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Dalla Culmine di S. Pietro (1258 m) allo Zuc di Maesimo (1680 m) sul sentiero alto estivo 21 DOL il19 ottobre 2015 Lo Zuc di Maesimo separa la bergamasca Valle di Bordesiglio a sud in Val Taleggio e la lecchese Valsassina a nord partendo dalla Culmine S. Pietro (1258 m) salendo fino alla Bocchetta di Maesimo ed ai Piani di Artavaggio. Percorso: Fattibile anche in mezza giornata. A livello E escursionistico, con tratti EE, che richiedono attenzione. Sconsigliata in presenza di neve, quando è possibile percorrere il sentiero basso 21 DOL. Duislivello di circa 500 m.Tempo di percorrenza: due ore circa in salita, 1.30 in discesa. Rifornirsi d’acqua alla partenza. Culmine S. Pietro (1258 m) > Sentiero alto-estivo 21 DOL > Zucco di Maesimo (1680 m) …andata e ritorno Lunedì 19 ottobre 2015, bellissima giornata, non resisto, soddisfatti alcuni impegni in mattinata, consumato un veloce pranzetto, a mezzogiorno salendo dalla Val Taleggio, passando per Vedeseta ed Avolasiom raggiungo la Culmine S. Pietro (1258 m), raggiungibile anche salendo dalla Valsassina, dove parcheggio l’auto nei pressi della chiesetta. Imboccato il sentiero n. 21 della dorsale orobica lecchese (DOL), passo accanto alla chiesa e ad una fontana, nei pressi di una baita, inizio a camminare lungo ampi prati. Ad una palina prendo il sentiero di sinistra indicato come sentiero estivo che riporta anche i tempi per lo Zucco di Maesimo (h 1.40). Passato un piccolo rudere ed una vasca da bagno colma d'acqua proseguo lungo tracce a volte poco evidenti ma che portano verso la dorsale erbosa e boscosa della valletta. Una volta raggiunta la dorsale la seguo alternando tratti ripidi al altri più riposanti. Attraverso poi una bella faggeta quasi in piano per poi scendere bruscamente sempre seguendo il filo della dorsale. Uscito dal bosco e dopo un lungo tratto in mezzacosta, il sentiero scorre stretto a tagliare i ripidi pendii erbosi che scendono dalla cresta rocciosa alla nostra sinistra. In questo tratto serve attenzione ! Salendo poi prati ci si imbatte in una curiosa palina in legno simile ad una croce che ci invita a deviare verso sinistra. Ancora pochi minuti di salita per prati ripidi sotto i quali si aprono profondi baratri e canaloni cosparsi da vari pinnacoli rocciosi. Giunto ad una valletta erbosa abbandono i fianchi dalla montagna per attraversare una lunga serie di vallette pietrose molto varie, cosparse di cespugli e piccole piante. Ancora un ultimo sforzo in salita e arrivo ad una stretta selletta dalla quale, deviando verso sinistra lungo una cresta in una faggeta, raggiungo in pochi minuti la palina di vetta dello Zuc di Maesimo (1680 m). Bello il panorama a nord-est verso i Piani d’Artavaggio e le sue montagne (Sodadura, Cima di Piazzo e Zuccone Campelli), a nord-ovest verso la Valsassina e le Grigne, a sud-ovest verso il Resegone, a sud verso la Valle Taleggio. Per il rientro ripercorro in senso inverso il sentiero di salita ed ho la fortuna di vedere camosci e capre orobiche. |
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