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PERIODO: tutto l’anno (attenzione dopo forti nevicate pericolo slavine zona baita Nedulo) Da Bergamo si prende la strada provinciale per la Valle Seriana seguendo le indicazioni per Clusone fino a Ponte Selva e poi per Valbondione; per raggiungere la frazione si supera l’abitato di Gromo e poco dopo sulla sx si trova l’indicazione per Ripa. Si salgono i tornanti della strada sempre asfaltata fino a trovare sulla dx la chiesetta della S.S. Trinità dove si può lasciare l’auto (parcheggio consigliato). Seguire poi le indicazioni che portano all’inizio del sentiero CAI 233 tramite sentiero o seguire la strada asfaltata per ancora un km circa. C’è una piccola piazzola (3 posti) che funge da parcheggio alla frazione Ripa ma serve fortuna per trovarla libera. Parto con gli amici verso le 7.30 dal piccolissimo parcheggio nella frazione di Ripa (900 m circa), siamo stati fortunati, e ci siamo risparmiati circa 20 minuti di strada; siamo in luglio la giornata si preannuncia limpida ma calda. Di fronte alla piazzola, dove scende un piccolo ruscello, la mulattiera si stacca sulla dx e inizia a salire in modo ripido fin dall’inizio, il tratto iniziale su ciotolato entra quasi subito nel bosco portando un po’ di fresco che aiuta ad affrontare la faticosa salita e dopo aver superato l’ultima casa della frazione si continua su mulattiera seguendo le indicazioni bianco-rosse del sentiero 233. Nel bosco si sente ogni tanto un profumo di funghi e con un po’ di fortuna si può trovare qualche porcino anche lungo il percorso, la strada non da respiro e si continua a salire fino a sbucare sotto la baita Nedulo (1487 m.); in circa 40 minuti abbiamo superato un dislivello di quasi 500 m, questo per dare l’idea della pendenza del percorso che però da qui in avanti continua a mezzacosta con minore pendenza anche se presenta ancora alcuni strappi decisi. Siamo però fuori dal bosco e il caldo comincia a farsi sentire anche se una quasi costante arietta mitiga un po’ la calura che comunque si vede sul fondovalle caratterizzata da una coltre di foschia. Si prosegue sempre in linea retta per un lungo tratto fino a quando il sentiero piega decisamente a sx presentando alla nostra vista, in lontananza, il passo Portula (2273 m) valico dal quale si può scendere poi al rifugio Calvi. Siamo ormai in mezzo a cespugli di rododendri fioriti e in pochi minuti arriviamo ad un bivio dove vengono indicati due percorsi che andranno poi ad incrociarsi in prossimità della baita Alta di Cardeto a circa 1900 m. I laghetti sono la nostra meta giornaliera, considerando il passo Portula solo come un’eventuale aggiunta al percorso, e quindi prendiamo il sentiero a sx e in breve raggiungiamo i primi pascoli di Cardeto; qui il sentiero passa in parte attraverso zone leggermente acquitrinose e in pochi minuti si arriva al lago Basso (1708 m) circondato da fioriture bicolore gialle e rosse.
In rapida successione saliamo poi, sempre per sentiero segnalato, al lago di Mezzo (1798 m) e successivamente al lago Alto (1862 m) dove arriviamo verso le 10 dopo le varie soste per fotografare le bellezze di questi pascoli. Una meritata sosta per panini, frutta e bevande in quantità, anche a questa quota però il caldo si fa sentire e rinunciamo definitivamente a salire al passo distante ancora circa 400 m di dislivello su sentiero molto soleggiato. Sul bordo del laghetto un anfibio ci guarda e poi si tuffa in acqua, beato lui, alla ricerca di un po’ di fresco. Dopo la sosta decidiamo di concludere il giro ad anello che ci porterà ancora salendo alla baita Alta di Cardeto e poi in discesa alla baita-rifugio Rodigari, dove ci riforniamo di altre bevande in previsione del ritorno, e poi alla baita bassa di Cardeto fino ad arrivare al bivio dal quale siamo partiti per il giro dei laghi. |
Immagini totali: 30 | Ultimo aggiornamento: 05/07/10 21.07 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |