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Testo by Andrea Carminati presidente sezione CAI Alta Valle Brembana
Stupenda salita al "re della Val Brembana" per perorare la causa di Bergamo Capitale Europea Cultura 2019; la squadra è composita, ben affiatata, piuttosto chiassosa (eheh) e rappresenta il CAI Alta Valle Brembana, il CAI Zogno e Fancy Mountain con i rispettivi presidenti. Scegliamo di salire dalla Via Baroni, anche per ricordare la più celebre guida brembana. Dopo la targa che segnala l’inizio della via si aggira lo sperone di base a sinistra infilandosi in uno stretto e polare canalino dove prestare attenzione non tanto ai passaggi di arrampicata (forse due passi nei limiti di un III° scarso) ma alla roccia umida e eventuale presenza di ghiaccio (che noi avevamo preventivato per la stagione avanzata). Finito il canalino si torna a rimirare il sole e si sale più o meno il filo di cresta, scegliamo perciò di non seguire le possibili varianti a destra e saliamo così la via Baroni nel modo più “rispettoso” possibile. Le difficoltà rimangono sul II° e sempre attenzione alla costante esposizione, a metà cresta si arriva ad uno speroncino che si supera a sinistra addentrandosi nel camino “chiave” (III°), dove ci accoglie ancora un po’ di ghiaccio e dove soprattutto, al terzo passaggio, salta il chiodo “storico” posto a metà camino… per noi per fortuna nessuna conseguenza visto che l’avevamo usato solo come sede di rinvio, ma attenzione ai prossimi salitori… il chiodo non c’è più. Dopo il camino si va per esposto ma breve traverso a destra e successiva risalita per una paretina (II°) che riporta sul filo di cresta, si arriva così dopo breve ad una piccola depressione da superare quasi in spaccata con esposizione forte (niente di difficile, ma non cadere…), dopo la quale si va leggermente sul versante ovest (per intenderci, quello della normale), si risale un piccolo risalto aggettante (III°, ma aggirabile a sinistra se ci si vuole abbassare a un II°) seguito da una placca e si torna così sul filo. Ora difficoltà sempre minori, da un II° si va stabilmente sul I° e.. si arriva in vetta!!
Dopo le foto di rito in vetta discesa dalla normale, dove ramponi, pica e attenzione sono necessari per evitare le trappole di questi 20 centimetri di neve dura che poggiano sulle tipiche scaglie inclinate lisce del Diaol! Divertimento massimo, specie per le solitarie Orobie autunnali (solo noi in tutto il giorno sul percorso, segni di vita solo al Calvi) e per quel tocco di "pepe" dati dal Diaol che, da estivo, si sta trasformando in invernale aspettando la prima neve "seria".
Con Marco, Silvano, Silvia, Bruno e soprattutto... il "vichingo" Astori!
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