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In Cornagera (1311 m) e al Monte Poieto (1360 m) passando per il ‘Buco della Carolina’, ad anello sui sentieri ‘Cornagera’(CAI 537) in salita e direttissima ‘Vetta’ in discesa il 4 febbraio 2018. La Cornagera (1311 m) è una montagna delle Prealpi Bergamasche situata in valle Seriana, in provincia di Bergamo. Totalmente compresa nel territorio del comune di Aviatico, svetta sull’omonimo altopiano, mostrandosi con la sua caratteristica forma piramidale a gran parte della pianura centrale lombarda, alla media valle Seriana, permettendo la vista di gran parte delle Orobie, tra cui la Presolana, ma anche delle Alpi Pennine, in particolar modo del monte Rosa. Le sue pareti rocciose ed i suoi torrioni sono considerati una rinomatissima palestra per quanto concerne l’arrampicata, tanto da essere frequentati da alpinisti già nei primi anni del XX secolo. Qualche decennio più tardi su questi pinnacoli si sono formati escursionisti quali i fratelli Giuseppe e Innocente Longo e Garlini (a cui sono intitolati due torrioni), Agostino Parravicini e Carlo Nembrini, e, per brevi periodi, anche da Walter Bonatti, fino ad arrivare ai nostri giorni, in cui la frequentazione è diventata di massa anche per quanto riguarda l’arrampicata libera, senza l’ausilio di corde e chiodi. È la struttura geologica a rendere particolare questa montagna: la dolomia di cui è composta è stata interessata, nel corso dei secoli, da piccole frane, dovute al lento spostamento della corpo centrale verso ovest, con il conseguente sbriciolamento di piccole pareti, creando le forme caratteristiche tuttora visibili. Il nome Cornagera deriva dal dialetto locale, dall’unione di Corna (Roccia appuntita) e gera (ghiaia), toponimi che rendono l’idea di questa montagna, costituita da rocce appuntite e da ghiaioni che le circondano alla base. Vi troviamo il torrione Longo, il torrione Garlini, la torre Savina e la doppia cima dei Gemelli, separata da un'angusta forcelletta. Essendo le pareti di questo gruppo dolomitico volte a mezzogiorno hanno il pregio di conservarsi senza incrostazioni ghiacciate: perciò la primavera è la stagione adatta per le ascensioni. https://www.italiadesso.nl/wp-content/uploads/2014/03/DepliantCornagera.pdf Domenica 4 febbraio 2018, assolti gli impegni mattutini pranzo compreso, Debora, io e Prisca, che sale in Cornagera-Poieto per la prima volta in compagnia della sua inseparabile cagnolina montagnina Stelina, lasciata l’auto nel parcheggio in località Cantul (1015 m) di Aviatico, ci avviamo sul sentiero 537 con indicazione ‘Cornagera’, salendo una breve gradinata che ci immette nel bosco soprastante su sentiero inizialmente ripido e poi con pendenza normale. Percorriamo il sentiero nel bosco e, al bivio con indicazioni ‘Cornagera’ a dx e ‘Vetta’ a sx, proseguiamo sul sentiero ‘Cornagera’-537 a dx (scenderemo poi al rientro dal sent. ‘Vetta’) fino ad uscire dal bosco e raggiungere un ghiaione oltre il quale si elevano i famosi torrioni, palestra d’arrampicata, della Cornagera: Torrioni Gemelli, Longo, Garlini e Savina. Ci avviciniamo, salendo il ghiaione, ai torrioni e ci soffermiamo ad ammirarli da vicino. Proseguiamo poi oltre, prendendo a destra il sentiero 521, che, ripido, ci catapulta, superati gli spettacolari torrioni , nella parte iniziale del ‘Labirinto’ , un valloncino sospeso tra ghiaioni e pareti rocciose con torrioni, pilastri, guglie, pinnacoli che svettano nel cielo da ambo i lati. Attraversiamo il ‘Labirinto’ con attenzione su sentiero in saliscendi ricoperto da neve dura e a tratti ghiacciatina, fino ad entrare nella suggestiva strettoia rocciosa del ‘Buco della Carolina’ che attraversiamo con emozione, osservando sopra di noi massi sospesi a picco sulle nostre teste. Usciti al sole, proseguiamo sul sent. 537 sempre con attenzione per neve dura, per il Monte Poieto, risalendo il bosco che diviene spettacolare quando le piante dai 1200 m sono ricoperte da neve ghiacciata. Ci godiamo lo spettacolo salendo fino alla cima del Monte Poieto (1360 m) con la suggestiva cappelletta e abbassandoci al grande pianoro ricoperto di neve accanto al Rif. Ristorante del Monte Poieto, servito dalla funzionale funivia che sale da Aviatico. Bello il panorama del pianoro innevato dove famiglie con bambini si divertono sulla neve con le slitte. Scendiamo seguendo la strada innevata tracciata accanto alla bidonvia, fino a imboccare il sentiero di raccordo sulla sx che ci riporta verso la Cornagera. Rientrati quindi nel ‘Labirinto’ imbocchiamo il sent. 521 in direzione Vetta Cornagera. Deviamo a destra e ci inerpichiamo su roccette con l’uso delle mani fino a raggiungere una prima cresta, che percorriamo con cautela anche per neve ghiacciatina. Da questa prima cresta, sceso in un valloncino, risaliamo, attraverso un cunicolo tra le rocce, sulla cresta finale che ci porta alla vetta della Cornagera (1311 m), dove ci si presenta maestosa la recente grande croce metallica, che viene ad aggiungersi alla bianca Madonnina di vetta, collocata poco sotto e alla piccola croce ‘a ricordo’ lignea, posta ancora più sotto. Siamo sulla più alta elevazione della vetta della Cornagera in posizione panoramica a 360° che permette di godere la vista verso la Valle Seriana e il Monte Misma da un lato con il sottostante altopiano di Selvino-Aviatico , verso la Valle Serina dall’altro con le cime del dirimpettaio Monte Poieto (1360 m), dei monti Suchello ed Alben e verso anche altre cime delle Orobie e più lontano delle Alpi nei giorni di ottima visibilità. Gli scatti fotografici ovviamente si susseguono a raffica alla croce dominante l’altopiano di Selvino-Aviatico. Costruita in ferro su disegno di Fausto Capelli, misura in altezza 8 m. e in larghezza 4,5. Posata in vetta, tramite elicottero, l’8 maggio 2016, è stata inaugurata ufficialmente il 2 giugno 2017 e dedicata ai Caduti della montagna. Nel corpo della croce è stata recentemente anche posta una sonora campanella. Suoniamo la campanella e sentiamo i suoi argentini sonori rintocchi. Ci attardiamo in vetta per un bel po’, abbassandoci alla bianca bella Madonnina e alla sottostante croce in legno, da dove ammiriamo la vista sull’altopiano e la Valle Seriana. Purtroppo la visibilità non è delle migliori, per nuvole vaganti che a tratti nascondono il sole e per foschia diffusa. Prisca festeggia la sua ‘prima’ in Cornagera, offrendoci alla salute il suo ottimo genepì ! Verso l’imbrunire, raffreddatasi anche la temperatura, scendiamo, percorrendo il sentiero denominato ‘Vetta’, tracciato e sistemato da Fausto Capelli che dedica il suo tempo libero di pensionato con passione ed entusiasmo ad opere utili per la montagna del paese dove da anni ha scelto di risiedere. In questo modo abbiamo compiuto un bell’anello essendo saliti in Monte Poieto e in vetta alla Cornagera dal classico sentiero ‘Cornagera’ (CAI 537-521) e scendendo dal ‘nuovo’ sentiero ‘Vetta’, che Fausto con paziente, laboriosa e costante cura tiene sempre curato. I tratti ripidi sono stati abilmente e professionalmente gradinati, per cui il sentiero ‘Vetta’ ora consente la salita alla vetta della Cornagera anche a quegli escursionisti che non riescono ad affrontare i passaggi un po’ impegnativi dei sentieri 537-521. Facile quindi ora salire e scendere dalla vetta della Cornagera ! Il sentiero ‘Vetta’ che scendiamo, riporta a ricongiungerci al 537 a breve distanza dal punto di arrivo al parcheggio del Cantul ad Aviatico. PERCORSO: DIFFICOLTA’: in generale per escursionisti, con brevi tratti impegnativi su facili roccette il sentiero 521 di salita alla Cornagera (Attenzione in presenza di neve, specie se ghiacciata, servono ghette e ramponi)
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