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Martedì, dispiaciuto per essermi perso il tempo splendido del fine settimana, sono partito di buon ora alla volta di Valbondione con l'obiettivo di raggiungere il rifugio Curò, salire la cima più alta della valle, il Diavolo della Malgina, pernottare nel locale invernale e tornare il giorno successivo.
Purtroppo, per vari motivi, sono riuscito a fare solo parte del programma. Niente salita e niente dormita tra i monti silenziosi.
Quando la montagna vuole, riesce perfettamente a difendersi dagli intrusi. Così, è bastato un nonnulla che il sole del mattino venisse coperto da fitte nubi. 20 cm di neve a 2300 metrie la non perfetta conoscenza della zona sono stati ulteriori fattori che mi han fatto desistere dalla salita. Se si aggiunge il fatto che sono riuscito pure a beccare uno dei 360 giorni all'anno in cui le cascate del Serio non sono visibili, la gita potrebbe sembrare una disfatta.. e invece no!
E' stata comunque una bella escursione: il sole del mattino ha permesso di ammirare lo splendido lago di Barbellino e anche il resto della gita non è stato malaccio. Ma veniamo alla descrizione vera e propria.
Lascio l'auto nei pressi del sentiero per Maslana che raggiungo dopo un breve tratto non segnato nel bosco. E' una frazioncina molto carina tra i faggi che cominciano a colorarsi d'autunno; poco distante ho modo di ammirare una curiosa casetta costruita utilizzando un enorme masso come tetto. Attraversato il fiume su un ponte in pietra, svoltando a sinistra, si inizia a salire prima lievemente, poi decisamente con più fatica lungo il "sentiero delle cascate" fino ad arrivare a ridosso di verticali pareti da costeggiare fino a sbucare al rifugio Uleb, poco distante dal più famoso rifugio Curò.
La vista sul lago artificiale del Barbellino è mozzafiato: il suo colore è unico nelle orobie. Molto panoramica è la stradina che lo costeggia. Facendo attenzione ai tratti ghiacciati, tengo lo sguardo fisso all'azzurro zaffiro che ad ogni passo sembra cambiare forma.
Salutato il lago, proseguo ancora qualche centinaia di metri prima di imboccare il sentiero che sale in val Malgina a fianco di un torrente che deriva dall'omonimo lago. Con una discreta andatura riesco a raggiungerlo proprio prima di salutare definitivamente il sole. Dal lago la salita al Diavolo di Malgina prevede che ci si avventuri per un ripido pendio, che, però, abbondantemente innevato e terminante in una fitta nebbia, mi fa desistere e cambiare programma, giungendo al lago Gelt che è ovviamente gelato.
Torno quindi sui miei passi e in meno di un'ora sono al rifugio Barbellino che si affaccia sul lago di Barbellino naturale dove riesco a catturare ancora un pallido sole.
Tutto sommato il mio bel giro me lo sono fatto, sto camminando da sette ore, posso tornare all'auto per la più comoda e panoramica (quando non c'è nebbia) sterrata che dal Curò in un'ora e mezza porta a Valbondione. |
Immagini totali: 29 | Ultimo aggiornamento: 2008.10.11 06:48:52 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |