|
17 luglio 2013. L'intenzione era quella di salire al Ponteranica partendo dalla Cantoniera San Marco, ma già che ero lì ho deciso di salire i per me inediti Cimetto e Monte Verrobbio, ovvero la lunga cresta che collega il Passo San Marco al Passo del Verrobbio. Dalla Cantoniera i miei scarponi si incamminano sulla Priula, il passo è presto raggiunto, giro a sinistra e un largo sentiero mi porta subito a visitare le trincee della Linea Cadorna: proseguo poi restando fedelmente incollato al crinale di questa che si rivela essere una cresta non difficile e particolarmante panoramica, la percorro per la prima volta e dopo aver superato una prima elevazione ecco che arrivo sulla vetta del Cimetto. La bella cresta prosegue con andamento ondulato e leggermente più impegnativo fino a portarmi in vetta al Monte Verrobbio, caratterizzato da un semplice bastone di legno: un pochino più avanti mi affaccio sul sottostante Passo di Verrobbio, lo raggiungo dopo essermi abbassato per pendii erbosi piuttosto scoscesi e che richiedono sicuramente attenzione. Saluto le famose trincee del passo e scendo ad ammirare il piccolo laghetto sottostante, poi risalgo le rocce montonate del vallone alle sue spalle: mi sposto verso sinistra per agganciare la traccia segnalata da omini che salendo direttamente dal passo porta alla vetta del Colombarolo, traccia che abbondanti chiazze di neve mi fanno perdere quasi subito, arrivo sulla cima un po' a naso. Agganciata la cresta mi porto senza problemi in vetta al vicino Ponteranica Orientale, caratterizzato verso nord da una suggestiva valletta sommitale che si infila tra giganteschi roccioni, mi avvio poi tranquillo sulla cresta verso il Ponteranica Centrale quand'ecco che all'improvviso le difficoltà aumentano più del previsto, andando ben oltre le mia capacità: mi ritrovo a dover scendere una paretina impegnativa che però non mi sento in grado di affrontare, perciò torno sui miei passi fino ad un colletto dove prendo una delicata traccia di capre che taglia gli impervii pendii erbosi affacciati sui Laghetti di Ponteranica, restando qualche decina di metri sotto la cresta. E' un tratto decisamente ostico e impegnativo, adatto solo ad escursionisti molto esperti: mi fido a percorrerlo solo perchè il terreno è perfettamente asciutto, se così non fosse stato mai mi sarei azzardato a tentare di superare questo infido ed esposto traverso. Riaggancio la cresta e devo nuovamente prestare estrema attenzione, il tracciato che conduce ad un grande omino di pietre si rivela essere tutt'altro che banale, occhio..!! Superato l'omino con tracciato decisamente più abbordabile mi porto sulla vera vetta del Ponteranica Centrale, da cui ammiro le forme ardite del Ponteranica Occidentale posto in territorio valtellinese, nonchè il bellissimo profilo del dirimpettaio Valletto. Per sentierino scendo nel vallone che poi forma la grande conca dove sono adagiati i bellissimi Laghetti di Ponteranica, luogo da qualche tempo colonizzato dagli stambecchi: un angolino selvatico e bucolico allo stesso tempo, è davvero bellissimo sostare in questa conca lacustre che avevo sempre raggiunto dai Piani dell'Avaro. Ma oggi devo prendere tutt'altra direzione, ecco perciò che mi avvio sul Sentiero 101, si abbassa nel vallone sottostante i laghi per andare a sfiorare una baita, poi risale un pochettino e con bel traverso mi porta ad incrociare il tracciato della Via Mercatorum: la discesa ora si fa più decisa ed in breve mi ritrovo al Piano dell'Acqua Nera, conca acquitrinosa sotto il Passo di Verrobbio. Una salitella finale contorna la valle affacciata sul Lago di Valmora, una manciata di minuti e mi ritrovo a sbucare sul piazzale della Cantoniera, ecco finito il mio giretto: bella e appagante escursione dove si viaggia a lungo per creste, la presenza di passaggi impegnativi la rende però adatta solo ad escursionisti esperti. |
Immagini totali: 63 | Ultimo aggiornamento: 15/10/13 16.39 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |