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28 marzo 2010 – Bellissima domenica di primavera! La neve ormai è relegata oltre i 1400 m.
Siamo in 8 , raggiungiamo Parre in Valle Seriana, saliamo in auto fino al termine della ripida Via Campella, dove, all’inizio della strada agro-silvi-pastorale diretta per Alino e il Rifugio Vaccaro, parcheggiamo l'auto. Seguendo le indicazioni CAI percorriamo un breve tratto, prima in discesa poi in leggera salita, di quella strada, fino all’inizio, sulla sinistra del sentiero-mulattiera 241 CAI, che imbocchiamo.
Risaliamo la lunga dorsale fra la Val Fontagnone e la Val Seriana prima sulla mulattiera, che sale tra boschi e prati, poi sulla strada asfaltata giungendo in circa 40’ alla chiesetta di S. Antonio (1050 m).
Usciti dal bosco ora la vista spazia sullo splendido panorama della Valle Seriana con l’ampia sottostante conca di Clusone, attorniata da splendide cime; da un lato la Presolana, il Pora e, in lontananza, il Guglielmo, di fronte la ‘catena’ del Pizzo Formico, dall’altro lato si staglia la sagoma rocciosa dell’Alben.
Da qui in poi seguiamo fino al Rifugio Vaccaro la strada asfaltata, che sale in continua comoda, ma decisa salita. Passiamo tra grandi estensioni di prati costellati da abitazioni rurali, alcune delle quali trasformate in eleganti abitazioni, sempre ben inserite nel circostante contesto montano, contadino.
Raggiunta la Prima Baita sulla sommità del Monte Alino, caratterizzata da un bella grande pozza ora ancora ghiacciata, la vista si apre sui pascoli ancora innevati verso il Rifugio (1510 m.) e il Monte Vaccaro (1958 m.)
Superata la Baita di Mezzo, arriviamo, al Rifugio Vaccaro, ben accolti da un gruppo di escursionisti, che, con grande senso di ospitalità, assicurano il pranzo in rifugio per chi lo desidera (con offerta libera!).
In attesa dell’ora di pranzo, mentre i piu' giovani (Gessica, Paolo, Claudio ed Elena) decidono di indossare le ciaspole e puntano in alto, io, Simo, Domy e Margaret, dopo una breve sosta al Rifugio, saliamo al passo sulla cresta di base per Cima Vaccaro. Saliti con fatica seguendo la traccia nella neve, nella quale a tratti si affonda, giungiamo in cresta a circa 1900 m. di quota dove ammiriamo lo spettacolo della Valbondione, con la sottostante Ardesio , e del ‘tetto delle Orobie’ con i giganti Coca, Redorta e Diavolo.
Incontriamo qui l’amico Sergio Santini di ritorno da una galoppata mattutina al molto impegnativo Monte Secco (2266 m.) e Cima Vaccaro che ci saluta e rientra a casa.
Scesi in rifugio ci viene servito, in barba alla sola ‘pastasciutta’ promessa, un ‘lauto’ pranzo, dagli antipasti al dolce e caffè! Un grande grazie!
Intanto son rientrati i 4 amici e con loro scendiamo a Parre, seguendo lo stesso percorso della salita. Escursione bellissima, complici la splendida giornata primaverile, l’ottima compagnia e l’ospitale accoglienza avuta al Rif. Vaccaro. |
Immagini totali: 60 | Ultimo aggiornamento: 13/05/10 17.09 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |