Up PIZZO REDORTA (3038 m) da Fiumenero (790 m) – Rif. Brunone (2295 m) il 10-11 settembre 2016 Slideshow

PIZZO REDORTA (3038 m) da Fiumenero (790 m) – Rif. Brunone (2295 m) il 10-11 settembre 2016

Il Pizzo di Redorta con i suoi 3038 m di altezza rappresenta uno dei pochi ‘tremila’ presenti nelle Alpi Orobie. Seconda cima orobica dopo il Pizzo Coca (3050 m), a pari altezza con la Punta di Scais, pure di 3038 m. Domina con la sua possente struttura, l’Alta Val Seriana e la sua mole si impone alla vista risalendo la Valbondione. Per andare in Redorta si sale una bella e selvaggia lunga vallata percorsa dal Fiume Nero, si pernotta in un rifugio isolato, si risale una piccola vedretta, si scala una cresta rocciosa con tratti delicati di facile alpinismo che richiedono adrenalina, si conquista una vetta panoramicissima !

PERCORSO, consigliabile la salita in due giorni. Distanza : Km 20,15 Dislivello : 2700 m Tempi: ore 14 circa

PRIMO GIORNO: Fiumenero (790 m) > Rif. Brunone (2295 m) sul sentiero 227 Dislivello: 1500 m circa Tempi : h 4 Difficoltà: per escursionisti, con brevi tratti anche attrezzati di media difficoltà
SECONDO GIORNO: Rif. Brunone (2295 m) > Pizzo Redorta (3038 m) Dislivello : 743 m Tempi: h 3 in salita, poco meno in discesa
Difficoltà: Per Escursionisti Esperti il tratto sul sentiero CAI 252 fino alla vedretta di Scais e alla Bocchetta di Scais, Solo per EE F+ dalla Bocchetta di Scais alla vetta in grado di affrontare alpinismo facile con tratti anche esposti di arrampicata alpinistica di 1° e 2° grado, molto impegnativa soprattutto in discesa nel tratto roccioso ed esposto sopra la bocchetta di Scais
Equipaggiamento: oltre a quello normale, servono ramponi (Vedretta di Scais), picca (non indispensabile, possono bastare anche bastoncini se la situazione lo consente) e casco (dalla Bocchetta di Scais lungo la cresta finale) ; se si vuole essere sicuri anche imbrago, qualche cordino e uno spezzone di corda da 25 m (utili in caso su roccia bagnata o per persone in difficoltà). La sicurezza non è mai troppa !
Il Redorta va affrontato con la dovuta preparazione, con l’appoggio di persone esperte e con previsioni e situazione meteo sicure, stabili

SALITA: Rif. Brunone > Sentiero 302 > Sentiero 252 fino alla Vedretta di Scais > Vedretta di Scais con ramponi > Bocchetta di Scais (2905 m) > Cresta nord > Pizzo Redorta
DISCESA: in senso inverso rispetto al percorso di salita dal Pizzo Redorta fino al Rif. Brunone e poi a Fiumenero

Siamo in 4, Prisca, Sara, Maurizio ed io. Da tempo ci frullava in testa il progetto di salire in Redorta, la montagna imponente che Prisca da casa sua, da Gromo San Marino, vede da una vita ! Riusciamo ad organizzarci per una due giorni settembrina con previsioni meteo favorevoli, che, a parte possibili rovesci pomeridiani, ci assicura una domenica di bel tempo anche in quota fin verso il primo pomeriggio. PRIMO GIORNO, sabato 10 settembre 2016 Arrivati alla frazione Fiumenero, pochi chilometri prima di Valbondione (Alta Val Seriana), parcheggiamo l’auto poco prima del piccolo cimitero. Di fronte al parcheggio, seguendo un rustico cartello indicatore, prendiamo il sentiero 227 che ci travasa dall’asfalto al bosco. Il sentiero si snoda sul lato sinistro della valle avendo a destra lo spumeggiante Fiume Nero. Saliamo sino ad incontrare la conoide del Campiol, punto terminale del profondo e selvaggio vallone della Valsecca, che culmina, in alto all’omonimo passo, tra Pizzo Poris e Diavolino. A quota 1125 m circa , grazie ad un solido ponticello passiamo sull’altro lato della valle. Ci inerpichiamo per pochi metri nel bosco per poi procedere con pendenza regolare , costeggiando a destra nere e lisce placche rocciose con spettacolari cascatelle d’acqua e avendo sotto, a sinistra, il rumoroso torrente. Tra boschetti e radure con ampio giro verso destra, lasciato a sinistra il detritico Piano di Campo, risaliti un bel po’ in quota, passiamo su una passerella metallica semimascherata da balze erbose che supera una cascata originatasi dal torrente che scende dalla Valle dell’Aser nella quale ci stiamo addentrando (1500 m circa ). Ora, guardando a sinistra (ovest) , osserviamo la mole del Pizzo del Diavolo di Tenda, coperto da nebbia, digradante a destra verso il Pizzo dell’Omo e del Salto e a sinistra verso la cima del Pizzo Poris. Siamo nella Valle dell’Aser, dove , su un ponticello di legno, guadiamo il torrente , che ci porta sul lato destro orografico (nostra sinistra). Mentre rovesci di pioggia ci obbligano a coprirci ben bene, guadagniamo quota, risalendo su numerosi tornanti, mentre il terreno diviene sempre più sassoso. Con un ultimo sforzo saliamo ad incrociare il ‘Sentiero delle Orobie’, proveniente dal Rif. Calvi, mentre la pioggia cessa e le cime, ancora un po’ coperte di nebbie, tornano a farsi rivedere. Seguendo il tracciato verso destra tra roccette ed erbe raggiungiamo l’accogliente Rif. Brunone (2295 m) dopo circa 4 ore di cammino da Fiumenero. Ci attardiamo in rifugio in attesa della cena, rinunciando a salire, come intenzione, al Passo della Scaletta, immerso nella nebbia. Verso il tramonto le nebbie si dissolvono, il cielo si rasserena e ci regala la visione di uno splendido tramonto soprattutto verso il Pizzo del Diavolo di Tenda con un ‘Rosso di sera bel tempo si spera!’. Ci corichiamo per tempo per alzarci presto domenica mattina e salire di buon’ora in Redorta appena si fa chiaro. SECONDO GIORNO, domenica 11 settembre 2016 Di buon mattino, alle prime luci, col cielo sereno, ci incamminiamo sul sentiero 302, superiamo la deviazione a destra per il ‘Sentiero Basso’ e poco dopo abbandoniamo il sentiero principale per immetterci a sinistra nel segnavia n. 252, seguendo le indicazioni su roccia ‘Redorta-Scais’. Risaliamo il pendio su sfasciumi ed erbe con corti tornanti per poi effettuare una traversata verso sinistra su pietraia in direzione dell’imponente Pizzo Redorta. Saliamo su sentiero pietroso-roccioso accanto al torrente che scorre in uno stretto alveo roccioso per poi gettarsi in una fragorosa cascata nella sottostante valle. Entriamo in una vasta conca detritica (2540 m) in cui osserviamo quel che resta della Vedretta di Redorta. Raggiungiamo la base di un erto canalino che rimontiamo con attenzione su roccette scistose e sfasciumi. Non siamo soli, con noi gli amici ‘Sempreverdi’ del CAI di Provaglio e e due del CAI Ponte S. Pietro, Emanuela Longhi e marito. Dalla sommità del canalino ,dirigendoci verso destra con una diagonale in salita, perveniamo alla base della Vedtretta di Scais (2710 m), ridotta ai minimi termini a fine stagione estiva. Calzati i ramponi, attraversiamo la vedretta , tenendoci ai margini del lato destro in direzione della evidente Bocchetta di Scais, situata fra la tondeggiante’Fetta di Polenta’ verso nord e il Pizzo di Redorta verso sud. A sinistra della ‘Fetta din polenta’ visibile la Punta di Scais (3038 m) con la sua aguzza cuspide rocciosa. In decisa salita, puntando bene i ramponi, specie nei tratti ghiacciati, raggiungiamo la Bocchetta di Scais (2905 m). Breve sosta per togliere i ramponi, che lasciamo lì, insieme ai bastoncini. E qui sotto a chi tocca, ci aspetta il tratto più difficile ed impegnativo dell’ascesa al Redorta. Purtroppo, in assenza di neve, non è possibile risalire il canalino a destra della Bocchetta, che consentirebbe di evitare il primo tratto difficile della cresta nord. In arrampicata risaliamo in un diedro quasi verticale il primo salto di roccia friabile che ci porta alla Bocchetta vera e propria. Affrontiamo quindi il primo tratto con l’aiuto della corda fissa che ci consente di superare un salto di roccia friabile. Seguendo poi l’indicazione di un ometto, saliti in arrampicata su placche rocciose con attenzione e prudenza, sul filo di cresta, ci abbassiamo appena sotto sul versante esposto a precipizio sul Canale Tua e sulla vallata di Coca per risalire il più difficile (specie in discesa) tratto d’arrampicata della cresta nord di Redorta. Rientrati poi sul versante sud, seguendo i pochi ometti presenti, risaliamo, sempre con l’aiuto delle mani e quasi sempre su sfasciumi, pietraie, rocce, in traverso o in ripida salita, fino alla cresta di vetta, dove il sentiero ricompare e ci porta sull’aerea cima del Pizzo di Redorta (3038 m) dov’è posta una croce metallica con l’effigie del Cristo delle Vette inciso sul legno e una targa in memoria. Brevissima sosta per veloci foto di vetta alla croce e allo splendido panorama che si ammira soprattutto verso NE dove si erge il Re dei nostri ‘Tremila’, il Pizzo di Coca, mentre verso SO si staglia all’orizzonte il triangolare e inconfondibile Pizzo del Diavolo di Tenda con il Diavolino, verso Nord i dirimpettai Fetta di Polenta, Torrione Curò, Punta di Scais, Porola e, sullo sfondo, le Alpi Retiche con gli imbiancati gruppi di Brernina e Disgrazia. Scendiamo di buon passo per raggiungere gli amici del CAI di Provaglio che ci potrebbero dare una mano nella discesa che si prospetta impegnativa. Infatti li raggiungiamo ed essi ci prestano con grande disponibilità il loro aiuto, assicurandoci alla corda nel tratto esposto sopra la Bocchetta di Scais. Un grande grazie a loro per il grande aiuto ! Dalla Bocchetta scendiamo la vedretta con facilità per neve rammollita. Gli amici rientrano, noi ci fermiamo per il pranzetto al sacco ed un meritato cincin col Genepi di Prisca ! Poi non ci rimane che abbassarci al Rif. Brunone, sostare per un buon ristoro, aspettare che smetta di piovere e scendere la lunga valle del Fiume Nero e rientrare a casa stanchi ma contenti di essere saliti per la prima volta sulla seconda vetta delle Alpi Orobie !


01 Alla croce di vetta del Pizzo Redorta (3038 m) per la prima volta
02 Saliti da Fiumenero il sabato..
03 La sera di sabato al Rif. Brunone
04 La sera di sabato al Rif. Brunone con amici CAI Provaglio
05 Il Redorta ci aspetta
06 Spettacolare tramonto sul Diavolo di Tenda da poco salito
08 Salendo l'impegnativa cresta nord del Pizzo di Redorta
08 Salendo la vedretta di Redorta per la Bocchetta di Scais
09 Salendo l'impegnativa cresta nord del Pizzo di Redorta
10 Alla croce di vetta del Pizzo Redorta (3038 m) per la prima volta
11 Rientro alal Bocchetta di Scaia...Redorta OK!
12 Tracciato GPS - Redorta-1
13 Tracciato GPS - Redorta-2
14 Partiamo da Fiumenero (790 m)
15 Prendiamo sentiero 227 vicino al minuscolo cimitero
16 Immersione nel Fiume  Nero
17 Comodo sentiero 227 in faggeta
18 Grande masso al 'Campiol'
19 Sentiero su fondo pietroso
20 Breve sosta-ristoro
21 Capretta sul sentiero
22 'Guado' di ruscello con sentiero attrezzato
23 Cascata del Fiume Nero
24 Scaletta su ponte in ferro
25 Dopo la pioggia nebbie con vista sul Pizzo del Diavolo di Tenda
26 Dopo la pioggia compare il Rif. Brunone
27 Arrivo al Rif. Brunone (2295 m)
28 Scatti sui Diavoli
29 Prisca vede dal Brunone il suo paesello Gromo S. Marino
30 Acqua fresca al lavatoio del rifugio
31 Torna il sole, domani si sale sul Redorta!
32 Zoom sul Pizzo Redorta, scortato dai due 'Gendarmi'
33 Con amici di Bergamo, Manu e marito
34 Gli amici 'Sempreverdi' del CAI di Provaglio d'Iseo
35 Tramonto verso il Pizzo del Diavolo
36 Tramonto verso il Pizzo del Diavolo
37 Tramonto verso il Pizzo del Diavolo
38 Tramonto verso il Pizzo del Diavolo
39 Tramonto di sabato 10 sett. al Rif. Brunone
40 Domenica ore 7 sul sent. 302
41 Il Rif. Brunone visto dal sent. 302
42 Prendiamo a sx il sent. 252 per Redorta-Scais
43 Sul sent. 252 per il Redorta
44 Sul sent. 252 con vista sui 'Gendarmi' del Redorta
45 Sul sent. 252 con vista verso il Diavolo di Tenda
46 Panorama sulla vallata dal Redorta al Diavolo di Tenda
47 Risalendo accanto al torrente  incassato tra le rocce
48 Risalendo accanto al torrente  incassato tra le rocce
49 Sentiero su sfasciumi e pietraie
50 Enormi massi
51 Ripido canalino su sfasciumi e roccette scistose
52 Ripido canalino su sfasciumi e roccette scistose
53 Risalendo quel che resta della Vedtretta di Scais
54 Risalendo quel che resta della Vedtretta di Scais
55 Risalendo quel che resta della Vedtretta di Scais
56 Risalendo quel che resta della Vedtretta di Scais
57 Sguardo alla vedretta risalita
58 Alla Bocchetta di Scais (2905 m) via ramponi e bastoncini
59 Alla Bocchetta di Scais (2905 m) ...sotto a chi tocca !
60 Inizia l'arrampicata
61 Ci aiuta una corda...
62 Ci aiuta una corda...
63 Al termine della corda salita su sfaciumi
64 Al termine della corda salita su sfaciumi
65 Menomale qualche bel fiore !
66 Da qui dura arrampicata  su rocce esposte, nn foto !
67 Il Diavolo ci segue da lontano
68 Il Diavolo ci segue da lontano
69 Il Diavolo ci segue da lontano, Fetta di polenta e Punta Scais da vicino
70 Continua l'arrampicata ora meno esposta
71 Continua l'arrampicata ora meno esposta
72 siamo all'ultimo strappo...
73 Amici stanno secndendo...
74 Amici- stanno scendendo...
75 Con amici Manu e marito..
76 Pizzo Redorta (3038 m)
77 Pizzo Redorta (3038 m)
78 Pizzo Redorta (3038 m). autoscatto
79 Dalla cresta di vetta del Pizzo Redorta
80 Dalla cresta di vetta del Pizzo Redorta
81 Dalla cresta di vetta del Pizzo Redorta
82 Dalla cresta di vetta del Pizzo Redorta
83 Dal Pizzo Redorta (3038 m) il dirimpettaio Pizzo Coca (3050 m)
84 Scendiamo con grandioso panorama
85 Scendiamo con grandioso panorama
86 Scendiamo con grandioso panorama
87 Amici del CAI di Provaglio ci aiutano in discesa
88 Amici del CAI di Provaglio ci aiutano in discesa, Cesare
89 Amici del CAI di Provaglio ci aiutano in discesa
90  Amici del CAI di Provaglio ci aiutano in discesa
91  Amici del CAI di Provaglio ci aiutano in discesa
92 Facile discesa sulla vedrretta con neve rammollita dal sole
93 Con Andreino e Cesare scesa la vedretta
94 Ci ricongiungiamo al gruppo
95 Con gli amici di salita-discesa dal Redorta
96 Grazie all'amico Cesare- CAI Provaglio !
97 Scendiamo anche noi, dopo pranzetto al sacco
98 Con attenzione in ripido canalino
99 Con attenzione in ripido canalino
100 Finalmente su sentiero 'normale'
101 Incontro con l'amico Michele e la sua Minu
102 Poso con la Minu di Michele
103 Rientro al Brunone incontrando anche Ivan Sala e Claudio Berto
104 Dopo sosta ristoro al Brunone con pioggia , scendiamo...
105 Lunga discesa..
106 Un saluto al Brunone e al Redorta
107 Ci abbassiamo nella valle del Fiume Nero
108 La verde selvaggia valle del Fiume Nero verso il Pian dell'Aser
109 Passaggio al ponticello sul Fime Nero al Pian dell'Aser
110 Ancora un'ora e mezzo per Fiumenero

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