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Per la seconda volta salgo ad ammirare lo spettacolo di un’immensa distesa fiorita di crocus insieme a fiori di scilla bifolia sui prati che si aprono colorati improvvisamente tra la fitta e oscura vegetazione di prevalente abetaia del Monte Pigolotta (1504 m) disseminati, ai bordi, da baite-stalle ancora ben attive (Baite della Pigolotta).
Un’infinità di bulbi di crocus bianchi in maggioranza, ma anche viola e lilla, ai quali si uniscono grandi macchie di scilla bifolia azzurro-violetto, colorano di primavera, come un tappeto fiorito, i verdi prati ondulati delle Baite della Pigolotta.
Difficoltà: E, escursionistica su sentieri non segnalati ma visibili-rintracciabili
L’anno scorso avevo raggiunto la Pigolotta, per un problema al piede, salendo in auto dalla strada agrosilvopastorale (con permesso comunale a pagamento di 10€). Quest’anno non ho problemi e quindi salgo ben volentieri a piedi. Quindi , salito in auto a Valtorta al capolinea della Val Stabina in Alta Val Brembana, dopo breve visita al centro del paese, raggiungo in auto la frazione Grasso, dove pargheggio l’auto (possibile parcheggiare, specie nei giorni feriali, anche più avanti al Cantello). In pochi minuti a piedi raggiungo Cantello, risalgo la breve scalinata e visito la piccola contrada composta di poche case unite da un porticato centrale e dotata di una vicina piccola bianca chiesetta. Imbocco poi l’evidente sentiero non segnalato che prende avvio acciottolato tra le prime due case all’ingresso della contrada. Risalito in traverso un prato al bivio prendo il sentierino di sx che mi conduce, attraversando su traccia un prato, alla baita-stalla della Costa del Gras (Grasso). Da qui, proseguendo a dx, per sentierino nel prato, passando sotto il ripetitore, rientrato nel bosco, in decisa salita raggiungo un evidente sentiero che percorro in falsopiano a sinistra. Al bivio successivo mi immetto sul sentiero che sale a destra e diviene poco più avanti ,se pur per breve tratto, mulattiera acciottolata dove compaiono sbiaditi segni bianco rossi di segnavia. Al termine dell’acciottolato, piego a destra verso i ruderi di una baita immersa nei prati con ciliegi in fiore. Risalgo il prato obliquamente a sinistra seguendo la traccia per rientrare nel bosco di faggeta. Ora in decisa salita, seguendo il sentiero stracolmo di foglie secche , raggiungo la strada agrosilvopastorale nel punto in cui, ad una curva, è dotata di ampio slargo per parcheggio delle auto autorizzate al transito. Attraversata la strada, entro, sul lato opposto, nell’evidente prosecuzione del sentiero precedente che continua prima in faggeta e poi in abetaia fino ad entrare in decisa salita nei prati della Pigolotta. Dalla fitta ed alta vegetazione che caratterizza la zona , entro quindi in una grande radura prativa ondulata contornata in alto da belle baite ristrutturate, da dove la vista spazia su alcune belle cime delle Orobie, dal lontano Menna ai più vicini Baciamorti-Aralalta, Sodadura, Cima di Piazzo, Cornetta, Corna Grande. Man mano salgo mi si presenta una meravigliosa distesa di crocus bianchi, viola e lilla che ricopre gli estesi prati della Pigolotta. Lo spettacolo però non è come lo scorso anno, la siccità prolungata di quest’anno penso non abbia favorito una intensa fioritura come l’anno precedente; la giornata poi è piuttosto nuvolosetta e le foto ne risentono in qualità! Raggiungo quindi la graziosa stilizzata Cappella (datata 24 settembre 1972 – costruita da Annovazzi) e da lì ammiro lo spettacolo dei prati fioriti.. Percorrendo in lungo e in largo più volte i prati fioriti della Pigolotta gli scatti fotografici non si contano ! Consumato un buon pranzetto al sacco e goduto un momento di relax, mi avvio in esplorazione su un sentiero che si inoltra verso la Valle Scura, scura veramente perché ricoperta ed immersa nella fitta abetaia. Cammino un bel po’ fino ad arrivare al torrente di Valle Scura , dove la vista si apre alla luce. e il sentiero prosegue risalendo la valle d’ora in avanti innevata. Soddisfatto del percorso ‘scoperto’ rientro ai prati della Pigolotta per fare un ultimo giro e gustarmi gli ultimi panorami. Rientro quindi al punto di partenza, cercando di ripercorrere al meglio a ritroso il percorso dell’andata memorizzato e ci riesco con solo qualche titubanza momentanea risolta osservando meglio il percorso. Rientro quindi a Cantello e Grasso, contento di avere riscoperto questo gioiello fiorito delle Orobie di Alta Val Brembana stavolta salendo a piedi e non in auto ! Ritornerò senz’altro alla Pigolotta il prossimo anno. Ringrazio di cuore l’amico Cristian Riva per avermi, col suo bel servizio , fatto conoscere questo bel posto e fornito preziose indicazioni sul percorso da seguire, che ho seguito con alcune varianti. https://www.cristianriva.it/sentieri/sulle-orobie/monte-pigolota-prati-crocus.html |
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