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Ogni Regina ha una bellissima corona adornata con brillanti e perle di estremo valore e così, anche la “Regina delle Orobie”, possiede una corona meravigliosa.
La corona è formata dalle sue lunghe creste e le perle sono le cinque cime che si susseguono tra rocce e strapiombi.
Oggi, con Sergio e Pier, vogliamo tentare la traversata integrale delle creste, da Ovest verso Est.
Sappiamo che la lunghezza e le difficoltà del percorso non sono da sottovalutare e, in considerazione del fatto che adesso le ore di luce sono molto poche si decide di partire molto presto e di “armarci” di frontalini potenti.
Partiamo alle 6.30 da poco sotto il Passo della Presolana, ci dirigiamo alla Baita Cassinelli e quindi alla Cappella Savina da dove ammiriamo un’alba meravigliosa.
Saliamo verso il Passo Polzera, ma prima di raggiungerlo scendiamo da un canale di sfasciumi, seguito da un traverso su erba e ghiaia che ci porta all’attacco delle creste poco dopo la cima di Valzurio che non saliamo per i tempi già stretti.
Qui ci imbraghiamo ed iniziamo a risalire le creste con passaggi rocciosi e tratti erbosi sempre con il baratro che si apre verso nord. La salita non è mai banale e richiede attenzione anche perché la roccia non è sempre solida come sembra. Prima della Presolana di Castione si superano i primi due passaggi molto impegnativi (III+). Raggiungiamo la prima vetta e scopriamo che la cima della Presolana Occidentale non è molto lontana… bella sorpresa!
Dopo la breve pausa affrontiamo con attenzione la discesa e poi risaliamo un canale roccioso (II+) e poi un tratto di cresta affilato come pochi e finalmente raggiungiamo la Presolana Occidentale.
Sono le 12.20, ci godiamo una pausa più lunga ed il pranzo e poi, alle 12.45, si riparte in direzione Est salendo in successione la Presolana del Prato, la Centrale, l’Orientale e quindi il Visolo.
Poco dopo la cima dell’Occidentale è necessario fare una doppia di 30 metri e poco dopo, un passaggio aereo su una cengia rocciosa.
Il panorama è sempre eccezionale e le difficoltà alternate a tratti in cui riprendere fiato e scaricare la tensione. Arriviamo sulla cima del Visolo alle 16.00, poco prima del tramonto e qui, con un urlo liberatorio scarichiamo l’adrenalina della lunghissima cavalcata che ci ha visti impegnati per quasi sette ore. La discesa dal Visolo verso la Cassinelli è allietata da un tramonto bellissimo e raggiungiamo il rifugio con il primo buio. Una pausa è d’obbligo visto che è qualche ora che siamo a secco di bevande e ne approfittiamo per brindare alla bell’impresa compiuta.
Il rientro alla macchina avviene ancora alla luce della frontale tra risate e battute, una giornata intensa si sta chiudendo, i dolori muscolari si fanno sentire, ma la soddisfazione è ancora una volta superiore, e di gran lunga ai dolori passeggeri!
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