Alla Madonna delle Cime sul Corno Zuccone (1458 m) ad anello da Reggetto di Vedeseta in Val Taleggio il 13 gennaio 2018
Alla Madonna delle Cime sul Corno Zuccone (1458 m) ad anello da Reggetto di Vedeseta in Val Taleggio il 13 gennaio 2018
PERCORSO:
SALITA:
Reggetto di Vedeseta in Val Taleggio (962 m) > Torre degli Alpini > Sentiero 152 > Bocchetta del Corno > Corno Zuccone (1458 m)
DISCESA:
Corno Zuccone > Bocchetta del Corno > Sentiero 152 a dx > Bivio, non si sale a dx per la Sella, ma si scende a sx per Vedeseta-Reggetto > a sx per Reggetto
DIFFICOLTA’: Percorso escursionistico, facile fino alla bocchetta del Corno, impegnativo ma non difficile solo nel tratto finale (pochi passaggi su facili roccette un po’ esposte dov’è richiesto l’uso delle mani).
DISLIVELLO: positivo 542 m, negativo – 532
DISTANZA: km 5,73
TEMPI: Tre ore: salita un’ora e mezza, discesa pure un’ora e mezza.
ACQUA: meglio rifornirsi alla partenza
APPOGGI: a Reggetto, punto di partenza-arrivo, da privati disponibili, oppure a Vedeseta, Olda..
Ritorno in solitaria sul Corno Zuccone, in escursione pomeridiana in solitaria.
L’ennesima volta che ci salgo, ma stavolta deciso a compiere un bel giro ad anello.
Bella giornata non fredda e con buona visibilità.
Raggiungo, nel primissimo pomeriggio, in Val Taleggio, Reggetto, frazione di Vedeseta (962 m). Parcheggiata l’auto nella piazzuola davanti alla bella fontana-lavatoio, non seguo le indicazioni di piccoli cartelli ‘Torre degli Alpini’ -‘Madonna delle Cime’ e del segnavia 152 del CAI, ma salgo a raggiungere la Torre degli Alpini a vista nel prato, visto che non faccio danno non essendoci erba da falciare. (La salita normale nelle altre stagioni, quando i prati sono ricoperti d’erba, prevede la salita da una stradetta asfaltata, il passaggio davanti ad una fontana in disuso datata 1700, la prosecuzione per breve tratto fino all’inizio del sentiero vero e proprio 152).
Salendo dal prato raggiungo il Roccolo cilindrico di Reggetto, oggi chiamato ‘Torre degli Alpini’, risalgo nella stradetta agrosilvopastorale per breve tratto fino a deviare decisamente a destra imboccando il ben indicato sentiero 152 per Corno Zuccone che sale nel bosco.
Alla prima baita osservo il taglio fresco di molte alte piante.
Seguo poi il sentiero ben visibile e ben segnato, incuneato all’inizio tra muri a secco, sbucando poco dopo in una radura, dove compare il Resegone.
Risalgo il bordo del prato e, arrivato in cima, tengo il sentiero di sinistra. Cammino in costante comoda salita sul sentiero ricoperto di foglie secche prima fra boschi di carpini neri e betulle poi in prevalente faggeta. Rilassante e tonificante camminare nel bosco, nell’assoluto silenzio, interrotto a tratti solo dal canto degli uccelli. Cammino, scatto foto, salgo in tutta tranquillità, godendomi la quiete e l’aria pura dei boschi. Giunto alla Bocchetta del Corno, camminando anche su un po’ di neve rimasta, lasciato il sentiero 152 che prosegue dritto in direzione ‘Sella’, devio decisamente a destra, seguendo la chiara indicazione anche con freccia rossa per il Corno Zuccone, uscendo dal bosco, proprio dirimpetto alle scoscese pareti rocciose del Corno.
Il sentierino si impenna con decisione man mano si sale, inerpicandosi su ripide balze e alcune roccette un po’ esposte, dove è necessario l’uso delle mani, fino ad arrivare ad un piccolo colletto con cocuzzolo panoramico adiacente. La traccia ora risale la dorsale di vetta panoramica sulla Val Taleggio, i suoi monti ed oltre.
Raggiungo, risalendo la cresta, dopo pochi minuti la bianca-azzurra Madonna delle Cime (costruita con le lamiere raccolte dopo i bombardamenti alle fabbriche di Dalmine) sulla spuntone roccioso di vetta del Corno Zuccone a 1458 m, posta dagli Amici di Taleggio il 16 agosto 1984.
Panorama mozzafiato sulla Val Taleggio, le sue cime ed oltre, verso l’Alben, il Resegone, le Grigne.
Mi godo lo spettacolo, e i click non si contano, alcuni fatti da un escursionista di passaggio.
Mi abbasso poi alla Bocchetta del Corno, dove, per la prima volta, scelgo di non scendere dal sentiero percorso in salita, ma di compiere un bel giro ad anello.
Quindi, al bivio, riprendo il sentiero 152 di salita, ma non per scendere a sinistra, ma per proseguire a destra , seguendo l’indicazione ‘Sella’.
Cammino nella faggeta in zona d’ombra per un buon tratto sulla neve, piuttosto dura e quindi senza affondare, seguendo le scarse, ma visibili impronte di altri che mi hanno preceduto.
Uscito dalla faggeta in una radura ben innevata, volgendo lo sguardo all’indietro, mi si presenta con mia meraviglia il bel roccioso versante nord-ovest del Corno Zuccone inondato dal sole.
Scendo, seguendo la traccia nella neve, il sentiero nella valle per un bel po’ fino ad incontrare l’incrocio col sentiero che sale (o discende) da dx dalla ‘Sella’,
Ovviamente proseguo in discesa a sinistra per Vedeseta e Reggetto, anche se mancano le indicazioni.
Il sentiero discende per lungo tratto nel bosco di faggi, carpini e betulle, passando per alcune radure aperte, mentre il sole tramonta e la luce man mano va calando
Al bivio, stavolta con indicazione, prendo il sentiero alto per Reggetto e lo percorro fino ad un singolare tempietto in pietra (di cui non sapevo l’esistenza), posto su una piccola altura.
Proseguo sul sentiero-traccia tenendo la sinistra fino a giungere ad una cascina posta su una radura prativa, dove aggancio la strada agrosilvopastorale che mi riporta in breve a Reggetto, la bella frazioncina di Vedeseta, alla piazzuola dove ho parcheggiato l’auto.
Ultimo sguardo al Corno Zuccone ormai avvolto dalle ombre del tramonto inoltrato, contento del bel percorso compiuto, stavolta ad anello, e quindi più lungo delle volte precedenti, ma comunque pur sempre indicato per chi ha poco tempo a disposizione, su misura per una escursione di mezza giornata, mattutina o pomeridiana sul Corno Zuccone, guardiano della Val Taleggio.