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Son partito venerdì scorso con l'idea di salire e scendere il Bregagno dal panoramicissimo dosso di Naro; son tornato sabato mattina dopo aver passato la notte nella veranda di una baita e senza aver incontrato anima viva. Ma procediamo con ordine:
Lascio l'auto al termine della stradina adiacente ad un nucleo di case disposto su un balcone estremamente panoramico sul lago sottostante. In fondo posso scorgere quella che sembra una dorsale ideale per la salita al monte Bregagno. Senza rifletterci molto mi dirigo, pertanto, in quella direzione camminando a naso per circa un'oretta attraversando un bel bosco di faggi e castagni, nonchè due impressionanti slavine staccatesi parecchi metri più in alto.
Raggiungo quindi un gruppetto di baite tutte completamente recintate, appena sotto la fine del bosco. Alcune rade betulle segnano la zona di transizione verso l'innevamento soprastante. La vista sulle cime dell'alto Lario è mozzafiato e la porterò con me per quasi tutta la gita. Ora la strada sembra obbligata: si tratta di seguire la dolce dorsale fino alla cima. Nessuna traccia in giro se non quella lieve di alcuni animali. Mi armo di pazienza e comincio a salire cercando aree con neve più dura e stabile. Nelle tre ore circa che impiego per giungere sulla vetta, oltre al lago, si rendono visibili la valle che si stacca da Dongo e le cime lariane a me del tutto sconosciute. Lo spettacolo è invidiabile e la giornata è tersa. Mi copro a puntino per far fronte al discreto vento.
Alla mia sinistra sono visibili altri numerosi dossi tra cui quello che credo essere il famoso dosso di Naro; conto di scendere da uno di questi in modo da arrivare direttamente alla macchina evitando l'inutile giro fatto finora.
Temporeggio un po' in cima scendendo poi fino a scorgere la chiesetta di S. Amate. Essendo ancora ben lontana decido di non avvicinarla ma di scendere giù verso l'auto per quello che ora credo essere un dosso parallelo a quello di Naro. Passo per una grossa baita con fontana e seguendo con attenzione alcune tracce arrivo fino ad incrociare la via dei monti lariani numero 3 naturalmente coperta dalla neve. Do fondo a tutta la mia vista per seguirla avvalendomi di alcuni segni sugli alberi. La seguo per una mezzora quando ritengo di aver superato il dosso di Naro. Intanto il tramonto è avanzato. Mi fiondo quindi giù per il bosco venendo colto dal buio. Scendo per un po' finchè mi rendo conto che mai arriverò da qualche parte. Segue un breve attimo di sconforto e una telefonata a casa per avvisare.
Quando risulta chiaro che non posso continuare a scendere a caso tra il buio del bosco, decido di tornare sui miei passi e salgo fino a delle case attraversate prima che mi renderò poi conto essere il paesino di Naro. Passerò la notte in una veranda semichiusa. Sarà una lunga notte: lotterò col freddo, con la fame e con la stanchezza...
Finalmente sorge il sole che con i suoi raggi mi scalda e rende visibile la vallata sottostante che esamino con attenzione. In qualche modo mi dirigo verso quelle che sembrano essere le baite recintate del giorno precedente. Fortunatamente sono loro. E' stata un'avventura che ora ricordo con piacere, ma che non ripeterei.. almeno nell'immediato futuro! |
Immagini totali: 37 | Ultimo aggiornamento: 2009.02.25 23:54:45 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |