Da tempo desideravo vedere dal vivo uno dei più bei angoli dell’arco alpino, questo della Val Masino ed , in particolare, il circolo alto della Val Porcellizzo intorno al rinomato Rifugio Gianetti , dove passa il famoso ‘Sentiero Roma’ e dove si è svolta gran parte della storia dell’alpinismo moderno.
Ecco allora il ‘Pieroweb’ in seconda trasferta dalle Alpi Orobie alle Alpi Retiche nell’arco di soli cinque giorni di distanza.
Anche stavolta l’input mi viene trasmesso dall’amica Maria Grazia che, in vacanza nella sua valle d’origine, la Val Masino, ci invita a compiere un altro itinerario nella sua valle, quella che lei chiama ‘La mia valle incantata’ !
Accettiamo e via, mercoledì 27 agosto, Carmen, Prisca, Raffaella ed io, dopo due ore di macchina, eccoci ai Bagni di Val Masino, pronti a camminare insieme a Maria Grazia, che ci aspetta lì.
Stavolta non piove, come la volta precedente, solo nebbie basse si stanno sollevando dopo le piogge del giorno precedente.
Certi che le nebbie lascino il posto al sole, come da previsioni meteo, partiamo !
Facciamo la salita in ombra e ci stà anche bene, il sole si fa strada in quota, quando si aprono davanti a noi gli spettacolari panorami delle cattedrali di granito che attorniano il Rifugio Gianetti.
Il sole poi ci accompagnerà fino al rientro!
Riporto qui una breve ma precisa descrizione dell’itinerario di E. Fattarelli

" Al rifugio Gianetti Luigi, in Val Porcellizzo, si accede dai Bagni di Masino (1172 m), nota località termale della Val Masino, in 3 ore 30.
Poco oltre il campo da tennis del paese si imbocca l'ampia mulattiera verso destra e il cammino comincia a guadagnare presto quota con una serie di tornanti.
Attraversato il bosco si sbuca nell'Alpe Corte Vecchia (m.1405) e si continua poi in piano lungo le famose Termopili, una strettoia formata da due enormi massi appoggiati l'uno contro l'altro.
Si prosegue in un bosco di abeti lungo una comoda mulattiera, si raggiunge un ampio spazio aperto al termine del quale il sentiero che costeggia la valle si fa più ripido.
Con una serie interminabile di tornanti il sentiero conduce ad una placca percorsa da una pittoresca cascata.
L'itinerario si riavvicina al torrente con dolce salita finché si sbuca sul vasto Piano del Porcellizzo (m.1899), Pianone 'Zocùn'.
Oltrepassato il pianoro ed un ponticello in pietra, il sentiero continua ripido su una comoda mulattiera al termine della quale il rifugio diventa visibile.
Sembra vicino ma è solo un'illusione perché superata una valletta ci troviamo a salire sul dosso successivo.
Si raggiunge infine la base di una liscia placca granitica, risalita la quale, con ultima diagonale verso destra eccoci alla meta.
Il rifugio è la base ideale per l'ascensione a 2 delle principali e mitiche vette della Valmasino: Pizzo Badile e Pizzo Cengalo, stupende mete per arrampicatori.

(http://www.waltellina.com/valtellina_valchiavenna/rifugi_bivacchi/valmasino/rifugio_gianetti_val_porcellizzo/rifugio_gianetti_val_porcellizzo.html )
Per una descrizione dettagliata ed esauriente dell’itinerario rimando a:
http://www.paesidivaltellina.it/val_masino/valporcellizzo.htm http://www.rifugi.lombardia.it/sondrio/val-masino/rifugio-gianetti.html

Vedi pure, ma per un itinerario più impegnativo e di due giorni il ‘Grande anello dei rifugi Omio e Gianetti’ in “I più bei sentieri della Lombardia Centrale” , di Sergio Papucci e Piero Gritti, ed. Blu-Torino , alle pag. 49-53.