SIC 9 - BOSCHI DEL GIOVETTO DI pALINE (SICIT2060006) |
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I boschi hanno sempre avuto un'importanza fondamentale nella vita quotidiana delle popolazioni delle vallate alpine. Ancora oggi costituiscono una risorsa preziosa nell'economia del territorio. La legge regionale 30 novembre 1983 n. 86, istitutiva delle aree protette, comprendenti il biotopo "Boschi del Giovetto di Paline" con la finalità di salvaguardare i popolamenti naturali di formiche del gruppo "Formica Rufa" ed adottare metodi di utilizzazione dei boschi e dei pascoli finalizzati al raggruppamento della massima complessità e stabilità ambientale, affidandone la gestione all'Azienda Regionale delle Foreste. La riserva, avente una superfìcie di 597,30 ettari, fa praticamente da confine tra la provincia di Bergamo e quella di Brescia, tra la proprietà comunale di Borno e quella dei comuni della Val di Scalve; appartiene al bacino idrografico del fiume Dezzo, affluente del fiume Oglio. Circa l'86% del territorio è costituito da boschi d'alto fusto: prevalgono l'abete rosso nel versante di Borno e l'abete bianco nel versante della Val di Scalve. Al di sopra dei 1600/1700 m la componente boschiva cede il terreno a quella arbustiva dove lingue discontinue ed irregolari di bosco formano un mosaico con i prati di vetta. L'argomento della relazione fra formiche e piante, ha origine in conoscenze empiri-che che datano da secoli. I lavori di ricerca sulla Formica Rufa, avviati in Italia nel 1949, hanno condotto al reperimento, sulle Prealpi e sulle Alpi della Lombardia, di grandi popolazioni di formiche del gruppo "Formica Rufa" (Formica Lugubris). II primo trapianto di formiche dai boschi del Giovetto in boschi che ne erano privi, è stato effettuato nel 1950 nella pineta Appenninica del Monte Alpe (Appennino Ligure, prov. di Pavia) dove era in atto una forte infestazione di processionaria del pino. Chi si perde nel bosco può riconoscere i punti cardinali dalle cupole dei formicai: si trovano di norma sul lato sud degli alberi e sono realizzati in modo da essere protetti dalla pioggia o irraggiati a lungo dal sole. La parte superiore del nido è costituita da un cumulo a forma di cupola detto "acervo" eretto utilizzando aghi di abete, pezzetti di rami, granuli di resina, muschio e terra. Il più delle volte un formicaio di dimensioni normali misura 80 cm di altezza ed ha da 200.000 a 500.000 inquilini. |
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ITINERARI PROPOSTI ALLA SCOPERTA DEL SIC
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26. Verso il Giovetto di Paline |