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PERCORSO = E = Km. 6.50 = dislivello 617 m = 4 ore Rif. Cimon della Bagozza (1600 m) > Malga Reana (1675 m) > Sella di Glaiola (1920 m) > Monte Gardena (2117 m) …ANDATA E RITORNO Escursione non impegnativa sia per lunghezza che per difficoltà, quella al Monte Gradena che si snoda nella bella e panoramica conca dei Campelli al cospetto della suggestiva costiera calcarea delle 'Piccole Dolomiti Scalvine’ che dal Monte Sossino si sviluppa verso il maestoso Cimon della Bagozza con i suoi ripidi canali ghiaiosi fino al Mengol e alla Cima di Baione. E, volgendo lo sguardo verso Sud-Est, si scorge la costiera l Pizzo della Presolana- Ferrante-Vigna Vaga- Pizzo di Petto. Per me la seconda volta che salgo sul Monte Gardena, mentre per Prisca e Gabriele, miei amici d’escursione, è la prima volta. Con noi la brava cagnolina Stelina di Prisca di soli otto mesi, che viene in escursione con noi per la prima volta. Giornata annunciata serena, tersa da mattino a sera, come infatti sarà ! La strada per il Passo del Vivione è aperta fino al Rif. Cimon della Bagozza (1600 m) per cui saliamo in auto fin sotto il rifugio dove parcheggiamo l’auto . Seguiamo per un breve tratto la strada sterrata per i Campelli. Usciti dal bosco di abeti , entriamo nell’’ambiente aperto e solatio dominato da pascoli erbosi costellati di malghe, con vista verso N-NE le poco articolate cime del Monte Gardena (2117 m) e del Monte Campione (2174 m) e Campioncino (2100 m) e verso Sud dalle ardite pareti delle ‘Piccole Dolomiti Scalvine’ nelle quali svetta la cima dell’imponente Cimon della Bagozza, insieme alla Cima di Baione, alla Cima di Mengol , alle Casse Larghe, alle Cime di Crap, al Monte di Val Piane. Poco prima del ponticello sul torrente abbandoniamo a destra la strada per i Campelli ed imbocchiamo la strada sterrata sulla sinistra per la Malga Rena e risaliamo per un tratto in dolce salita la Valle dei Teiassi con i suoi prati ricchi di erba e colorati e profumati fiori con distese di crocus vernus. Passiamo alla Malga Rena (1675 m) che superiamo procedendo con ampi tornanti fin dove termina la carrareccia. Risaliamo quindi a vista, uscendo dal sentiero , il ripido pendio della erbosa dorsale di sinistra, fino a raggiungere una rustica croce su un cocuzzolo panoramico sulla Valle di Scalve . Passiamo presso accumuli di materiale di scavo per possibili miniere di siderite e qui Gabriele, geologo, osserva, ricerca, trova pietre molto interessanti, molto pesanti perché ricche di siderite e altri minerali. Incontriamo salendo un personaggio della Val di Scalve, Manfredo Bendotti, dello ‘Mago’ di Colere, in compagnia di amici, appassionato naturalista, grande conoscitore dell’ambiente scalvino (paesaggi-geologia-flora-fauna,…). Ci intratteniamo con lui ed i suoi amici per un bel po’ apprendendo interessanti informazioni. Proseguiamo la salita sul costone erboso fino a giungere nei pressi di una pozza d’abbeverata ancora ricoperta in gran parte da neve alla sella di Glaiola (1920 m). Piegando verso destra (N-E) risaliamo l’ampio e pendente costone un po’ a fatica che ci porta in cresta, da dove il panorama si allarga a nord verso i monti della Valle del Vivione. Proseguendo in cresta raggiungiamo la vetta del panoramico Monte Gardena (2117 m). Sostiamo per un bel po’ in vetta per il pranzetto al sacco e per scattare foto di vetta anche panoramiche, vista la splendida giornata con cielo terso che offre ottima visibilità verso i monti sovrastanti la Valle di Scalve, dal Monte Demignone al Venerocolo fino a quelli del Passo di Vivione per sconfinare sulla Valle del Sellero e oltre, in lontananza, verso le montagne dell’alta Val Camonica con il dominante gruppo dell’Adamello. Scendiamo rifacendo a ritroso il percorso di salita e fermandoci per un ristoro al Rif. Cimon della Bagozza |
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