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Io ed Alice oggi saliamo per la nostra prima volta in zona Grigne, per raggiungere il Rifugio Rosalba, situato presso il colle del Pertusio, sulla dorsale che scende dalla Grigna Meridionale (Grignetta) verso il Lago di Lecco, popolato da curiosi monoliti calcarei che sorgono come funghi dall’erba e da torrioni e guglie dalle ripidissime pareti.
Qui sono nati e cresciuti alcuni gruppi alpinistici famosi in tutto il mondo come i “Ragni di Lecco”.
Saliti da Lecco in Valsassina, giunti a Ballabio, imbocchiamo la strada che con 14 tornanti porta al Pian dei Resinelli (1278 m.). Superiamo il vasto parcheggio (Piazzale Daniele Chiappa) e, in fondo, giriamo a destra, proseguiamo in discesa e arriviamo fino all'ex rifugio Alippi (m. 1180).
Parcheggiamo l’auto e ci avviamo sulla destra per il Sentiero delle Foppe n. 9, il Sentiero dei Morti, il rifugio Rosalba, segnato a ore 2 (ma per noi non basteranno, ce ne vorran quasi tre, costretti la aprirci la traccia nelle neve non ancora pestata da umani ma solo da camosci!)
Proseguiamo in piano inoltrandoci in una splendida faggeta, seguendo le indicazioni del segnavia 9 per il Rifugio Rosalba con bolli bianchi e rossi.
Ci abbassiamo, attraversiamo un vallone, iniziamo a salire per un tratto per poi proseguire in piano fino a raggiungere un tratto un po' esposto, con una paretina che dobbiamo risalire per un paio di metri, dove delle staffe di acciaio e una corda fissa facilitano il compito.
Poi con alcuni brevi saliscendi ed un altro tratto in salita raggiungiamo un bivio (m. 1275) dove i segnavia indicano il rifugio Rosalba a sinistra a ore 1.15 con il Sentiero delle Foppe (E) e a destra a ore 1 con il Sentiero dei Monti (EE).
Noi oggi con neve scegliamo il Sentiero dei ‘vivi’ non quello dei Morti!
Quindi sul Sentiero delle Foppe n. 9 continuiamo diritto, in leggera salita e a mezza costa.
Dopo una curva a destra cominciamo a vedere torrioni e pinnacoli passando tra i quali risaliremo la Grignetta.
Saliamo ripidamente a zig-zag su fondo roccioso.
Superiamo una roccetta aiutandoci con le mani (m. 1355) e poi passiamo alla base di alcuni pinnacoli, dove dall’alto di una scoscesa rupe un camoscio immobile in sentinella ci osserva per un bel po’. Continuiamo sempre a zig-zag tra cespugli e qualche albero.
Lasciamo a sinistra il sentiero segnalato che conduce all'attacco del Torrione Ratti (m. 1395).
Poi una ripida salita su fondo roccioso, con alcune pietre che a volte fanno da gradino, ci conduce ad un passaggio tra due rocce (m. 1450).
In alto davanti a noi, cominciamo a vedere il rifugio Rosalba seminascosto da una roccia.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano a mezza costa. Davanti vediamo vari torrioni e pinnacoli; sembra di essere tra le guglie di un duomo gotico.
Con due decisi strappetti rocciosi raggiungiamo una selletta dove lasciamo un pinnacolo alla nostra destra (m. 1470).
Continuiamo poi a mezza costa con minore pendenza.
Intanto nella nostra silenziosa salita ci ‘accompagnano’ numerosi camosci che, incuriositi, ci osservano salire.
Lasciamo sulla sinistra una ripida scorciatoia contrassegnata da bolli gialli con la quale è possibile evitare il successivo tornante.
Torniamo a salire e a questo punto inizia la neve, la pendenza aumenta, mentre intravediamo in alto il rifugio seminascosto da alcune rocce.
La salita a questo punto si fa difficile perché dobbiamo superare alti accumuli di neve che ricoprono il sentiero fino a farne perdere la traccia. A tratti nella neve rammollita dal sole si sprofonda, a tratti nella neve dura e ghiacciata, in zone non esposte al sole, c’è pericolo di scivolare…a valle.
A questo punto calziamo i ramponi e così procediamo in sicurezza anche se faticosamente.
Raggiungiamo, dopo vari sprofondamenti nella neve il bivio dove il Sentiero delle Foppe e il Sentiero dei Morti si riuniscono.
L'ultimo ripido tratto lo saliamo a fatica per neve ghiacciata, ma infine raggiungiamo il rifugio dopo quasi tre ore di percorso, ‘sofferto’ nel tratto innevato.
Lo spettacolo è inappagabile! Verso il lago, lo Zuc Pertusio da una parte, e verso il Grignone e la Grignetta dall’altra.
Ci raggiungono due ragazzi di Milano, Edoardo e Riccardo Romano col nonno ottantunenne, che son saliti seguendo la nostra traccia.
Dopo una prolungata sosta per consumare i panini e per scattare tante foto, scendiamo al Pian dei Resinelli per il medesimo percorso di salita, impiegando meno di due ore.
Felici e contenti della bellissima escursione in Grignetta, ci riproponiamo di ritornare in Grignetta, quando possibile, per salire in vetta seguendo la via normale.
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Immagini totali: 100 | Ultimo aggiornamento: 13/04/10 10.24 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |