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Nel contesto di una escursione di due giorni il 6-7 agosto 2016 con salita al Pizzo Strinato (2836 m) sabato 6 agosto, pernottamento al Rif. Barbellino e salita al Diavolo di Malgina (2926 m) domenica 7 agosto con rientro al Rif. Curò dalla Valmorta. Una impegnativa due giorni su due tra le più importanti cime dell’alta Val Seriana-Valbondione, nella regione dei laghi del Barbellino, quello artificiale al Rif. Curò (1895 m) e quello naturale al Rif. Barbellino (2130 m) Il Pizzo Strinato, situato tra il Passo Grasso di Pila e la Bocchetta del Lago , domina verso SE la conca il Lago Naturale del Barbellino, dal quale è possibile osservare la cima più settentrionale, su cui svetta una croce metallica. PERCORSO: Distanza Km 12,53 Dislivello positivo : 2100 m; perdita in elevazione – 1191 Difficoltà: Per E da Valbondione al Rif. del Barbellino (eccettuato il ‘Sentiero dello scarico’ che presenta alcuni passaggi EE) ; per EE la salita dal Rif. Barbellino al Pizzo Strinato (molto impegnativa la salita terminale dalla Bocchetta del Lago alla vetta) Tempi: Valbondione > Rif. Barbellino: h 3.30 circa Rif. Barbellino > Pizzo Strinato :h 2.30 circa in salita, meno di due 2 in discesa Totale: quasi 8 ore Organizzo questa impegnativa escursione di due giorni sulla base delle ottime previsioni meteo che assicurano due splendide giornate d’inizio agosto con cieli sereni e ventilazione da nord-nordovest, che garantiscono assenza di nuvole importanti e ottima visibilità per godere al meglio splendidi panorami. Siamo in 8, Piero, Paolo, Susi, Nathan, Prisca, Sara, Debora, Massimo, insieme a noi due amici montagnini a quattro zampe, Stelina e Nika, abituati a salire anche vette impegnative. Sabato mattina, 7 agosto, lasciate le auto in uno slargo della strada a Grumetti (975 m) di Valbondione, raggiungiamo, salendo un ripido sentiero di raccordo, la ex-mulattiera militare, sterrata gippabile (segnavia CAI n° 305) che sale da Beltrame. La percorriamo, prima nel bosco, poi in ambiente più aperto e solatio, prendendo quota fino a circa 1600 m dove , anziché proseguire sulla ‘panoramica’, prendiamo a sx il cosiddetto ‘Sentiero dello scarico’ (in alcuni passaggi attrezzato con catene metalliche) che si inerpica su uno zoccolo roccioso permettendo di abbreviare il percorso, richiedendo però un po’ più di fatica. Raggiunto il Rif. Curò (1915 m, 2h 30’ dalla partenza), sostiamo un momento anche per ristorarci. Proseguiamo poi sulla comoda mulattiera (sentiero 310) che costeggia a mezza costa il Lago Artificiale del Barbellino, caratterizzato dalle sue acque color verde chiaro, passiamo allo sbocco della Val Cerviera con panoramica cascata, attraversiamo il fragoroso torrente del Trobio e risaliamo la valle del fiume Serio. Lasciamo il sentiero 310 che prosegue per il Lago di Malgina per raggiungere sul sentiero 308 il Rif. del Barbellino (2130 m), avendo davanti a noi l’imponente mole piramidale del Pizzo Strinato. Sostiamo al Rifugio per pranzetto al sacco e breve relax per poi avviarci al Pizzo Strinato. Prendiamo a dx, e, seguendo l’evidente freccia rossa posta sul diroccato edificio adiacente il rif. privato CSI che indica di procedere verso dx, attraversiamo il torrente e ci portiamo , seguendo i bolli rosso-bianchi e alcune frecce poste sui massi, in un pianoro erboso dove si possono osservare i resti di ex baite dei pastori, oltre ad un ricovero di fortuna ricavato sotto una grossa pietra inclinata, utilizzata a mo’ di tetto. Man mano saliamo ci addentriamo nella Valle del Lago, il cui torrente scende incassato tra le rocce fino al sottostante lago naturale, ben visibile con le montagne che gli fanno da corona. Dal ricovero di sassi ora deviamo decisamente verso dx, risalendo la pietraia semierbosa con una lunga diagonale su tracce di sentiero , avvicinandoci alla bastionata dove precipita il torrente , in prossimità di un pianoro disseminato di enormi massi caduti dalle sovrastanti pareti rocciose (2300 m circa). Alla nostra destra visibile il Monte Costone, mentre sopra di noi si mostra il ripido spigolo NO dello Strinato. Lasciando a dx il torrente seguiamo gli omini di pietra, intervallati dai bolli rossi e risaliamo la pietraia tra sfaciumi e massi , tenendoci a sx del fondovalle. La salita diviene faticosa, svolgendosi su fondo incoerente formato da pietrisco e ghiaia, reso meno impegnativo da una serie di tornanti e zig-zag che attenuano la ripida pendenza. A dx possiamo osservare i canali, ancora pieni di neve che scendono dal Monte Costone, alimentati dalla ormai ridotta vedretta. Col fiatone giungiamo alla Bocchetta del Lago (2681 m), una esigua selletta tra Pizzo Strinato e Monte Costone, che non fa da passo verso la vallata opposta, perché non consente il valico sul lato opposto. Ora intraprendiamo la salita della cresta sud dello Strinato, alla quale alcuni di noi rinunciano per stanchezza dopo circa 4 ore e mezza di cammino da Valbondione con un dislivello già di oltre 1700 m. Tenendosi ora sul filo di cresta o poco sotto, sul lato seriano, seguendo i bolli rossi conquistiamo quasi in arrampicata e sempre con l’aiuto delle mani, la prima e più alta cima del Pizzo Strinato, indicata da un omino di sassi (2836 m, 45’ dalla Bocchetta), dalla quale è già visibile l’altra vetta, di poco inferiore, su cui è posta la croce metallica. Il tratto tra le due cime è breve, ma piuttosto aereo ed esposto con alcuni passi su roccioni. Bellissimo il panorama dalla cima sui monti circostanti , sulla sottostante conca del lago naturale, oltre alla lunga ed articolata crests NE dello Strianto che sale dal Passo Grasso di Pila . La discesa la svolgiamo lungo lo stesso percorso di salita, mettendo in atto tutte le necessarie attenzioni per scendere in sicurezza. Rientriamo al Rif. Barbellino per l’ora di cena, stanchi della lunga camminata, ma contenti di aver salito per la prima una importante alta tosta cima orobica . Verso le ore 22 ci corichiamo per riposare bene in vista della salita al Pizzo del Diavolo di Malgina di domani 7 agosto. |
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