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Cima di Lemma e Pizzo Scala (quasi) ad anello dalla Baita del Camoscio PERCORSO: San Simone-Baita del Camoscio (1760 m) > Sentiero 116 > Passo di Lemma (2138 m) > Cima di Lemma (2348 m) >20 m dalla vetta del Pizzo Scala (2429 m) > Cima di Lemma > Passo di Tartano (2102 m. > Sentiero 101-116 > Baita del Camoscio Difficoltà: EF (Escursione Facile) in buona parte EE (Escursione per Esperti) la salita in cresta al Pizzo Scala, specie nell’ultimo ‘gradino’ Distanze-tempi km 12 in circa 7 ore di percorrenza A/R Guadagno/perdita in elevazione : 800/-807 m Acqua presente Appoggio: Baita del Camoscio al punto di partenza/arrivo Giovedì 10 dicembre 2015, invogliati dalle ottime previsioni meteo, Prisca con la cagnolina montagnina Stelina ed io raggiungiamola Baita del Camoscio (1760 m) (Alta Val Brembana-San Simone-Valleve-BG) dove lasciamo l’auto. Imboccato il sentiero 116 per Passo di Lemma, lo seguiamo prima in morbida salita su stradetta sterrata, poi su comodo sentiero-mulattiera salendo in ampi tornanti il versante sud-ovest di Cima Lemma. In un’ora siamo al Passo di Lemma (2138 m) dove la vista si apre verso il versante valtellinese con vista ad est verso Cima di Lemma e Pizzo Scala, ad ovest verso il Pizzo Rotondo e del Vallone, a nord verso le distanti Alpi Retiche. Percorriamo su sentiero ben visibile e percorribile la lunga panoramica cresta in prevalente falsopiano con alcuni dossi rocciosi fino a raggiungere Cima Lemma (2348 m), dove sostiamo un momento per riprendere fiato. Scendiamo quindi a sx al Passo Scala e percorriamo la lunga cresta in saliscendi fino alla base della piramide rocciosa, sul lato sud, del Pizzo Scala. Saliamo quindi, per labile traccia,con attenzione l’impegnativa, erbosa-rocciosa, a tratti esposta, cresta del Pizzo Scala, di gradino in gradino, superando alcuni passaggi su roccette con l’uso delle mani. Da ambo i lati il pendio è molto ripido, a tratti roccioso a tratti erboso, dal versante ovest esposto sull Valle di Lemma, dal lato est sulla Valle Lunga. Giunti a circa 20/30 m dalla vetta, praticamente all’ultimo ‘gradino’ del Pizzo ‘Scala’ , la discesa su una ripida placca rocciosa con pochi e deboli appigli (non abbiamo con noi neppure un cordino di sicurezza!) ci induce ad aggirarla, cercando un passaggio in traverso più basso sul ripido pratone di erba secca e scivolosa. Il rischio di scivolare è alto, Prisca si ricorda di essere paurosamente scivolata in situazione simile esattamente proprio l’anno prece cedente con conseguenze per fortuna leggere, il 10 dicembre 2014. A questo punto ci convinciamo che è meglio non rischiare e, anche se a malincuore, torniamo sui nostri passi. Appollaiati ancora su un alto ‘gradino’ del Pizzo ‘Scala’ sostiamo per un buon pranzetto al sacco e un po’ di relax ammirando lo spettacolo a 360° delle cime orobiche ed alpine che ci circondano. Rifocillati, rifacciamo in senso inverso con attenzione la lunga cresta di rientro a Cima Lemma, baciati dal sole. Da Cima Lemma, anziché ritornare al Passo di Lemma, seguendo un percorso ad anello, scendiamo al Passo di Tartano (2102 m), mentre il sole si sta abbassando all’orizzonte e colora di rosso le cime circostanti. Dopo una breve visita alle fortificazioni e camminamenti della Linea Cadorna, proseguiamo sulla via del ritorno, percorrendo il comodo sentiero 101, che ci riporta, nella luce del tramonto alla Baita del Camoscio, dove giungiamo che ormai si sta facendo buio. Al termine dell’album fotografico ho riportato alcune fotografie della mia salita in vetta al Pizzo Scala del 21 giugno 2012, salito non dalla cresta sud, ma da un vallone del versante est, raggiunto scendendo da Cima Lemma in Valle lunga. |
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