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Percorso di salita/discesa: Domenica 9 febbraio 2014, giornata di tregua delle piogge e nevicate del mese di gennaio 2014…ne approfittiamo per una bell’accoppiata di cime emblematiche della città di Lecco: il Monte San Martino (1080 m.) e la Corna di Medale (1029 m.) , che si ergono verticalmente sopra la città , come sentinelle a protezione dai venti freddi da nord.
Siamo in 9 (Piero, Claudio, Sara, Carmen, Sabrina, Massimo, Debora, Paolo, Mauro). Le difficoltà tecniche sono modeste e l'interesse d...ell’escursione è legato allo straordinario panorama che accompagna tutto il percorso, classificabile E (per escursionisti) per il tratto inferiore, EE (impegnativo per escursionisti esperti) nella parte alta. Raggiungiamo, seguendo da Lecco la strada vecchia provinciale (non l’attuale superstrada) della Valsassina, il rione di Rancio Superiore (via Quarto) , dove parcheggiamo. Seguendo le indicazioni per il sentiero 52 , salito un ripido tratto di strada asaltata, percorriamo l’avvio alla mulattiera per il Monte San Martino - segnavia n°52 (segnalato con tre bolli rossi) seguendo per 10’ una rete paramassi, poi risalendo (in prossimità di un cartello triangolare con l’immagine della Madonna) a destra, il sentiero sassoso (52) nel bosco per alcune centinaia di metri fino a raggiungere una zona di placche rocciose compatte adibite a falesia.. Il sentiero ora sale con una lunga serie di tornanti a gradoni, guadagnando presto quota… procediamo su terreno calcareo cosparso di grossi blocchi e dal fondo detritico, mentre un rado bosco ci accompagna nella decisa salita. Sulla destra l'elemento dominante del paesaggio è la Corna di Medale che mostra il suo spigolo sud. Con rari momenti di pausa, dati da brevi traversate, il sentiero prende ancora quota. Lasciamo, a destra, la debole traccia che porta in vetta al Medale (segnavia n. 56a) e con un'ultima serie di tornanti arriviamo, infine, alla Chiesetta del San Martino (746 m.), eccellente punto di sosta da dove si apre un magnifico panorama sulla città di Lecco, i suoi laghi, le montagne di Valmadrera (Moregallo, Corni di Canzo, Monte RAI) ad occidente e il Resegone e il Due Mani ad oriente. Da qui nella scelta tra facile e difficile per salire al Monte San Martino, decidiamo per il “Sentiero Silvia – Crocione del San Martino – sentiero impegnativo”, in alcuni tratti attrezzato con funi fisse. Giunti su un balcone panoramico con massicce panchine di legno, la nebbia non ci permette di godere il panorama che si apre “Quel ramo del Lago di Como…” ed immortalarlo con scatti fotografici. Da qui, sempre in decisa, impegnativa salita, raggiungiamo il soprastante “Crocione” di San Martino (1025 m) e la vetta (1080 m.). Dopo brevissima sosta, decidiamo di proseguire, nonostante la nebbia che la fa da padrona anche la Corna del Medale. Percorriamo un sentierino a saliscendi a mezzacosta talora esposto, fino al bivio segnalato presso la Bocchetta della Medale 1020 m. Qui, trascurata la via principale verso sinistra (Monte Coltignone, 1474 m, e Piani Resinelli), andiamo a destra per tracce di sentiero lungo una cresta sottile e dentellata che, fra i cespugli, appoggiando a volte sui lati, arriva alla croce al vertice della parete della Medale 1029 m. (la vera cima del Medale è occupata da una piazzola d'atterraggio per elicotteri di soccorso). Qui sostiamo per la pausa pranzo. La nebbia a tratti si dirada e ci permette di godere del panorama verso il Resegone e sulla città di Lecco e sul lago. Rientrati alla Bocchetta della Medale, mentre la nebbia si dirada completamente e lascia spazio al sereno e al sole, prendiamo a dx il sentiero 57 per il Rif. Piazza, che raggiungiamo in breve tempo. Dopo breve ristoro e relax su questo balcone panoramico sul Lago di Como, rientriamo su sentiero in saliscendi alla Chiesetta del monte San Martino baciata dal sole dove facciamo altra sosta prima di rientrare a Rancio dal sentiero 52 percorso in salita. Il percorso, che da Lecco sale alla chiesetta, è stato calcato da generazioni di pellegrini, viandanti e turisti fra cui personaggi celebri come l'Abate Antonio Stoppani che così scriveva: "Oh il piacere dei monti, non lo provate voi? Quante volte nella solitudine della mia stanza, sento il richiamo a' miei monti, al S. Martino, alle Grigne, al Resegone, e parmi di essere portato a volo su quelle cime!". Il Monte San Martino è citato nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, inieme al Resegone. « Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni. La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di san Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune... » |
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