PIZZO BACIAMORTI (2009 m.) e MONTE ARALALTA (2003 m.) il 5 dicembre 2012
Mia prima invernale in solitaria sul Pizzo Baciamorti e sul Monte Aralalta con giro ad anello da Capo Foppa di Pizzino.
L’ispirazione di saIire in invernale al Baciamorti Aralalta mi viene vedendo i servizi fotografici pubblicati dagli amici Vittorio e Stefano dom. 2 dicembre 2012.
Detto fatto , mercoledì 5 dicembre 2012, vista la bella giornata, all’ultimo momento, anche se sono solo, salgo in auto in Val Taleggio fino a Capo Foppa (1307 m.) di Pizzino, dove parcheggio l’auto.
Seguendo il sentiero 153 , che man mano procedo diventa innevato, superata Baita Baciamorti (1453 m.) , raggiungo il Passo Baciamorti (1543 m.), dove passa il sentiero 101, ma che non imbocco, preferendo salire sul Pizzo Baciamorti seguendo il percorso di cresta.
Spero anche di seguire la traccia nella neve lasciata dagli amici domenica, ma la leggera nevicata di martedì mattina e l’azione del vento ha praticamente cancellato in gran parte la traccia e mi trovo per la maggior parte della salita a dovermi fare la traccia affondando nella neve (non avendo ciaspole con me ma solo ghette) anche per 30-50 cm. specie nei tratti dove il vento ha provocato accumuli di neve.
La salita quindi mi risulta faticosa , ma non demordo anche se si solleva a tratti un forte vento di favonio, gelido in quota!
Supero alti accumuli di neve, salendo la lunga interminabile cresta.
Il cielo è terso, la visibilità ottima…dalle Alpi agli Appennini.
Raggiungo finalmente la vetta del PIZZO BACIAMORTI (2009 m.) con la bella Madonnina del C.E.A. (Club Escursionisti Arcoresi) dove incontro due ragazzi, saliti dalla Valle d’Ancogno (Valtorta), Riccardo e Mirko con la cagnolina Birba.
Sosta brevissima data l’ora tarda per scattare tante foto anche panoramiche, visto lo splendido panorama a 360° e l’ottima visibilità.
Insieme ai due amici passo, seguendo la traccia da loro fatta, in falsopiano alla cima del MONTE ARALALTA (2006 m.) , affondando nella morbida farinosa neve anche per 50 cm.!
Salutati gli amici che vanno avanti veloci per scendere dalla Valle d’Ancogno io, sceso alla bocchetta sottostante, risalgo alla Baita Cabretondo (1689 m.) e proseguo fino alla Bocchetta-Baita di Regadur (1853 m.) mentre comincia l’imbrunire e il sole si abbassa all’orizzonte.
Seguendo il sentiero 120 su fresca traccia scavata a profonde impronte nella neve da qualcuno che mi ha preceduto nella discesa (per mia fortuna !) scendo all’ex-Rif. C. Battisti (1685 m.) , ammirando e fotografando lo splendido tramonto del sole che si sta abbassando dietro la sagoma seghettata del Resegone.
Un attimo di sosta al Rif. Gherardi (1650 m.) prima di abbassarmi alla Baita di Foppa Lunga (1506 m.) sempre con gli occhi e l’obiettivo rivolti verso un favoloso infuocato tramonto in Resegone con vista fin verso il lontano Monviso.
Scendo poi , mentre si fa buio, a Quindicina e risalgo sulla sterrata a Capo Foppa, dove ho lasciato l’auto.
PERCORSO = km. 12,7 = E senza neve, ma con neve EE la salita in cresta dal Passo al Pizzo Baciamorti, la discesa alla Baita Cabretondo e fino al Rif. Gherardi = 6 ore (nel mio caso 7)
Capo Foppa di Pizzino (1307 m.) > Passo Baciamorti (1540 m,.) sul sentiero 153 > Pizzo Baciamorti (2009 m.) salendo in cresta > Monre Aralalta (2006 m.) > Baita Cabretondo (1869 m.) > Bocchetat-Baita di Regadur (1853 m.) > Rif. Gherardi (1650 m.) > Baita Foppa Lunga (1506 m.) > Quindicina-Capo Foppa
Dislivello 702 m.
Atrezzatura: Scarponi invernali, ghette , ciaspole (non idispensabili nel mio caso), ramponi nello zaino (non utilizzati nel mio caso)