Il Pizzo del Vescovo è una modesta cima nella conca di Foppolo con una bella forma a punta ed un ripido versante erboso di salita. Bellissimo balcone panoramico sulle vallate di Foppolo, San Simone, Carona e le rispettive cime orobiche. Il Monte Brate si trova oltre la parte terminale del crinale sud-ovest del Vescovo e si affaccia dirupato a picco sopra la vallata di Carona. Non segnato sulle carte, semisconosciuto agli escursionisti, poco frequentato , merita invece attenzione per la sua posizione molto panoramica.

Le previsioni per sabato 7 giugno 2013 danno tempo buono almeno per la mattinata. All’ultimo momento, a tarda serata di venerdì, decido per una meta non lontana e di breve durata, da concludersi anche entro il primo pomeriggio. Mi balza alla mente il Pizzo Vescovo con eventuale prolungamento al concatenato Monte Brate , mai salito finora né da me né dagli amici.
Non faccio a tempo ad avvisare qualche amico per cui parto solo.
Raggiunto Foppolo, parcheggiata l’auto sul piazzale dell’Albergo K2 (1650 m.), seguo le indicazioni del cartello ‘Vescovo – Brate’ e, raggiunta la baita sovrastante il poligono del tiro a volo, seguo la scritta posta sull’angolo per il sentiero 206 (Foppolo - Pizzo delò Vescovo)che mi indirizza sul sentiero di salita per il Pizzo Vescovo.
Il sentiero risale il prato sul margine destro del poligono, si inoltra in un bosco di larici che sale a tornanti per breve tratto per uscire su un altro prato di fronte al ripido pendio che porta in alto alla sella tra Cima Valgussera e Pizzo del Vescovo.
Ad un paletto indicatore bollato bianco rosso, posto nel prato, lasciato il sentiero che prosegue a dx per il Monte Brate, risalgo il prato verso sinistra seguendo i labili segnavia e seguo la traccia che entra nel bosco a sinistra e lo risale con varie svolte.
Seguendo la traccia raggiungo poi dei paravalanghe che costeggio per un tratto fino a superarli a lato e passare oltre e sbucare ben presto sopra la sella fra le due cime di Valgussera e Pizzo Vescovo.
Intanto il panorama, che finora si apriva sulla conca di Foppolo e di San Simone, ora, in cresta, si allarga al Valgussera, alla Val Carisole, alla vallata di Carona di fronte e le sue imponenti cime orobiche, al Pizzo Vescovo.
Scendo brevemente verso destra per raggiungere la sella, mentre dai pratoni del Valgussera vedo scendere due escursionisti, che subito riconosco nei due ragazzi già incontrati alla partenza e diretti, coma me, al Vescovo. Andrea e Fabio si uniscono a me ed insieme saliamo alla vetta del PIZZO VESCOVO (2175 m.), risalendone la ripida traccia sul versante nord-est.
Lasciato sulla destra un grosso affioramento roccioso, per ultimo ripido tratto raggiungiamo una gobba oltre la quale ci appare la croce di vetta, invisibile fino alla fine.
Spettacolare il panorama a 360° verso le vallate circostanti e le vette orobiche dalla costiera Secco-Pegherolo-Cavallo a quella del Siltri-Rotondo-Lemma, al gruppo Arete-Valegino-Cadelle, al Toro, Corno Stella, Chierico, Masoni, Diavoli, Poris, Grabiasca, Cabianca, Corni di Sardegnana, Pizzo del Becco,…
Gli scatti non si contano, si susseguono a raffica anche se una leggera foschia non consente un’ottima visibilità.
Dopo prolungata sosta anche Andrea e Fabio decidono di passare con me al Monte Brate, scendendo ancora per ripida traccia prima il versante sud-ovest del Vescovo, poi l’anticima.
Intanto nuvoloni minacciosi cominciano a coprire le cime delle montagne circostanti più elevate. Al Monte Brate (1932 m.) dai cocuzzoli discendenti a picco sulla valle ammiriamo il panorama su Carona e la sua vallata.
Verso mezzogiorno sostiamo alla Baita delle Cune (1900 m. circa) , sottostante alla Cima Brate, per il pranzetto al sacco, mentre il cielo si è completamente rannuvolato.
Verso le 13 comincia a gocciolare per cui ci copriamo e ci affrettiamo a scendere, percorrendo il sentiero che in saliscendi, attraversando i ripidi canaloni discendenti dal Pizzo Vescovo, ci conduce a raggiungere il raccordo col sentiero 206, che avevo visto la mattina salendo. Da qui in breve scendiamo alla Baita da dove ero partito io la mattina per salire il sentiero 206. La pioggerella intermittente che ci aveva accompagnato nella discesa cessa. Prima di lasciarci, ci fermiamo per un buon caffè o birra ad un ba r di Foppolo.
Un grazie agli amici Andrea e Fabio per la gradita, simpatica compagnia con un arrivederci alla prossima

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PERCORSO = E , ma con ripide salite-discese e in cresta un po’ affilata in brevi tratti a = Km 6, 5 = 4 ore complessive di solo effettivo cammino

Foppolo-Albergo K2 > Sentiero 206 > Sella tra Valgussera e Pizzo Vescovo > Vetta Pizzo Vescovo (2175 m.) > Discesa al Monte Brate (2132 m.) da anticima sud > Sentiero Monte Brate-raccordo sentiero 206 > Foppolo