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Raggiunto Colere in Val di Scalve, per portarci in quota approfittiamo della seggiovia per salire alla Malga bassa di Polzone (1571 m.), e, da qui, per raggiungere comodamente quota 2080 al Rif. Cima Bianca.
Già salendo in seggiovia ci orientiamo sul percorso che ci aspetta, ammirando il bel paesaggio ammantato di neve, che copre le ferite inferte al paesaggio degli impianti di sci, ben visibili in assenza di neve nella bella stagione.
Decidiamo di salire al Ferrantino. Con le ciaspole saliamo accanto alle piste di sci brulicanti di sciatori all'ultima stazione della seggiovia vicino al Rif. "Chalet dell'Aquila" a quota 2200.
Da qui ci portiamo, salendo, in zona tranquilla, lontano ormai dagli impianti e affrontiamo la salita, facile nel primo tratto, impegnativa, perché ripida, nell'ultimo tratto, al Monte Ferrantino (2335 m.).
Il panorama si allarga sempre più e la vista spazia sull'intera Val di Scalve e sulla cerchia delle sue splendide montagne, con la presenza dominante di fronte della parete nord del massiccio imponente della Presolana (2521 m.) da un lato e del Ferrantino (2335 m.) e del Ferrante (2427 m.) dall'altro.
Dallla zona di cresta si può osservare controsole sotto di noi la bellissima, incontaminata Valzurio, cha abbiamo percorso il 15 febbraio da Spinelli fino alla Baita Alta di Pagherola passando per le Baite del Moschel.
Incontriamo in vetta al Ferrantino numerosi scialpinisti ed escursionisti.Ci spostiamo, sempre calzando le ciaspole, che si rivelano utilissime nella neve che tende a rammollirsi al sole, alla base della salita al Ferrante (2427 m.). Fulvio osserva la traccia lasciata da escursionisti precedenti appena scesi e affronta la salita. Raggiunge la vetta salendo, senza ciaspole, impossibili da usare, il pendio molto ripido in circa 20', sosta un momento alla croce e poi scende con molta prudenza nella neve fattasi molle e scivolosa, tirando alla fine un respiro di sollievo giunto al 'campo base'. E' l'ora dei meritati panini, che consumiamo ammirando lo stupendo panorama di fronte a noi e godendoci un bel sole caldo.
Scendiamo poi sul costone innevato prima allo Chalet dell'aquila (2200 m.), poi al Passo dello Scagnello (2120 m.) osservando la sottostante Valzurio dominata dallo spigolo nord della Presolana e dall'affilata Cresta di Valzurio. Scorgiamo, dsistinguendola a fatica, la Baita Pagherola Alta immersa nella neve, dove siamo saliti il 15 febbraio.
Scendiamo quindi al Rifugio Albani (1939 m.) del CAI di Bergamo, gestito da Pablo Ayala (tel. 320.4890296 - 0346.51105 email: infopabloayala.it - www.rifugio-albani.it) semi sommerso nella neve, dove sostiamo per un caldo punch.
Da qui. armati di ciaspole, scendiamo, lungo il percorso scialpinistico, visibile e battuto in alcuni tratti, rintracciabile con difficoltà in altri, in circa un'ora alla Malga bassa del Polzone, dove rientriamo a Colere in seggiovia, data l'ora tarda e il buio imminente. |
Immagini totali: 70 | Ultimo aggiornamento: 2009.03.06 19:03:22 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |