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In Alta Val Seriana, ai piedi delle più elevate cime della catena delle Orobie, dominati dalle guglie rocciose del Pizzo di Coca, del Recastello, dello Strinato, del Gleno, del Torena, si stendono due laghi con lo stesso nome:Barbellino.
Salendo da Valbondione si incontra per primo il più grande dei due, il Lago del Barbellino, sostenuto da una gigantesca diga, le cui acque una volta l’anno vengono rilasciate in abbondanza per offrire alla gente lo spettacolo del salto d’acqua delle Cascate del Serio. Il secondo, meno grande, è il Lago Naturale del Barbellino, a quasi un’ora di cammino dal primo, immerso in un ambiente di selvaggia bellezza con scivoli di neve che vanno a morire nelle sue acque sino a tarda stagione.
Siamo nella zona più bella delle Orobie dell’alta Valle Seriana, paragonabile a quelle del Calvi e dei Laghi Gemelli in Valle Brembana.
Molto frequentata dagli appassionati di montagna che qui possono trovare, per le loro escursioni-ascensioni sulle più alte cime orobiche, sicuri e confortevoli appoggi al Lago del Barbellino (artificiale) nel Rif. Curò e adiacente nuovo Ostello al Curò (1915 m) , nel vicino Rif. Consoli U.E.B. (1895 m) e al Lago Naturale del Barbellino nel Rif. Barbellino (2129 m).
La salita da Valbondione richiede quattro ore di cammino (18 km) per arrivare al Rif. Barbellino-Lago Naturale, ma già arrivare al Rif. Curò e Lago del Barbellino (artificiale) dopo tre ore di cammino è una bella meta che offre ambienti e panorami più che soddisfacenti ! PERCORSO per E; dislivello 1130 m, km. 18 circa; 4 ore di salita, 2.45 ore di discesa; (per EE solo il tratto della variante-ripida scorciatoia opzionale, chiamato in loco ‘Scarico’, in alternativa al percorso normale del sentiero ‘panoramico’, chiamato in loco ‘Tagliamento’) Sentiero 305 : Grumetti di Valbondione (1000 m) > Rif Curò (1915 m) (E; dislivello 920 m, andata 3 ore, ritorno 2) Sul sentiero 308: Rif. Curò (1915 m) – Rif. Barbellino (Lago Naturale al Barbellino) (2129 m) (E; dislivello 214 m. ; andata ore 1, ritorno 45’) Sul sentiero 324 (Opzionale-aggiuntivo) Rif. Barbellino > Madonnina del ‘Panettone’, montagnina così chiamata in loco (2180 m circa) (EE per tratti franati…attenzione !; dislivello 50 m; andata e ritorno 40’) Giovedì 8 luglio 2015, approfittando della bella giornata, Prisca ed io, ci ritroviamo per risalire l’ennesima volta al Curò ed ai laghi del Barbellino. Con noi Stelina, cagnolina montagnina EE, che sale per la prima volta. Parcheggiata l’auto a Grumetti di Valbondione (1000 m) imbocchiamo la frequentata ripida variante-scorciatoia iniziale di salita che ci porta in breve sulla strada sterrata gippabile segnavia 305. Proseguendo con dolce pendenza regolare, attraversando alcuni valloni, raggiungiamo la stazione inferiore della teleferica che trasporta i viveri al rifugio. La strada sterrata diventa ora mulattiera che, uscendo dal bosco, continua a salire. Nel punto in cui piega bruscamente verso sud (1599 m) per poi compiere diversi tornanti, seguendo il percorso normale, chiamato panoramico, noi preferiamo, in salita, seguire la variante-scorciatoia, segnata come ‘Curò ripido’ e chiamata in loco ‘ Scarico’ , consigliata solo per EE , che permette di risparmiare circa mezz’ora di cammino. La scorciatoia sbuca in alto a poca distanza dal rifugio (corda metallica in due tratti impervi ed un po’ esposti). Al termine della scorciatoia, rientrati nel 305 normale, ci si presentano i due rifugi CAI, il nuovo ‘Ostello’ al Curò in struttura moderna e il Rif, Curò (1915 m). Dopo la fatica della lunga salita, sostiamo un momento al Rif. Curò, per poi riprendere il cammino, ora sul sentiero 308 per il Lago Naturale. Costeggiamo il lago artificiale del Barbellino seguendo la comoda mulattiera che attraversa la val Cerviera, la valle del Trobio e risale la valle del fiume Serio. Ci godiamo lo spettacolo del Lago del Barbellino, il più grande bacino d’acqua delle Orobie bergamasche. Il bacino ,situato a un'altezza di 1.862 m, raccoglie le acque provenienti dalle valli della Cerviera, del Trobio, della Malgina, e dal Lago del Barbellino Naturale,Sorgenti del Serio. Il colore verdastro è dovuto alla torbidità delle acque provenienti dalla Valle del Trobio, vallata racchiusa tra i monti Costone, Trobio, Gleno, Pizzo dei Tre Confini e Pizzo Recastello, e alla sommità della quale si adagia il Ghiacciaio del Gleno, uno dei pochi ghiacciai ancora in vita nelle Orobie bergamasche, e sicuramente il più importante. Lasciato sulla sinistra il sentiero 310 (che risale la laterale val Malgina), si entra nell'ampia conca che ospita il Lago Naturale del Barbellino, introdotto dal Rif. Barbellino (2129 m). Dopo sosta pranzetto al sacco in riva al lago, intendendo salire su una montagnina soprastante e dominate il lago, chiamata in loco, per la sua forma, ‘Panettone’ , percorriamo il sentiero 324, un po’ esposto a precipizio sul lago, specie in alcuni tratti franati (urge una pronta messa in sicurezza !) costeggiamo il lago in tutta la sua lunghezza raggiungendo il suo termine. Non essendo possibile salire il ‘Panettone’ dal versante sud, per una valletta lo andiamo a salire facilmente dal versante nord, In cima, oltre allo spettacolo del panorama sul Lago Naturale sottostante e delle cime sovrastanti di Cime di Caronella, Torena e Strinato, ci si presenta quello di una bella bronzea Madonnina, datata 1968, posta su un piedistallo di metallo e pietre. Dopo breve sosta fotografica, scesi al Rif. Barbellino ci fermiamo per un buon caffè. Ripreso il cammino del rientro, discesi al Lago del Barbellino e al Rif. Curò, ci abbassiamo a Grumetti di Valbondione, percorrendo non la scorciatoia del mattino, chiamata lo’Scarico’, ma il sentiero 305 normale, panoramico, chiamato sul posto ‘Tagliamento’, perché scavato per lungo tratto nella roccia del versante sud del Monte Verme, incontrando sul percorso un folto gregge di pecore e capre al pascolo. Bella escursione lunghetta ma di grande soddisfazione ! |
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