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Venerdì 25 Luglio 2014. Madonna delle Nevi, è mattino presto, Spike se ne sta nel bel mezzo della breve stradetta che porta al rifugio, lo saluto, forse mi riconosce, sta aspettando un'escursionista, scodinzola, mi ha scelto: è fatta, oggi avrò una guida d'eccezione. Ci incamminiamo sul Sentiero delle Casere, la prima che tocchiamo è quella della Val Terzera, ci regala il nostro primo raggio di sole: poco oltre la casera giriamo a destra, un sentiero sale in pochi minuti al bel poggio pascolivo della Baita di Begna, è la prima volta che raggiungo questo luogo. Spike lo conosce sicuramente già e si avvia zampettando allegro sul sentiero che fila via pianeggiante oltre la baita, ma ora è arrivato il momento di svelargli la meta della mia escursione: giro bruscamente a sinistra e comincio a risalire in linea retta il ripido prato alle spalle della baita, lui mi segue per qualche decina di metri, poi mi fila davanti e io ho la nettissima sensazione che abbia capito dove stiamo andando. Lo spallone che sto risalendo è la lunga costola che delimita a sud tutta la Val Terzera, salendo fino alla vetta del Monte Cavallo: dopo circa vent'anni torno su questa montagna che avevo salito una sola volta da San Simone, non ho più ricordo dei suoi panorami. Non conosco questa dorsale e Spike sembra averlo capito, ne aggancio la cresta che si presenta all'inizio piuttosto boscosa, la traccia non è per nulla evidente: ogni tanto mi fermo per capire dove devo andare, ma non ho nemmeno il tempo di mettermi a pensare, Spike con estrema sicurezza si è già incamminato sulla traccia giusta e me la mostra, non devo far altro che seguirlo. Straordinario il suo comportamento, sa che non sono un'escursionista tanto normale, è già la quarta volta che trotterelliamo assieme e ormai ha capito che spesso devio dal percorso standard per soddisfare le richieste della fotocamera: quando mi fermo lui mi guarda per un attimo coi suoi occhietti interrogativi, poi si ferma e aspetta pazientemente che finisca le mie divagazioni, non appena accenno a ripartire scatta immediatamente avanti per mostrami la strada. Mitico..!! La cresta sale a disegnare un primo lungo dosso che costringe a saliscendi dove non mancano tratti in cui si perde quota, oltrepassata un'ultima costa la traccia esce in ambiente aperto, compare un dentino roccioso che il tracciolino risale con ripidissimo strappo sulla sinistra: dalla sommità di questo apparente dentino si gode di una gran bella vista, purtroppo oggi già disturbata da abbondanti nuvole, la traccia ora diventa più evidente, la pendenza si smorza un po' restando però sempre sostenuta, arrivo nel punto dove converge il sentierino che sale dall'alta Val Terzera poco sotto il Passo di San Simone ( sentierino pesantemente danneggiato da smottamenti...), ora il cammino è scandito da una bollatura rossa. Strappi decisi si alternano a ben pochi tratti di respiro, la croce si avvicina sempre più, ho l'impressione che sia la più alta dell'alta valle: le sue dimensioni ingannano la prospettiva, sembra vicina ma mi accorgo che mancano ancora la bellezza di trecento metri di dislivello. Passo dopo passo arriviamo all'inizio del ripido strappo finale, Spike non ha mai mollato neanche per un solo metro la conduzione dell'escursione, mi ha guidato con precisione e professionalità: lascio doverosamente a lui l'onore di toccare per primo la vetta, a me resta la soddisfazione di aver persorso un itinerario decisamente appagante per un escursionista, cresta non difficile, ma faticosa e adatta a persone esperte. Purtroppo i panorami dovrò gustarmeli un'altra volta, la nuvolaglia li cela e mi consiglia di non indugiare troppo, comunico a Spike che mi frulla per la testa l'idea di scendere al Passo di San Simone per salire alla Cima dei Siltri: ecco che con sentierino tutt'altro che agevole scendiamo la spalla est fino alla Bocchetta dell'Erba, poco prima di arrivarci mi ritrovo ad affrontare un saltello di roccette da non sottovalutare: scolliniamo e con sdrucciolevole discesa nel franoso vallone ancora ricco di neve da valanga ci intraversiamo alti sulla conca di San Simone fino a raggiungere il passo omonimo. Spike prende per qualche metro il sentiero che scende in Valterzera, poi si accorge che io mi sto arrampicando sulle scoscese balze erbose a destra del passo, capisce al volo che voglio andare sulla Cima dei Siltri e mi scappa avanti, facendomi capire che anche lassù è già stato e quindi conosce la strada. Anche questa cima costa fatica, ripagata dalla bellissima visuale sul Cavallo, con bella traversata ci portiamo fino alla Forcella Rossa: comincia la discesa per tornare alla base, agganciamo il Sentiero 101 e scendiamo a sinistra verso il Cascinetto dei Siltri, poco più avanti troviamo il Laghetto di Cavizzola in ottima forma, la bella discesa ci porta alla Casera Siltri e quì mi accorgo che Spike è a disagio nel passare accanto alle mucche, sembra averne un po' paura. Non indugio, oltrepassiamo velocemente e con bellissima camminata in uno splendido lariceto sbuchiamo nei pascoli della Costa Piana, altro luogo che rapisce sguardo e cuore. Divalliamo nuovamente in Val Terzera, Spike tende a scappare avanti, conosce la strada per la Madonna delle Nevi a memoria: ci arriviamo stanchi e contenti, l'escursione che abbiamo concluso non è un passeggiata, dislivello e tipo di terreno sono di sicuro impegno. Ma io avevo una guida speciale, la cosa che apprezzo di più di Spike è la sua assoluta discrezione: attentissimo ad ogni movimento e in perenne ricerca di marmotte e camosci, eppure non abbaia mai, disinvolto e sicuro di se anche su terreni decisamente ostici, un vero escursionista esperto..!! Grazie mille mitico Spike: con te accanto ogni escursione diventa indimenticabile..!! Alla prossima... |
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