CANTO ALTO in ‘direttissima’ la prima volta per sentieri insoliti da sopra casa-Zogno (8apr21)
Percorso:
Salita :
Corna (350 m) > Baitello ‘Ferrari’ > Baita e Roccolo Ruggeri (560 m) > Parpaet (680 m) > Sent. 504 per breve tratto > Baita e roccolo del Colle Pradali (850 m) > Su sentiero insolito non segnato e non frequentato salendo per la prima volta raggiungo salendo a sx della cima del Canto Alto il sent. 507 poco sotto la cima > Cima Canto Alto (1146 m)
Discesa:
Canto Alto (1146 m) > Grotta ‘Pacì Paciana’(950 m) >
Difficoltà: escursionistica su percorsi-sentieri non segnati e insoliti
Dislivello: 836 m
Distanza: 11,85 km
Tempi: Complessive 5 ore
In ‘direttissima’ da casa sul Canto Alto !
Un progetto in testa ...passa sulla carta, sulla mappa...per realizzarsi su sentieri insoliti da sopra casa che mi conducono in ‘direttissima’ appunto o quasi in Canto Alto !
Da tempo osservavo da casa il Canto Alto e mi domandavo perché non poter salire in ‘direttissima’...?
Osservavo da casa, alle pendici del Canto Alto, possibili scorciatoie per salire in Canto Alto in direttissima e li studiavo sulle mappe...senza percorrere i sentieri normali che per raggiungere Parpaet ti obbligano a compiere l’ampia curva Piazza Martina>Poscante> Braga> Altemarie e salire sulla cima del Canto Alto abbreviando il tratto finale..
E la linea diretta o quasi c’è, partendo da casa o poco sopra...il giorno di Pasqua, il 4 aprile 2021, scopro la diretta dalla ‘Corna’ di Zogno (350 m) fino al Parpaet (680 m) ... la percorro e la metto in serbo per le prossime salite in Canto Alto partendo da casa.
E la prossima salita arriva ben presto nella splendida giornata dell’8 aprile 2021.
Quindi, raggiunta la località ‘Corna’ (350 m) , imboccato sulla dx un sentiero in decisa salita, raggiunto la panoramica stalletta in alto sui ripidi prati soprastante la Corna, risalgo a raggiungere il soprastante bel roccolo, ormai in disuso.
Da questo bellissimo punto di osservazione mi attardo a scattare foto panoramiche sulla conca di Zogno nella luce del mattino.
Proseguendo poi sulla traccia-sentiero nel bosco con tante fioriture primaverili a sx , prima in falsopiano e poi in decisa salita, passo prima dalla graziosa baitella ‘Ferrari’. Poco sopra incontro l’amico Claudio che, sentita la mia intenzione di salire in direttissima in Canto Alto, mi consiglia di proseguire dritto in decisa salita nel bosco, passando prima alla sua baita ormai in disuso e di raggiungere oltre la baita con roccolo ‘Ruggeri’ nel bosco e da quella proseguire su stradetta agrosilvopastorale fino alla partenza del sentiero 504 per il Canto Alto.
Detto fatto , seguendo le preziose indicazioni dell’amico, raggiunta la proprietà ‘Ruggeri’ (560 m) e le successive altre baite in zona, seguendo altre precise indicazioni del sig. Ghisalberti, seguendo la stradetta agrosilvopastorale in decisa salita prima e in falsopiano poi raggiungo, al termine, il punto di partenza del sent. CAI 504, già percorso altre volte.
Ma, stavolta, lo percorro solo per breve tratto. Al primo bivio mi ispira di lasciarlo per imboccare un sentierino sulla sinistra per avventurarmi a scoprire una possibile ‘direttissima’, visto che la cima del Canto Alto la vedo proprio in quella direzione !
Il sentiero che salgo per la prima volta mi porta a scoprire la baita e il roccolo del bel Colle Pradali (850 m) ben esposto sotto la cima dl Canto Alto, di cui si vede in alto la croce.
Ho la fortuna di incontrare il proprietario della proprietà il sig. Gino Gavazzi che, accogliendomi con grande cortesia, mi intrattiene a conversare un momento e , conosciuto il mio progetto di salire in direttissima in Canto Alto, mi consiglia di non proseguire sul sent. 504, ma, se voglio salire in ‘direttissima’ , di salire sulla cima del Canto Alto, seguendo un sentiero insolito e poco frequentato, ma che lui conosce bene e del quale mi fornisce quindi indicazioni dettagliate.
Seguendo le chiare informazioni, dopo un’iniziale difficoltà a rintracciare il tracciato del sentiero indicatomi nel bosco soprastante Colle Pradali,, intricato per alberi caduti per terreno sconnesso e per sterpaglie diffuse nel sottobosco, mi si presenta, finalmente, un evidente sentiero.
Lo risalgo per un bel po’ in decisa salita fino ad un sovrastante bivio dove, coma da indicazioni avute, prendo il sentierino in direzione sinistra, che proseguendo, quasi sempre riconoscibile, per un bel po’ in falsopiano sul fianco sinistro della cima del Canto Alto, ad un certo punto piega decisamente a dx (e qui compaiono finalmente labili frecce rosse indicatorie) e in decisa salita mi porta a raggiungere sulle linea di cresta della montagna il classico sent. CAI 507 panoramico verso sud sulle colline e la pianura di Bergamo.
Facile raggiungere in circa dieci minuti la cima del Canto Alto con la poderosa croce di ben 16 m.
In vetta non sono solo, altri escursionisti oggi sono saliti alla grande croce del Canto Alto a godersi splendidi panorami grazie all’ottima visibilità della giornata tersa e un po’ ventosa..
Mi godo, oltre al panorama, un buon pranzetto al sacco e un bel po’ di relax dopo la faticosa salita.
Mi rimetto poi in cammino per continuare il percorso ad anello. Proseguo quindi sul sent. 507 per passare al Canto Basso, scendendo anche a rivedere la famosa ‘Grotta del Pacì Paciana’, dove, si tramanda, che Vincenzo Pacchiana, il famoso bandito di Poscante , avesse ricavato un nascondiglio sicuro in un antro naturale sotto la sommità del Canto Alto, posto su uno strapiombo e raggiungibile solo attraverso un sentiero appena accennato.
Quindi, poco prima di raggiungere il Canto Basso sulla dx scendo il sentierino impervio che si abbassa verso sottostanti pareti rocciose con grandi cavità e vado a rivedere per la terza volta la famosa grotta, posta su paurosi dirupi. Riesco anche a farmi un autoscatto ricordo!
Anche stavolta però non risalgo però oltre nell’antro dove si nascondeva il Pacì Paciana, raggiungibile sì ma con una certa difficoltà arrampicando su roccia priva di sicuri appigli, mi basta anche stavolta aver riscoperto e rivisitato l’impervio ingresso.
Proseguo quindi e, raggiunto il Canto Basso (900 m), ammirato il panorama sia a sud verso la pianura che a nord verso la montagne, proseguo, deviando a sinistra sul sent. 507 che mi riporta a Ripa di Pascante.
Il sentiero 507 discende, ben bollato, nel bosco di prevalenti carpini neri nel primo tratto e di castagni verso la fine.
Anche qui è una festa di fiori di primavera inoltrata.
Degna di nota lungo la discesa, la ‘Tribulina di Curte’ con Madonna col Bambino e l’Oasi degli Alpini poco sopra..
Disceso a Ripa, dove termina anche il sent. 507, seguendo la stradetta asfaltata in breve salgo a raggiungere il sentiero scoperto pochi giorni fa che mi permette, percorrendo un sentiero a sx in falsopiano per prati e passando da una cascina, di raggiungere la stradetta agrosilvopastorale salita il mattino.
Facile a questo punto il rientro in discesa al punto di partenza, ripercorrendo in senso inverso il percorso fatto in salita il mattino.
Ripasso quindi dalle baite e dai roccoli visti il mattino....Baita e roccolo Ruggeri (560 m) , Baita ‘Ferrari’ fino a rientrare al roccolo e alla stalletta della ‘Corna’, dove discendo a chiudere la bella escursione ad anello che mi ha permesso di salire per la prima volta in Canto Alto per ‘direttissima’ o quasi per sentieri insoliti, partendo da poco sopra casa, dalla ‘Corna’, dove incontro il proprietario, l’amico ‘Tone’, che si congratula con me per la bella escursione con punto di partenza e rientro dalla sua proprietà !