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Ritorno sul Monte Valletto (2371 m) con Avaro (2080 m), Monte di Sopra (2269 m) dai Piani dell’Avaro-12 sett2022 Bella montagna dalla sagoma slanciata che risalta tra la Valle Brembana e la Valtellina, il Monte Valletto si distingue per l’originale architettura della parete sud-est, dalla quale sembrano staccarsi due vertiginosi torrioni inclinati; inaccessibile all’escursionista da questo lato, è invece raggiungibile da nord-ovest per la lunga cresta che passa dal Monte di Sopra. E’ una salita consigliabile ad escursionisti esperti nella sua parte finale, con pochi tratti impegnativi nel tratto finale, che si svolge tra panorami memorabili in un crescendo divertente dai facili sentieri erbosi all’erto, impegnativo, ma non difficile, assalto finale alla vetta. PERCORSO: Piani dell’Avaro (1700 m) > sul 109A - Colletto del Monte Avaro > Monte Avaro (2080 m) > su sentierino con radi bolli rossi-Monte di Sopra (2269 m) > Monte Valletto (2371 m > Monte di Sopra > Colletto dell’Avaro > Piani dell’Avaro sul sent. 109A. Dislivello: positivo 818 m, negativo – 838
Altro mio gran bel ritorno in Valletto, per l’ottava volta con tris di cime concatenate: Monte Avaro (2080 m) > Monte di Sopra (2269 m) > Monte Valletto (2371 m) In mia compagnia stavolta mio giglio Raffaele, che sale in Valletto per la prima volta. Raggiunto in auto da Cusio-Alta Val Brembana-BG (tiket di 2€) il Rif. Albergo Monte Avaro ai Piani dell’Avaro (1700 m), seguendo il sentiero 109 A-INGR. 101 che sale in direzione NO, tagliando in diagonale tutta la costa del Monte Avaro, raggiungiamo in un’oretta il colletto del Monte Avaro e facciamo una capatina sulla cima del Monte Avaro (2080 m), da dove possiamo osservare ben bene le prossime cime (Monte di Sopra e Valletto). Imboccato il sentiero 101, superata la bella pozza per l’abbeverata d’alpeggio, scolliniamo a dx sopra la vicina conca che ospita il bell’alpeggio della Baita Alta (1997 m), ricavata con felice intuizione fra enormi massi franati dal Monte Valletto. Ci abbassiamo alla Baita Alta, dove, lasciato il sent. 101, seguiamo, sulla destra, una visibile traccia di sentiero, che, con radi bolli rossi indicatori e ometti sparsi, ci porta verso la cima del Monte di Sopra. Come da previsioni splende il sole, la visibilità è buona ma a tratti nebbie vaganti si aggirano sulle cime dei monti ed anche sul nostro Valletto. Sul colletto in cresta verso il Monte di Sopra (2269 m) piacevole incontro mattutino con un gregge di belle capre orobiche mansuete al pascolo. Raggiunta la cima del Monte di Sopra (2269 m), seguiamo il sentiero che, in saliscendi, prosegue su cresta, a tratti erbosa, a tratti rocciosa, divenendo man mano piuttosto impegnativo fino a raggiungere un cospicuo sperone roccioso che aggiriamo in traverso. La salita finale diviene ripida e rocciosa e serve l’uso delle mani. Saliamo con prudenza. Raggiungiamo, dopo circa tre ore di salita dai Piani dell’Avaro, la cima del Monte Valletto (o Cima di Salmurano 2371 m). Il panorama, già bello in salita, diviene, sulla cima, grandioso, suggestivo, a nord verso la Val Gerola, la Valtellina e le Alpi col Disgrazia dominante, e a sud verso la Valle Brembana e le sue cime. Ci godiamo la cima del Monte Valletto con vista verso le cime vicine del Ponteranica, della Quota 2309-Cima Tribortoi, con bella la vista sui sottostanti Laghetti di Ponteranica, …basta spingersi con attenzione sul filo di cresta della cima per vederli e fotografarli quasi in perpendicolo, basta non soffrire di vertigini! Dopo esserci goduto lo spettacolo con tanti scatti e un buon pranzetto al sacco scendiamo seguendo in senso inverso il percorso di salita, con molta attenzione. Rientrati al colletto dell’Avaro, scendiamo ai Piani dell’Avaro seguendo il sentiero 109A, percorso in salita, avvistando alcune marmotte che emettono il loro caratteristico fischio d’allarme. Rientriamo ai Piani dell’Avaro soddisfatti della bella escursione in una bella giornata, soprattutto Raffaele salito in Valletto per la prima volta ! Per informazioni sulla escursione in Valletto,puoi consultare ‘I più bei sentieri della Lombardia Centrale’ di Piero Gritti e Sergio Papucci, Ed. Blu, alle pag. 147-149 |
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