PIZZO ARERA (2512 m)

 

Pizzo Arera …salito da me normalmente dalla cresta sud, una volta dall’impegnativa EE variante alpinistica della cresta nord, provenendo dal Passo di Corna Piana, una prima volta dalla cresta est in solitaria il 10 ottobre 2012, un’altra volta in compagnia degli amici Rossella, Pasquale, Massimo, Vittorio il 21 ottobre 2012.
In questa escursione per la terza volta faccio l’anello del Pizzo Arera in compagnia di Prisca, Susi, Paolo che per la prima volta salgono in Arera dalla cresta est.
Parcheggiata l’auto all’Alpe Arera (1600 m), tiket di 4€ per la salita, raggiungiamo il Rif. Capanna 2000 (1975 m, 0.45 ore) , seguendo il sentiero 221.
Dopo breve sosta, poco sopra imbocchiamo a destra il sentiero 244 ‘Periplo Arera’ nel punto in cui parte anche la via normale di salita al pizzo per la cresta sud, che utilizzeremo al ritorno.
Il cielo è sereno, ma con nuvole e nebbie sulle cime, la temperatura gradevole.
Il sentiero si snoda per un buon tratto tra magri pascoli in falsopiano, a mezza costa sul versante sudorientale dell’Arera fino ai punti attrezzati con funi metalliche e a un impegnativo ma non difficile passaggio su roccette fino ad arrivare ad una crocetta metallica posta sul culmine di una grossa roccia sporgente (45 ‘ da Capanna 2000). Dopo una cinquantina di metri, saliamo a sinistra per i ripidi pratoni della dorsale est dell’Arera, procedendo a vista, mentre purtroppo la nebbia ci avvolge e ci accompagnerà fino in vetta all’Arera, negandoci la visione dei panorami.
Portandoci sempre in ripida ascesa su pratoni a vista verso destra, raggiungiamo, sulla cresta della dorsale est, il sentierino-traccia, segnato con sporadici e sbiaditi bolli rossi, che sale dalla Forcola di Valmora.
Per chi non conosce bene il posto, meglio, alla crocetta, proseguire sul sentiero 244, superare un tratto attrezzato con funi, fino ad arrivare nei pressi della Forcola di Valmora, dove si imbocca sulla sinistra la riconoscibile traccia di sentiero che in decisa salita si avvia sulla cresta est dell’Arera (1994 m, 1 ora dal Rif. Capanna 2000.
Seguendo con attenzione i radi bolli rossi sbiaditi in prossimità del filo di cresta si guadagnano a mano a mano varie selle rocciose.
Dopo aver attraversato su fondo ghiaioso e sdrucciolevole che richiede attenzione i ghiaioni che scendono dall’anticima d’Arera con un lungo traverso raggiungiamo la sella tra l’anticima e la cima est della montagna (2350 m circa, 1.10 dall’inizio della cresta).
Purtroppo la nebbia non molla e ci nega i panorami godibili a cielo sereno.
Con un ultimo sforzo tra facili roccette, prestando molta attenzione ed evitando il tratto di sentiero esposto a nord sugli scoscesi rocciosi dirupi, raggiungiamo la parte sommitale dell’Arera cima est e dopo un breve tratto in falsopiano la vetta con la croce del Pizzo Arera (2512 m).
La nebbia non molla e fa freddo, non possiamo sostare in vetta più di tanto.
Fatte veloci foto di vetta e consumato un veloce panino scendiamo dalla classica via normale, impegnativa per il ripido sentiero ghiaioso e per il canalino attrezzato con fune e pioli.
Dopo la faticosa salita dalla cresta est appare meno impegnativa la discesa dalla via normale che si snoda su un sentiero molto battuto, anche se nella prima parte si incontrano passaggi sdrucciolevoli e un breve tratto ben attrezzato con funi e pioli. Al Rif. Capanna 2000 sostiamo per un saluto ai rifugisti ed una bicchierino alla salute del Pizzo Arera-cresta est, che Prisca, Susi e Paolo hanno salito per la prima volta ed io per la terza , siamo contenti nonostante l’Arera oggi ci abbia regalato poco sole e molta nebbia e freddo!