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Faccio fatica a tenere i ritmi che la frenetica vita quotidiana mi propone. Per fortuna ci sono luoghi in cui rifugiarsi, la loro calma è quasi un antidoto. La montagna ne offre parecchi. Uno tra i miei preferiti è senz'altro la Val Codera, stretta valle incontaminata tra le Alpi Retiche occidentali. Nessuna strada l'ha ancora rovinata ed il tempo sembra essersi fermato. Questa domenica, unendo l'utile al dilettevole, mi sono recato lì a prender castagne (ce n'è per tutti, la Val Codera è generosa), passando una bella giornata in famiglia.
Il sentiero si diparte piuttosto ripido dalla parte alta dell'abitato di Novate Mezzola alternando tratti in boschi di robinie e castagni a tratti panoramici con una splendida vista sul lago di Mezzola e la bassa val Chiavenna. E' raro non incontrare nessuno, più spesso ci si inerpica in compagnia di gruppi di amici e famigliole felici. Non è infrequente incontrare qualche scout. Non curandosi della fatica, si giunge alle prime case, quelle di Avedè, che preannunciano quel che più avanti sarà. Ancora qualche passo e la vista si apre sull'abitato di Codera e le montagne che le fanno da cornice: la salita si può considerare terminata. Ci separa dalla meta solo un, seppur non breve, tratto. Per lo più in piano. Si passa sotto a un serpente di gallerie che protegge da sassi instabili.
Dopo quasi due ore di cammino dalla partenza appare la chiesa di Codera e, se la giornata è bella, si odono voci amiche: sono gli escursionisti che si riposano in piazza o si rifocillano all'accogliente Locanda di Codera. La Locanda è gestita in modo spartano ma cortese ed in stile alpino dal gruppo di volontari "Amici della Val Codera". Un esempio? L'acqua è quella della fontana e non la paghi. I prezzi sono molto contenuti.
Potrei scrivere a lungo della bella atmosfera che si respira a Codera, ma mi limiterò a dire che in tutte le cinque occasioni in cui sono venuto c'è sempre stato qualcosa o qualcuno che mi ha stupito per la sua genuinità.
In breve tempo, la gente che affolla il paesino, come è arrivata, silenziosamente si ritira, se si ha il privilegio di poter rimanere più tempo si potrà godere la tranquillità che questo posto sa offrire.
Un'alternativa per il ritorno è il sentiero che passa sull'altra sponda della valle attraversando le case di Cii. A questo punto è possibile continuare fino a Verceia sul "Tracciolino", sentiero panoramicissimo scavato nella roccia, vera opera di ingegneria! Una seconda possibilità è quella di scendere nuovamente a Novate passando da S. Giorgio, un'altra perla della Val Codera. Io ho fatto quest'ultima facendo anche un salto alle case di Cola poste a 1000 m su un balcone panoramico. Se si è fortunati, come sono stato io, si incontrerà una famigliola (nonni, figlio e nipote) che in silenzio sul proprio terrazzino, si gode una vista su lago e valle che lascia a bocca aperta. Nell'aria lo scampanellìo di un gruppetto di pecore; sul tavolo un cesto pieno di castagne... proprio come doveva essere una volta... |
Immagini totali: 32 | Ultimo aggiornamento: 2008.10.16 06:58:37 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |