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PERCORSO: Carona-curvone parcheggio (1222 m) > Diga di Fregabolgia (1972 m) in jeep-navetta > Rif. Calvi (2006 m) > Sent. 225 Val Camisana- pianoro di Valsecca- sorgenti del Brembo > Sent. 248 – Passo della Selletta (2372 m) > Rif. Longo (2026 m) > Carona-curvone-parcheggio Distanza: 21 km (7 in jeep-navetta da Carona alla diga di Fregabolgia, 14 a piedi) Difficoltà: per EE buona parte dei sentieri 225 e 248, per il resto E Dislivello: cammino a piedi: in salita 542 m, in discesa 1316 Tempi: 6 ore circa Rifaccio volentieri questo bel giro ad anello sui sentieri della conca del Calvi già fatto 4 anni fa con mio figlio Raffaele, stavolta sono in solitaria. Giovedì 26 agosto 2021, giornata bella con cielo sereno e sole caldo, solo poche nubi pomeridiane sulle cime più alte. Per non affaticarmi troppo per questo bel lungo giro salgo al Rif. Calvi (diga di Fregabolgia) in jeep-navetta (prenotata per tempo al n° 3280424902 di Ugo Midali) partendo da Carona al curvone-parcheggio (1222 m). Dalla diga di Fregabolgia, costeggiando l’azzurro lago, nel quale si specchiano le montagne vicine, raggiungo il Rif. Calvi (2006 m). Imboccato il sent. 225 (Calvi-Passo di Valsecca-Brunone) mi abbasso al sottostante bel Lago Rotondo (1972 m) che contorno sulla sponda ovest e nel quale si specchiano il Pizzo del Diavolo e le montagne vicine per poi proseguire ancora in leggera discesa fino ad entrare nella Val Camisana, la valle del neonato Brembo, raggiungere su sentiero tra radi boschi la Baita del Poris (1956 m) per poi proseguire in salita fino ad attraversare il fiume a quota 2030 m circa. Seguo il sentiero 225 che sale ora in decisa salita accanto al neonato Brembo che scende anche in pittoresche rapide e spumeggianti cascatelle. Di fronte a me in alto occhieggiano le cime del Rondenino, dei Diavoli e infine, quella del Poris che si specchia nelle acque di un grazioso laghetto, superato il quale, arrivo al vasto pianoro, dominato a oriente dalle pareti rocciose del Monte Grabiasca, del Poris e del Diavolino, dove tra rivoli e minuscoli meandri prende corpo il Brembo, che ha le sue prime sorgenti proprio sulle alte pendici meridionali del Pizzo del Diavolo di Tenda. Nel pianoro i diversi rami delle sorgenti si unificano in un unico corso d’acqua, formando il neonato fiume Brembo che scende a valle spumeggiante dalla Val Camisana, quello che ho visto salendo. Ammiro lo spettacolo mentre mi godo un buon pranzetto al sacco e un momento di relax prima di riprendere il cammino. Lasciato quindi il sent. 225 che sale a dx al Passo di Valsecca in direzione Rif. Brunone, imbocco a sx in direzione opposta il sentiero 248 in direzione Rif. Longo. Un percorso in quota in saliscendi, attraversando i valloni discendenti dal Rondenino e dall’Aga. Dopo una prima scoscesa discesa con attenzione su sfasciumi mi ritrovo con piacere a due passi dal grande masso delle incisioni rupestri di Val Camisana, che vado ad osservare con curiosità ed attenzione da vicino, riprendendo alcune foto sulle incisioni che mi paiono interessanti. (Per una descrizione di massima rimando a questo link: https://www.lavocedellevalli.it/rubriche/articolo/i-tesori-nascosti-le-antichissime-incisioni-rupestri-della-val-camisana-a-carona Dopo la discesa devo risalire per proseguire poi in saliscendi sul sent. 248 rimanendo sempre in quota media sui 2300 m. Godo di bellissimi panorami sulla conca del Calvi e le sue montagne protagoniste dei panorami della giornata (Grabiasca, Poris, Diavoli, Rondenino, Aga a nord e Madonnino, Cabianca ,...a sud) . Raggiungo, percorrendo anche un tratto di sentiero su pietraia, il Passo della Selletta (2372 m), che mi catapulta d’un fiato nella Valle del Monte Sasso dove balza alla vista il verdeggiante Lago del Diavolo (2125 m). Scendo con attenzione il primo ripido tratto del sentiero che mi abbassa alla diga del lago mentre stambecchi, mamme con piccoli, mi osservano incuriositi. Ora dominano in primo piano il paesaggio l’Aga, il Pizzo di Cigola che si innalzano sopra il verde lago. Oltrepassata la diga mi abbasso al Rif. Longo (2026 m) per poi discendere seguendo il segnavia CAI 224 su lunga rettilinea stradetta sterrata e poi sentiero al Rif. Baitone e agganciare il segnavia 210, la stradetta in gran parte cementata che mi riporta a Pagliari e al parcheggio al curvone di Carona, stanco ma contento della bella camminata in quota alle sorgenti del Brembo, che ogni giorno vediamo scorrere vicino casa! |
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