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PERCORSO: Reggetto di Vedeseta (950 m) > Sentiero 152 >Corno Zuccone (1458 m) con ritorno sul medesimo percorso. Dislivello di 508 m, facile fino alla bocchetta del Corno, impegnativa ma non difficile solo nel tratto finale. Fattibile in circa un'ora e mezza, per la discesa basta un'ora. No acqua, no appoggi Ritorno sul Corno Zuccone con due nuovi amici, che salgono per la prima volta, Silvia e Matteo. Bella giornata d’inizio marzo, assolti gli impegni del mattino, ci ritroviamo, dopo pranzo a Zogno da dove raggiungiamo, in Val Taleggio, Reggetto, frazione di Vedeseta (950 m). Parcheggiata l’auto nella piazzuola dell’ariosa Reggetto davanti alla bella fontana-lavatoio, seguendo le indicazioni di un piccolo cartello ‘Madonna delle Cime’ e del segnavia 152 del CAI, salita una stradetta asfaltata, passati davanti ad una fontana in disuso datata 1700, proseguiamo in salita sulla sterrata di destra per breve tratto fino a deviare decisamente a destra imboccando il sentiero 152 che sale nel bosco. Sostiamo un attimo alla prima baita che incontriamo, entrando nel prato antistante con bella vista verso Cancervo-Venturosa e verso il nostro Corno Zuccone, dove fanno bella mostra ellebori multicolori in fiore, facile preda dei nostri clik, e un bell’esemplare di pino cembro che si erge altissimo e maestoso nel prato. Seguiamo il sentiero incuneato tra muri a secco, sbucando poco dopo in un pascolo, dove compare il Resegone, risaliamo il bordo del prato e, arrivati in cima, teniamo il sentiero di sinistra. Camminiamo in costante comoda salita sul sentiero ricoperto di foglie secche prima fra boschi di carpini neri e betulle poi in prevalente faggeta, abbellito da ellebori multicolori in fiore fino a calpestare più in quota, a tratti, la neve. Rilassante e tonificante camminare nel bosco, nell’assoluto silenzio, interrotto a tratti solo dal canto degli uccelli. Camminiamo, chiacchieriamo, scattiamo foto, saliamo in tutta tranquillità, godendoci la quiete e l’aria pura dei boschi, dove sembra di tornare bambini e godere della magia di fatine e folletti. Giunti alla bocchetta del Corno, lasciato il sentiero 152 che prosegue dritto, deviamo decisamente a destra, seguendo l’indicazione per il Corno Zoccone, uscendo dal bosco, proprio dirimpetto alle scoscese pareti rocciose del Corno. Il sentierino si impenna con decisione man mano si sale, inerpicandosi su ripide balze erbose fino ad arrivare ad un piccolo colletto con cocuzzolo panoramico adiacente. La traccia ora risale la dorsale panoramica sulla Val Taleggio, i suoi monti ed oltre. Calpestiamo volentieri la neve di cresta fino a raggiungere dopo pochi minuti la bianca-azzurra Madonna delle Cime, costruita con le lamiere raccolte dopo i bombardamenti alle fabbriche di Dalmine, sulla vetta del Corno Zuccone a 1458 m, posta dagli Amici di Taleggio il 16 agosto 1984. Panorama mozzafiato a 360° sulla Val Taleggio,le sue cime ed oltre, verso l’Alben, il Resegone, le Grigne fin verso il Monte Rosa. Ci godiamo lo spettacolo, ma anche il vento freddo che soffia in vetta senza tregua ! Il vento non cessa e ci invita a scendere... Scendiamo con attenzione in cresta e nel tratto ripido fino alla bocchetta del Corno. Cessato il vento fastidioso, ripercorriamo in tutta tranquillità il sentiero 152 che ci riporta a Reggetto, dove facciamo un salto al bel roccolo soprastante la bella frazioncina di Vedeseta. Rientriamo quindi contenti del bel percorso campiuto, alla piazzuola dove abbiamo parcheggiato l’auto, volgendo un ultimo sguardo al Corno Zuccone. Bella, facile, breve escursione, indicata anche a chi ha poco tempo a disposizione, su misura per una escursioncina pomeridiana. |
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