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PERCORSO:
Parre (termine Via Campella- 700 m) > Segnavia CAI 241con varianti per tutto il percorso > Breve tratto su stradetta silvo-pastorale > Sentiero-mulattiera > Strada silvo-pastorale > Chiesa di S. Antonio (1050 m) > Monte Alino > Prima Baita del Vaccaro (1412) > Seconda Baita del Vaccaro (1496 m) presso Baita Rif. Monte Vaccaro (1510 m) > A vista in direttissima su neve alla sella di avvio salita Cima Vaccaro > sul sent-traccia 241 con neve Cima Vaccaro (1958 m) > Discesa alla sella > Sent. 241- Terza Baita Monte Vaccaro (1649 m)-Seconda Baita> Prima Baita > Chiesa di S. Antonio > Discesa a via Campella su strada silvo-pastorale del Monte Alino.
Lunedì 29 gennaio 2018, giornata splendida, più primaverile che invernale, l’inversione termica offre temperatura mite. Prisca ed io saliamo la nostra prima volta in Cima Vaccaro (1958 m) e ce la godiamo con la neve ! Io ero salito già tre volte in zona ma solo fino alla Terza Baita del Vaccaro e poco oltre, stavolta voglio raggiungere la cima innevata e Prisca mi fa compagnia , portando con sé l’immancabile cagnolina montagnina Stelina. Raggiunta Parre in Val Seriana (BG) saliamo in auto a monte dell’abitato fino quasi al termine della Via Campella, dove, sulla ampia via laterale Pizzo Coca, parcheggiamo l’auto. Risaliamo l’ultimo tratto di via Campella raggiungendo il punto di partenza dei sentieri 240 e 241 all’inizio della strada silvo-pastorale per il Monte Alino. Seguendo le indicazioni CAI percorriamo un breve tratto, prima in discesa poi in leggera salita, di quella strada, fino all’inizio, sulla sinistra del sentiero-mulattiera 241 CAI, che imbocchiamo in decisa salita. Risaliamo la lunga dorsale fra la Val Fontagnone e la Val Seriana prima sulla mulattiera, che sale tra boschi e prati, per buon tratto, poi sulla strada asfaltata giungendo in meno di un’oretta alla chiesetta di S. Antonio (1050 m). Usciti dal bosco la vista spazia sullo splendido panorama della Valle Seriana con l’ampia sottostante conca di Clusone, attorniata da splendide cime; da un lato la Presolana, il Pora e, in lontananza, il Guglielmo, di fronte la ‘catena’ del Pizzo Formico, dall’altro lato la sagoma rocciosa dell’Alben. Da qui in poi seguiamo la strada asfaltata, che sale in continua comoda, ma decisa salita, approfittando di brevi scorciatoie. Passiamo tra grandi estensioni di prati costellati da abitazioni rurali, alcune delle quali trasformate in eleganti abitazioni, sempre ben inserite nel circostante contesto montano, contadino. In prossimità della Prima Baita (1412 m) sulla sommità del Monte Alino, caratterizzata da un bella grande pozza ora ghiacciata e ricoperta dalla neve, passiamo accanto ad un bellissimo roccolo panoramico sulla vallata . La vista d’ora in avanti si apre sui pascoli sempre più innevati man mano si sale verso il Rifugio Vaccaro (1510 m.) e il Monte Vaccaro (1958 m.). Superata la Seconda Baita, di Mezzo(1496 m), dove sostiamo un momento, anziché continuare sul sent. 241 verso la Terza Baita (1649 m) saliamo in direttissima per i pascoli innevati pestando neve rammollita per il caldo sole andando a riprendere, più in alto, il sent. 241 ormai in prossimità della sella, a circa 1700 m, dove prende l’avvio la salita a Cima Vaccaro, seguendo la cresta del crinale sud-est. Calziamo ghette e ramponi e saliamo seguendo i pochi paletti direzionali, pestando neve e battendo traccia con affondi profondi che ci rendono faticosa la salita. In compenso il panorama si allarga dalla Val Seriana alla sottostante Valbondione,verso le Orobie con in primo piano la Regina delle Orobie, la Presolana e, oltre, i Giganti Orobici, verso la costiera del Pizzo Formico, l’ Alben, l’Arera, la bassa Valle Seriana e la pianura. Dopo faticosa salita raggiungiamo Cima Vaccaro (1958 m), la nostra prima volta! Ben visibile oltre la via di salita per creste al Monte Secco (croce-2207 m). Ci meravigliamo a non ritrovare , accanto alla colonna dei tubi-canocchiali d’orentamento cime dei monti, la croce di vetta e ci chiediamo dove possa essere finita. Sostiamo per un bel po’ godendoci il bellissimo panorama, che immortaliamo in numerosi scatti, mentre ci ristoriamo con un buon pranzetto al sacco. Dopo aver proseguito per breve tratto andando a vedere due croci a ricordo, scendiamo seguendo la traccia di salita da noi battuta, naturalmente con affondi ancora più profondi nella neve rammollita dal caldo sole. Faticosa la salita, diviene divertente la discesa nella neve ! Intanto il sole si abbassa e nel cielo spunta la luna sopra la Regina. In discesa seguiamo il sent. 241 , passando quindi in successione dalla Baita Alta (Terza , 1649 m) a quella Di Mezzo e a quella Bassa. Scendiamo quindi alla luce del tramonto a Parre seguendo per gran parte la strada silvo-pastorale del Monte Alino, rischiarata dalla luna nell’ultimo tratto a tramonto inoltrato. Bellissima escursione, complici la bella giornata invernale-primaverile! Prisca ed io siamo contenti! |
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