggirato alla base. Lo oltrepasso e prendo subito a salire con più decisione. Se becco la traccia giusta, un omino grandicello mi accoglierà su dei pianori nevosi. E così avviene. In breve trovo i triangoli rosso - bianchi che segnano la via normale di salita, usata da chi arriva dal Calvi. I miei passi raspano la neve dura, ma rispettano con attenzione le splendide fioriture. Sopra la bocchetta di Podavit sfioro l'ex ghiacciaio ovest: ora è solo un nevaio, visibile nemmeno tutti gli anni...Ma quest'anno l'innevamento è superbo!! Inizia la cresta, mollo i bastoncini, metto le quattro zampe motrici, seguo i bolli.....E per due volte mi perdo! Vengono in mio soccorso gli scarponcini che, mossi da pietà, mi indicano la pista giusta....Tre metri più in la del mio naso! Un ultimo francobollo di fiori e tocco la piramide in vetta. Ecco che ci ritrovo la mia anima: se n'era andata in avanscoperta, mentre io mi ingarbugliavo sulla cresta. Eccola qui, strabeata a godersi il silenzio degli orizzonti e l'alito delle nuvole. Ci facciamo compagnia per un'ora. C'è tutto il mondo intorno e nessun pensiero sporca la mia mente. Sono sul mio amatissimo Diavolo, non esiste nient'altro! Tranne la seconda fetta di strudel che, con grandissimo sacrificio, mi offro volontariamente di raggiungere al più presto. Lo guardo ancora una volta. Quanto sei bello....Sasso più alto della Valbrembana! Ciao Diavolone. PICCOLA APPENDICE. Mercoledì 12 Agosto, a sorpresa torno lassù: accompagno mio cognato che da tantissimi anni vorrebbe tornarci. Era un ragazzino, ora non più: da solo non se la sente. Lo porto su per lo stesso itinerario di una settimana fa. Lo precedo di pochi metri e quando tocco la vetta sono un pelino sciupàt. L'altitudine è birichina. Quando tocca la vetta lui, il suo viso è di una bella tonalità "rosso semaforo" che fa tanto guerre stellari. A fatica riacquista un aspetto umano, ma gli occhi tradiscono una felicità immensa. Solo allora (e chi se lo ricordava?), salta fuori che è la vigilia del suo compleanno: si è fatto il regalo più bello che poteva!! Se avete un parente a cui non sapete cosa regalare....... |
Immagini totali: 33 | Ultimo aggiornamento: 15/08/09 17.08 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |