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Il Rif. Grassi può essere considerato il più occidentale tra i rifugi delle Orobie. Posto nei pressi del passo del Camisolo (2020 m), è situato in posizione panoramica, nella parte alta di una zona pascoliva. È l’ideale punto di partenza per la salita al Pizzo dei Tre Signori salito dal versante ovest e posto tappa per gli escursionisti che percorrono il sentiero delle Orobie Occidentali. La costruzione fu edificata dai soci della Società Escursionistica Lecchese (S.E.L.) in memoria dei soci deceduti nel corso della prima guerra mondiale. Distrutto nel corso della seconda guerra mondiale e poi ricostruito, è infine stato ristrutturato in anni recenti. La zona dove sorge il rifugio è nota per l’alpeggio estivo e per la produzione di un ottimo “Formai de mut”. Un tempo era invece conosciuto per le attività estrattive. Per anni il materiale ferroso venne impiegato per produrre chiodi nelle numerose fucine presenti nella Valle Brembana. Di quella dura attività rimangono oggi, a testimonianza, solo le discariche delle miniere. La zona circostante il rifugio presenta, a primavera e in estate, fioriture molto belle di crochi e di primule, ad inizio estate, di rododendri. L’escursionista, prestando attenzione, può inoltre imbattersi in caprioli e in camosci, che numerosi popolano la zona, così come le marmotte. PERCORSO : E, escursionistico; EE alcuni tratti di salita dalla Bocchetta di Valbona allo Zuc di Cam – Km. 13,50 – Dislivello positivo 1062 , negativo - 1065 – Tempo: ore 6.30 – Scarsità d’acqua , rifornirsi alla partenza Ceresola, (1330 m) > Passo del Gandazzo (1650 m) > Zucco del Corvo – Passo del Toro (1950 m) > Bocchetta di Foppabona (1985 m) > Rifugio Grassi (1987 m) > Bocchetta di Valbona (2046 m) > Zuc di Cam (2195 m) > Bocchetta di Foppabona > Passo del Toro > Passo del Gandazzo > Ceresola Giornata splendida da mattina a sera quella di sabato 14 ottobre 2017 e ce la godiamo tutta! Lasciata l'auto nel piazzale della stazione sciistica di Ceresola (1350 m) , Susi e Paolo con l’amica a quattro zampe Nika, che salgono per la prima volta al Grassi ed io, che ci salgo per la quinta volta, iniziamo la salita imboccando il sentiero 104B, seguendo le chiare indicazioni per il Passo di Gandazzo-incrocio sentiero 101. Dopo breve tratto della strada asfaltata di servizio riservata solo ai mezzi autorizzati che sale ai Piani di Bobbio, al primo tornante prendiamo, sulla destra la sterrata che seguiamo fino a entrare per breve tratto in bosco di faggeta, uscirne per risalire un tratto della pista del Cedrino per circa 300 metri. Poco sopra una casetta, sulla destra della pista, il sentiero continua, in salita, in una faggeta. Al termine del bosco di prevalente bella faggeta giriamo a sinistra e percorriam il prato fino al passo Grandazzo ( 1650 m) dove incrociamo il sentiero 101 che conduce a sinistra ai piani di Bobbio e a destra al rifugio Grassi. (È possibile, scendendo dal passo in direzione Introbio, a circa 20 minuti, sostare al rifugio Buzzoni.) Proseguiamo a destra sul sentiero 101, che si inerpica, zizzagando, lungo la dorsale dello Zucco del Corvo, superando in breve 300 m. di dislivello fino a giungere, non senza una certa fatica, al Passo del Toro (1950 m). Provvidenziale una piccola sorgente d’acqua fresca poco prima del passo ! Superiamo con attenzione un passaggio lievemente esposto su roccette dov’è posta una catena fissa. Dopo breve salita giungiamo sugli alti pascoli, dove il sentiero si fa pianeggiante e piacevole da percorrere tra il Monte Foppabona e lo Zuc di Cam, passando nelle vicinanze di una caratteristica montagnetta a forma di tartaruga. Dopo alcuni saliscendi, scendiamo alla Bocchetta di Foppabona (1985 m), poco sopra l'omonima casera e sorgente. Una breve salita e poi una splendida traversata ci porta in vista della conca del Camisolo e del Rifugio Grassi (1987 m ). Nelle vicinanze del rifugio possiamo osservare i depositi di spolverino da miniera, che testimoniano per secoli nel passato l'estrazione di minerali di piombo argentifero, che veniva poi lavorato a valle, specie nelle zone lecchesi di Premana ed Introbio. Sostiamo al rifugio per un buon pranzetto e un po’ di relax , incontrando dal vivo amici escursionisti bergamaschi, milanesi, cremaschi.... La splendida giornata col cielo terso e ottima visibilità ci permatte di godere di splendidi panorami, primo fra tutti quello del Pizzo Tre Signori (2554 m) che sfoggia la sua bellezza mostrandosi per quasi tutto il nostro percorso. Dal rifugio scendiamo un tratto del 101 fino a imboccare sulla destra la traccia-sentierino SEL 34 che in traverso sul versante est dello Zuc di Valbona ci porta alla Bocchetta di Valbona (2045 m). Da qui, salendo per traccia il crinale est, superando brevi tratti su roccette, dove è collocata anche una catena, raggiungiamo la vetta dello Zuc di Cam (2195 m) , dove è posto un altare in pietra. Godiamo da questa posizione lo spettacolo di un panorama a 360° , complice l’ottima visibilità. Scesi quindi a vista per i pratoni del versante sud alla Bocchetta di Foppabona, ci abbassiamo al Passo del Toro e al Passo del Gandazzo, godendoci lo spettacolo del tramonto del sole sulle Grigne. Dal Passo del Gandazzo scendiamo a Ceresola per il sentiero 104B percorso in salita. Giungiamo all’auto al tramonto. contenti della bella escursione, che Susi e Paolo hanno fatto per la prima volta ed io per la quinta volta. |
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