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Pizzo Baciamorti (2009 m) e Monte Aralalta (2008 m), ammantati di neve, ad anello da Capo Foppa di Pizzino (1307 m) l’8 novembre 2021
PERCORSO Capo Foppa di Pizzino (1307 m) > Sul sent. 153 > Baita Baciamorti (1453 m) > Passo Baciamorti (1541 m) > Sentiero (variante del 101) di cresta > Pizzo Baciamorti (2009 m) > Monte Aralalta (2006 m) > Sent. 101 > Baita Cabretondo (1869 m) > Bocchetta di Regadur (1853 m) > Sent 120 > Rif. Gherardi (1647 m) > Capo Foppa (1307 m) DESCRIZIONE Lunedì 8 novembre 2020, approfittando della bella giornata, io e Raffaele, scegliamo di salire sulle nevi del Baciamorti (2009 m) e dell’Aralalta (2006 m). Io son salito più volte con e senza neve, per Raffaele è la prima volta! In auto andiamo in Val Taleggio fino a Capo Foppa (1307 m) di Pizzino, dove parcheggiamo (Strada con ticket di 2€ al giorno). Seguendo il segnavia CAI 153, superata Baita Baciamorti (1453 m) , raggiungiamo il Passo Baciamorti (1541 m), dove cominciamo a pestar neve. Non seguiamo il sent. 101, ma, per salire sul Pizzo Baciamorti, seguiamo il percorso di cresta, un sentierino, variante alta di cresta del sent. 101, che invece sale in traverso a mezza costa. Saliamo tranquilli senza neve fin oltre la metà della lunga salita, da dove, a quota circa 1800 m, cominci amo a pestar neve. Ben presto calziamo i ramponcini che si rendono necessari per gran parte del percorso in quota oltre i 1800 m, li toglieremo solo al termine della discesa dal Passo di Regadur. Non fa freddo, ma l’aria è frizzante ed ogni tanto spira venticello. Il cielo è sereno, la visibilità buona specie verso le Orobie a nord, mentre a sud nubi sparse coprono le cime. Lunga la salita, ma bella e panoramica. Il percorso si sviluppa gradatamente di dosso in dosso prima in decisa salita, poi, verso la fine, l’ultimo tratto diviene ripido e la salita faticosa seguendo la traccia di chi ci ha preceduto. Raggiungiamo finalmente la vetta del PIZZO BACIAMORTI (2009 m) con la bella Madonnina del C.E.A. (Club Escursionisti Arcoresi). Il pianoro di vetta è ben ricoperto da circa 20 cm di neve, rimane senza neve solo un piccolo spazio che utilizziamo per un buon pranzetto al sacco. Ci godiamo lo spettacolo di vetta, scattando foto anche panoramiche, visto lo splendido panorama a 360° . Poi ci spostiamo, in cresta di vetta, seguendo con attenzione la traccia nella neve, verso la cima del MONTE ARALALTA (2006 m) con la sua semplice ma bella crocetta di vetta. Scendiamo quindi con attenzione seguendo la traccia di chi ci ha preceduto alla sottostante bocchetta, dove, agganciando la traccia nella neve del sentiero 101, risaliamo al pianoro innevato della Baita Cabretondo (1689 m). Bellissimo il pianoro pascolivo del Cabretondo ammantato di neve splendente al sole...abbagliante ! Proseguiamo per la Bocchetta di Regadur (1853 m), seguendo la traccia del 101. Non raggiungiamo la Baita ‘Re Gi Na’ poco sotto la Bocchetta di Regadur (1853 m) sul 101 , ma, seguendo un sentiero raccordo, agganciamo il sent. 120 per scendere al Rif. Gherardi. Anche qui attenzione sui traversi tracciati su neve ghiacciata in zona d’ombra. Superati i tratti impegnativi, divenuta facile la discesa, ci abbassiamo all’ex Rif. C. Battisti (1685 m), mentre comincia l’imbrunire e il sole si abbassa all’orizzonte. Attraversando poi i bei dossi-pianori dei Piani d’Alben, raggiunto il Rif. Gherardi (1647 m), ci abbassiamo alla Baita Foppa Lunga (1505 m) dove possiamo ammirare qualche scorcio di tramonto in Resegone. Discendiamo infine a Quindicina-Capo Foppa nella luce e nei colori del tramonto, chiudendo un bellissimo anello di bianco vestito in quota, che io compio per l’ennesima volta, contento di avere in mia compagnia stavolta Raffaele, entusiasta del bel nuovo percorso compiuto per la prima volta ! |
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