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PERCORSO
Difficoltà: EE per escursionisti esperti la salita dalla Valsambuzza (Baita Arale 1985 m) al Pes Gerna (2562 m) e a Cima Masoni (2663 m) : il resto del percorso per E, escursionisti allenati.
Distanza Km 16,9
Guadagno/perdita in elevazione: 1708 /-1712 m
Pendenza max 52%, media 19%
Tempi : 7 h (4 h salita da Carona a Cima Masoni; 3 h dal Masoni al Venina e discesa a Carona)
Appoggi: Rif. Longo, se aperto
Carona (curvone-parcheggio, 1180 m. circa) > Sentiero 210 - Pagliari (1313 m.)> Dosso-Baita Birone (1475 m) > Sentiero 209 >Baite Forcella (1565 m) > Baita Vecchia (1862 m) > Baita Arale (1985 m) > Sentiero-traccia (bolli bianchi-ometti per primo tratto) - Pes Gerna (2562 m) > Cima Masoni (2663 m) > Cima Venina (2624 m) > Presso Passo di Venina > Sentiero 254- Baita Masoni ( 2093 m) –Stradetta Rif. Longo> Caronai
il Pes Gerna, osservato salendo dalla Valsambuzza allo Zerna, aveva attirato la mia attenzione da tempo ! Perché non salire a Cima Masoni (2663 m) e Cima Venina (2624 m) , da me ben conosciute e salite provenendo dal Rif. Longo, salendo invece dalla Valsambuzza e dal Pes Gerna (2562 m) mai salito, nel contesto di una bella lunga escursione ad anello ?
Detto fatto! Viste le bellissime giornate di questo inizio dicembre 2015 con cielo sereno, inversione termica ed assenza di neve in quota, il 3 dicembre Prisca ed io di buon mattino partiamo.
Con noi anche Stelina, cagnolina montagnina.
Dal curvone di Carona (1220 m), parcheggiata l’auto con 2€ di tiket, seguendo la stradetta ENEL (Segnavia 210) , passando per Pagliari e accanto alla famosa cascata di Val Sambuzza ghiacciata, raggiungiamo la località Dosso (1475 m) , dove, di fronte alla Baita Birone, con a fianco una caratteristica fontana in legno, sulla sinistra, imbocchiamo il SENTIERO 209 con l'indicazione 'Val Sambuzza – Pizzo Zerna'., che seguiremo fino alla Baita Arale.
Dopo un tratto di percorso nel bosco, che ci porta sopra la cascata, passati alle Baite della Forcella (1570 m) , proseguiamo attraverso un lariceto in compagnia di un gruppo di escursionisti di Sforzatica, che si fermano al Rif. A. M. Sforzatica (1711 m) .
Sul 209, superata Baita Vecchia (1862 m), poco prima di giungere alla successiva Baita Arale (1985 m) , lasciato il 209, pieghiamo a destra andando a recuperare, attraversando una zona umida, l’inizio poco evidente, non segnalato, della traccia del sentiero (bolli bianchi e ometti) che in traverso sale alla linea di cresta che porta al Pes Gerna.
In cresta il panorama si allarga sulla Valsambuzza da un lato e verso la conca del Calvi dall’altro.
Ci si presenta davanti un bel crestone, all’inizio erboso, poi anche pietroso; seguiamo la labile traccia con qualche ometto, abbastanza intuitiva comunque. La salita da decisa diviene man mano ripida e impegnativa specie nel superare tratti in pietraia, estesa su gran parte del versante sud della montagna. A questo punto comprendiamo bene il significato del nome Pes Gerna…Pizzo ‘Gerna’, che in dialetto locale significa ammasso di pietre-pietraia !
Superate due elevazioni in cresta, ci si presenta finalmente la cima del Pes Gerna affiancato sulla destra dalla impervia salita al Masoni e dal panorama delle cime della conca del Calvi, dai Diavoli al Cabianca.
In vetta al Pes Gerna (2562 m) breve sosta per fotografie e un veloce pranzetto al sacco, mentre ci godiamo lo splendido panorama.
Discesi poi con cautela su tracciolino un po’ esposto alla selletta che unisce Pres Gerna al Masoni, seguiamo la labile traccia di salita erta e tormentata anche su facili ripide roccette che richiedono l’uso delle mani.
Superato il tratto impegnativo di elevata pendenza, percorsa la facile cresta di vetta, raggiungiamo tra strisciate di neve ottobrina-novembrina Cima Masoni (2663 m) con la nuova croce .
Spettacolare il panorama ora a 360° che spazia dalle Prealpi e Alpi Orobie di Valle Brembana e Seriana alla Valtellina e alla Alpi Retiche per dissolversi nelle vallate bergamasche e verso la pianura velate di foschia e nebbia.
Seguendo il sentiero, qui più visibile, in saliscendi passiamo da Cima Masoni a Cima Venina (2624 m) attraversando anche tratti con neve.
Dopo le consuete foto di vetta, mentre il sole volge al tramonto, ci abbassiamo facilmente verso il Passo di Venina, dove recuperiamo il sentiero 254 che ci porta, passando dalla Baita Masoni (2013 m), ad agganciare la stradetta ENEL poco sotto il Rif. Longo.
Da qui scendiamo a Carona.
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