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Maurizio è d'accordo di portare il suo amico Don Luca Pezzotta su una bella vetta orobica ed invita anche me... così m’aggrego ed insieme decidiamo di affrontare il “Pizzo Porese”, ai più conosciuto come Pizzo Poris, che Maurizio conosce bene, ma che io e Don Luca non abbiamo mai salito, affidandoci così alla sua guida esperta e sicura.
Alle 7.30 siamo già al Rif. Calvi, saliti con la jeep-navetta di Ugo Midali da Carona.
Il meteo promette bene, l'aria è frizzante, il cielo limpido. Imboccato il Sentiero Italia 225 (Sentiero delle Orobie) in direzione del Passo di Valsecca - Rif. Brunone, lo seguiamo salendo la Val Camisana e, in vicinanza del neonato fiume Brembo, che vediamo scendere in cascate, seguendo alcune indicazioni poste su un grosso masso, lasciamo il sentiero 225, il quale prosegue a sx, per seguire sulla destra una tracciolina che risale in ripida salita il lato destro (sinistra orografica) della Val Camisana. La percorriamo per un’ora circa fino al pianoro posto alle pendici del Passo di Valsecca (possibile comunque raggiungere questa piana seguendo anche il normale sentiero CAI n° 225).
Qui lasciamo il sentiero, deviamo a dx e saliamo, per labili tracce di sentiero e seguendo omini di pietra, prima un lungo ghiaione-pietraia e poi il canalino roccioso, tenendo il lato destro, che ci porta in ripida e faticosa salita con alcuni passaggi un po’ impegnativi su roccette malsicure al suo culmine, ovvero al colletto tra il Poris e le propaggini nord del Grabiasca.
Qui comincia la vera salita variante alpinistica (I° grado) di S-O al Poris, molto ripida, ma di “divertente” arrampicata.
Dapprima una paretina che affrontiamo in sicurezza: Don Luca ed io indossiamo l’imbrago, Maurizio, la nostra guida, sale e fissa una corda di sicurezza di ben 50 m. , il Piero rimane in mezzo e il Don in coda.
Così, con il sostegno psicologico della corda che ci assicura da eventuali nostre difficoltà, saliamo la faticosa, ma “divertente” paretina per poi, dopo breve tratto, proseguire su un ripido canalino che ci porta in alto, in cresta , da dove raggiungiamo la vetta del Pizzo Poris a quota 2712 m.
Sono trascorse circa 3 ore abbondanti di salita dal Rif. Calvi.
Il panorama che si allarga a 360° è veramente notevole dominato dai quasi dirimpettai piramidali Diavolo e Diavolino, seguiti dal Rondenino, dall’Aga (o se meglio preferite Corna d’Ambria) e dal Masoni, con la conca del Calvi a sud-ovest e l’altro dirimpettaio, il Grabiasca, a sud , e verso nord-est le Orobie di alta Val Seriana e Val Bondione: Presolana, Coca, Redorta , Scais e il prestigioso Pizzo di Scotes.
Dopo una prolungata sosta per il pranzo al sacco e tanti scatti fotografici, scendiamo dalla via “normale” sul versante orientale della Val Grabiasca, pure impegnativa, soprattutto nel primo tratto di cresta esposta e di discesa su rocce, che facciamo, in un passaggio difficile, ancora in sicurezza di corda.
Dopo altro tratto di discesa, scendiamo poi per sentiero a tornanti un ripido pratone erboso fino a raggiungere un comodo sentiero, il segnavia CAI 255 che, seguito verso sinistra, ci porta al Passo di Valsecca (2496 m.), dove sostiamo!
Prendiamo il sentiero 225 -Sentiero delle Orobie- e scendiamo nella sottostante conca scivolando piacevolmente sulle nevi di quello che resta dell’ormai estinta vedretta di Valsecca.
A questo punto abbandoniamo il sentiero 225 e, per abbreviare i tempi di discesa, ripercorriamo il sentiero-scorciatoia di salita.
Giunti al Rif. Calvi… un colpo di fortuna!
Il rifugista Claudio sta per avviarsi verso Carona con la jeep e ci invita a scendere con lui… accettiamo ben volentieri soprattutto perché Don Luca deve rientrare a Boltiere per celebrare la Messa delle ore 18.
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Immagini totali: 102 | Ultimo aggiornamento: 23/11/11 22.18 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |