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2 Novembre 2011. Avevo già proposto la sconosciuta ed alquanto affascinante escursione che da Valzurio sale al Monte Timogno: riaggiorno il tutto perchè stavolta ho oltrepassato la suddetta cima. Tutta colpa del nebbione patito fino alle Case Campello, mi ha alquanto infreddolito: dopo essermi rosolato per bene in vetta al Timogno baciato da un tiepido sole, decido di continuare ad oltranza sulla facile cresta finchè le ossa non saranno belle asciutte. Eccomi così incamminato su una breve e dolce discesa, seguita da un'altrettanto bonaria salita alla vicinissima vetta del Benfit, cima che conquisto per la prima volta. La cresta ora scende con decisione verso un primo colletto perdendo quasi un centinaio di metri di dislivello, supero poi una piccola elevazione e sempre seguendo fedelmente la cresta scendo al vicino Passo degli Omini. Di strada nelle gambe ne ho già accumulata un bel po', ma la voglia di proseguire è troppo forte così risalgo il colle successivo. Un'ulteriore discesa mi traghetta ad un nuovo largo colletto: ecco davanti a me la Cima degli Omini, che senza troppa fatica è in breve raggiunta. L'omino di sassi della vetta può godere di un gran bel panorama, Ferrante e Presolana in primis. Ne valeva davvero la pena salire fin quassù..!! A pensarci bene è dal Colle Palazzo che stò viaggiando quasi ininterrottamente sulla dorsale di questa lunghissima costola orobica: un'interminabile, panoramicissima e splendida cavalcata, tra le migliori che conosca. Le mie gambe sono ancora pimpanti e per un attimo sono tentato di proseguire, ma è già tardi e mi rendo conto che da quì in avanti il terreno si fa più difficile: sarà per un'altra volta. E' ormai ora di scendere a valle, passerò dal Moschel: non mi rimane che tornare di poco sui miei passi per poi abbassarmi a vista verso la sottostante Baita Alta di Verzuda. Scendo poi lungo l'ampio costolone erboso sulle tracce delle motocross fino ad incrociare il sentiero che mi porta alla Baita bassa di Verzuda, a pochi metri dalla sterrata per il Moschel. E proprio ai lati di questa disastrata sterrata si possono ammirare a più riprese le bellissime cascatelle del torrente Ogna: dedico le ultime foto proprio a loro, altra meraviglia di quel capolavoro chiamato Valzurio. Nel suo insieme è un'escursione priva di reali difficoltà, adatta perciò anche ad escursionisti tranquilli, purchè dotati di buone gambe e buon fiato: il dislivello è di tutto rispetto ed i chilometri da percorrere non sono affatto pochi. L'unico problema è la totale mancanza di indicazioni e segnavia, bisogna scovare il percorso e cerco di spiegarlo nei miei precedenti servizi a lui dedicati. Garantito: vale la pena provare ad impararlo. |
Immagini totali: 52 | Ultimo aggiornamento: 09/02/12 17.51 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |