Up Pizzo Salina (2495 m) da Valgoglio via Costa di Corna Rossa il 25 settembre 2016 Slideshow

Il Pizzo Salina fa parte della lunga e discontinua costiera che, insieme a Costa di Corna Rossa, Monte Pradella e Cime di Valsanguigno, separa da SE verso NW la Val Sanguigno dall’alta Valgoglio ( Val Pegherola prima e Valle Aviasco poi). Meno noto del suo dirimpettaio Monte Pradella, salito da noi il 19 luglio 2016, il Pizzo Salina non è una cima frequentatissima ed è un vero peccato perché la sua non difficile salita dal versante SW è appagante nello sviluppo (circa oltre 7 km), nel dislivello di ben oltre 1700 m e il panorama dalla vetta è eccezionale, nebbie permettendo.

PERCORSO:
SALITA : Valgoglio – Centrale ‘Aviasco’ Enel (970 m) > Sul Sentiero 267 > Rifugio Gianpace (1331 m) > Baita Bassa di Malga Fratino > Baita de mes (di mezzo, 1595 m) di Malga Fratino > Madonna di Corna Rossa (1780 m) > Su traccia > Costa di Corna Rossa > Corna Rossa >Pizzo Salina 2495 m DISCESA: Medesimo percorso di andata in senso inverso

DISTANZA: Km 14,50, da suddividere a metà tra salita e discesa
DISLIVELLO: da
GPS Oruxmaps: dislivello positivo 2757 m; perdita in elevazione – 2726 m Calcolo manuale approssimativo: 1700/1800
TEMPI: Salita oltre 4 ore, discesa ore 3.30
APPOGGIO: Rif Gianpace (1331 m)
ACQUA: presente fino alla Baita de Mes (fontana ad uso escursionisti esterna alla baita, posta dal proprietario)
DIFFICOLTA’: gran parte del percorso per E (Escursionisti) ; per EE (Escursionisti Esperti) alcuni tratti della salita della Costa di Corna Rossa e altri dalla stessa alla vetta del Pizzo Salina per roccette anche un poco esposte che richiedono attenzione oltre all’uso delle mani.

ACCESSO: Dall´autostrada Milano-Venezia a seconda di dove si arriva si può uscire a Dalmine, Bergamo o Seriate. Comunque sia, seguire le indicazioni per la Valle Seriana e imboccare in direzione nord la provinciale 671. Seguirla fino a poco dopo Ardesio dove si svolta verso sx a un bivio con chiare indicazioni per Valgoglio. Proseguire attraversando il paese di Valgoglio e, una volta superato, seguire le indicazioni per la Centrale Enel, di fronte alla quale sono disponibili alcuni posti gratuiti di parcheggio se si arriva per tempo, altrimenti, si lascia l’auto nel grande parcheggio a pagamento attiguo al Bar poco prima della Centrale, oppure nei parcheggi gratuiti un km prima di giungere alla centrale.

Siamo in tre, Prisca con la cagnolina montagna Stelina ed io. E’ la prima volta che saliamo in Salina, che abbiamo visto davanti a noi severo ed imponente dal suo lato nord roccioso ed impervio quando siamo saliti sul Monte Pradella il 19 luglio 2016 e dal suo lato sud pure roccioso dai Laghi Alti di Salina .... Io lo voglio salire anche per vedere dov’è caduto mio cugino Alberto Cortinovis, di 60 anni, del G.A.P. (Gruppo Alpinistico Presolana di Scanzorosciate, che ci ha lasciato il 9 giugno 2010, precipitando per 200 m dalla cresta di vetta del Pizzo Salina. Ho saputo da persone del posto che sul luogo di caduta è stata posta una croce ed è stato intitolato un tratto di sentiero a suo nome ‘Sentiero Alberto’. http://www.gapscanzo.net/2010/06/09/ciao-alberto/ http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/137239_valgoglio_tragedia_in_val_sanguigno_escursionista_64enne_cade_e_muore/ http://www.comune.scanzorosciate.bg.it/cortinovis.pdf Giunti alla Centrale ‘Aviasco’ –Enel, parcheggiamo in uno dei pochi posti a parcheggio gratuito rimasti liberi. Imbocchiamo il sentiero 232-267 in direzione Rifugio Gianpace, che saliamo seguendo per buona parte il percorso ripido più breve. In meno di un’oretta raggiungiamo e superiamo il Rifugio Gianpace (1331 m) fino a giungere ad un bivio con segnaletica a grossi caratteri incisa su un grosso macigno, che ci indica il sentiero 267 a destra in salita, mentre il sentiero 232 prosegue per la Val Sanguigno. Il sentiero continua in decisa salita a brevi tornanti per poi piegare decisamente a destra e raggiungere la Baita Bassa di Malga Fratino, dove il pastore Alessandro ci accoglie, ci parla del suo gregge di pecore e capre e fa salire Prisca sul suo bel cavallo. Proseguiamo e in poco tempo siamo alla bella Baita de mes (di mezzo, 1595 m) di Malga Fratino, dove i proprietari Piero e Denise ci accolgono con cordiale ospitalità facendoci accomodare in casa, offrendoci anche un buon caffè e posando insieme a noi per alcune foto ricordo. Ripreso il cammino, in morbida salita ed in poco tempo raggiungiamo, insieme ad altri quattro escursionisti, la bianca statua della Madonna col Bambino della Costa di Corna Rossa (1780 m), posta su un’altura panoramicissima sul paese di Valgoglio, la vallata di Valgoglio da un lato e la Valsanguigno dall’altro e le montagne circostanti. Dopo breve soata con numerosi scatti, non proseguiamo sul sentiero 267, ma, piegando decisamente a sinistra, su visibile traccia, iniziamo a salire la Costa della Corna Rossa, prima in morbida, poi in decisa, infine in ripida e molto ripida salita, affiancando il tracciato segnato per la gara ‘Vertical Corna Rossa’ in programma per domenica 2 ottobre. Dopo il primo tratto veramente ‘vertical’ , la salita della costa di Corna Rossa concede un riposante tratto in falsopiano prima di portarci ad affrontare la cresta vera e propria con tratti ripidi stavolta frammisti di roccette e, in alcuni punti, un poco esposte. L’altalenante cresta continua per un bel po’, mentre le nebbie risalenti dal lato ovest, dalla Valsanguigno, ci sottraggono il panorama da quel lato e sull’altro lato , verso l laghi della Valgoglio, splende il sole anche se le cime sono un poco incappucciate. Pure coperte la cime del Pizzo Salina e del Pizzo Pradella. Superata la cima di Corna Rossa, lasciato il percorso di cresta, prendiamo a sinistra una traccia più bassa che in scosceso traverso in falsopiano ci porta fino all’attacco dell’ultima ripida salita, quella dello strappo finale che ci porta in vetta al Pizzo Salina (2495 m). Nebbie vaganti da sud ci nascondno il panorama da quel lato ed anche verso il Pradella, mentre verso la costiera dei monti della Valgoglio, Madonnino e Cabianca, la visibilità è buona, si scorgono anche i laghi e i fianchi delle montagne illuminati dal sole. Sostiamo in vetta per un bel po’ per un tranquillo buon pranzetto al sacco, per ammirare il panorama e scattare foto. Ci abbassiamo un poco sul versante NW fino a riuscire a vedere bene il sottostante a precipizio Lago Zelt, ora senza un filo di neve. Lasciamo perdere l’intenzione di scendere al lago, viste le oggettive difficoltà di discesa e la presenza di nebbia. Rientrati sulla vetta, diradatasi un po’ la nebbia, riusciamo ad intravvedere la cima del Monte Pradella, che abbiamo da poco salito il 9 luglio 2016. Ci abbassiamo con attenzione, mentre cerchiamo una via per poter scendere , da qualche lato, allo Stagno della Corna, ma scoscesi dirupi ci fanno anche qui accantonare l’intenzione. Riprendiamo il normale sentiero di discesa, rifacendo in senso contrario il percorso di salita fino a scendere anche un tratto della ‘Vertical Corna Rossa’ per poi deviare decisamente a destra ed abbreviare il percorso scendendo a vista per i pascoli . Qui incontriamo le greggi di Alessandro al pascolo. Agganciamo in basso e seguendo il sentiero 267 siamo alle Baite Basse di Malga Fratino dove gli asinelli di Alessandro escono dalla loro stalla per salutarci e ricevere da noi carezze ! Ci abbassiamo infine al Rifugio Gianpace e quindi al punto di partenza, al parcheggio della Centrale Aviasco-Enel di Valgoglio. Una breve pausa ristoro al bar e si rientra a casa.


01 In vetta al Pizzo Salina (2495 m)
02 Saliti dalla Madonna della Costa di Corna Rossa (1780 m)-Valggoglio
03 Tracciato GPS-Salina da Valgoglio
04 Partenza dalla Centrale Aviasco- Enel di Valgoglio (970 m)
05 Prendiamo la variante breve ripida del sent. 267
06 In decisa salita su sentiero ben tracciato
07 Alla Baita del Sersen
08 Alla Baita del Sersen
09 Proseguiamo sel sent. 267 Rif. Lago Nero
10 Sentiero ben protetto
11 Superiamo il Rig. Gianpace (1331 m)
12 Sent. 267 ben segnato
13 Prendiamo in salita a dx sul 267
14 Prendiamo in salita a dx sul 267
15 A dx sent. 267 per Capanna Lago Nero
16 Per i Lgahi Alti di Salina a sx, noi a destra
17 In salita ed in traverso
18 Alla Baita Bassa di Malga Fratino
19 Incontro con il pastore Alessandro
20 Prisca in sella al cavallo del pastore
21 Prisca incontra anche il suo gommista
22 Dalle baite basse di Malga Fratino proseguiamo...
23 Arriviamo alla Baita de mes (di mezzo, 1595 m) di Malga Fratino
24 Alla Baita de mes (1595 m) di Malga Fratino
25 Piero e Denise molto ospitale  ci invitano nella loro bella baita
26 Malga Fratino Baita de mes (1595 m)
27 Dopo piacevole sosta ristorartice riprendiamo il cammino
28 Dopo piacevole sosta ristoratice riprendiamo il cammino
29 Vista su Malga Fratino Baita de mes
30 In traverso sui fianchi della montagna
31 In traverso sui fianchi della montagna
32 Alla Madonna della Costa di Corna Rossa (1780 m)
33 Alla Madonna della Costa di Corna Rossa (1780 m)
34 Bella vista su Valgoglio, Spiazzi di Gromo, la Valbondione, Vigna Soliva...
35 Bella vista su Valgoglio, Spiazzi di Gromo, la Valbondione, Vigna Soliva...
36 Bella vista verso Vigna Soliva...
37 Bella vista verso Vigna Soliva...
38 Vista verso Madonnino-Cabianca....
39 Vista verso Madonnino-Cabianca....
40 A ricordo di Mons. Roberto Amadei
41 Vista verso la Costa di Corna Rossa.
42 Panoramica a nord  alla Madonna della Costa di Corna Rossa.
43 Panoramica a sud  alla Madonna della Costa di Corna Rossa.
44 Lasciato il sent. 267, saliamo su traccia la Costa di Corna Rossa
45 Saliamo su traccia la Costa di Corna Rossa
46 Saliamo su traccia la Costa di Corna Rossa
47 Saliamo su traccia tratto molto ripido la Costa di Corna Rossa
48 Saliamo su traccia tratto molto ripido la Costa di Corna Rossa
49 Alle nostre spalle la Corna Rossa da salire
50 Alla conquista della Corna Rossa...
51 Alla conquista della Corna Rossa...
52 Vista sullo Stagno della Corna (2175 m)
53 Vista sullo Stagno della  Corna (2175 m)
54 Ripido tratto su roccette un poco esposte
55 Ripido tratto su roccette un poco esposte
56 Ripido tratto su roccette un poco esposte
57 Ancora un ripido strappo
58 Ancora un ripido strappo
59 Ma qui lasciamo la cresta e prendiamo a sx una traccia in scosceso traverso
60 Risaliamo infine lo strappo finale ...
61 E siamo alla 'croce' di vetta del Pizzo Salina (2495 m)
62 E siamo alla 'croce' di vetta del Pizzo Salina (2495 m)
63 In attesa che il dirimpettaio Pradella si faccia vedere
64 Pranzetto al sacco in vetta !
65 Scesi poco sotto la vetta a nord vediamo il Lago Zelt
66 Lago Zelt senza un filo di neve
67 Difficile scendere al Lago Zelt, torniamo in vetta
68 Finalmente il Pradella si fa intravedere...
69 Finalmente il Pradella si fa intravedere...
70 Panoramica di vetta dal Salina verso nord.
71 Panoramica di vetta dal Salina verso nord.
72 Le nebbie dalla Valsanguigno non mollano, scendiamo...
73 Versante nord del Salina roccioso
74 Ci abbassiamo con attenzione
75 Vista sullo Stagno della Corna
76 Vista sullo Stagno della Corna, discesa difficile, rinunciamo
77 Lunga discesa della Costa di Corna Rossa
78 Lunga discesa della Costa di Corna Rossa
79 Seguiamo tratto del traccciato del 'Vertical Corna Rossa'
80 Seguiamo tratto del traccciato del 'Vertical Corna Rossa'
81 Abbreviamo la discesa scendendo per i pascoli
82 Le greggi di Alessandro al pascolo
83 Le greggi di Alessandro al pascolo
84 Le greggi di Alessandro al pascolo
85 Le greggi di Alessandro al pascolo
86 Passiamo alla Baita de mes di Malga Fratino
87 Alla Baita Bassa gli asinelli escono a salutarci
88 Gli asinelli escono a salutarci
89 Gi asinelli escono a salutarci
90 Tanti  e belli !
91 Si lasciano accarezzare...
92 Il piccolo indugia sulla soglia...
93 Il roccioso versante nord del Salina visto dal Pradella, 9 luglio 2016
94 Lago Zelt e Pizzo Salina versante nord il 9 luglio 2016
95 Versante sud del Pizzo Salina con i Laghi Alti il 23 sett. 2014
96 Ricordando il cugino  Alberto
97 Ricordando il cugino  Alberto, caduto sul Pizzo Salina
98 Tratto di sentiero dedicato ad Alberto a ricordo

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