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Monte Zucco (1232 m ) ad anello in veste primaverile da S. Antonio Abbandonato (987 m) via Sonzogno (1108 m) sui sent. 505-506 il 26 marzo 2022 Il Monte Zucco (1232 m) è una montagna delle Prealpi Orobiche, situata nella parte sud del Gruppo del Sornadello. Sorge sulla destra orografica del fiume Brembo in Val Brembana, nei comuni di San Pellegrino Terme e di Zogno (provincia di Bergamo). La montagna si erge maestosa, dominante da sud-ovest la cittadina di San Pellegrino Terme, mentre degrada a sud verso Zogno su versanti meno ripidi. La località Foppi, dove sorge il rifugio G.E.S.P., è una delle mete preferite dai Sanpellegrinesi, dagli Zognesi e dagli abitanti dei paesi vicini. Dai Foppi chi ha buone gambe può salire alla cima dello Zucco, dove sorge una croce di ferro, alta circa venti metri, realizzata con moltà abilità dai Soci del G.E.S.P. , utilizzando pezzi di traliccio elettrico. Esistono principalmente quattro vie di salita al Monte Zucco: • da San Pellegrino Terme (località Foppette, sede del Gruppo Alpini) tramite una via diretta abbastanza impegnativa sulla cresta nord-est, con un tempo di salita di circa 2 h (EE) • da San Pellegrino Terme (sempre in località Foppette) per mezzo di una via più agevole attraverso la secondaria Valle Merlanga che aggira • da San Pellegrino Terme, seguendo per filo e per segno l'anello completo del sentiero CAI 506, salendo dalla Val Merlonga (o dalla Direttissima se si preferisce ) e scendendo dalla Valle degli Zocchi passando per Sussia. • da Sant'Antonio Abbandonato, tra i comuni di Zogno e di Brembilla, seguendo la via meno impegnativa tra le tre, con un tempo di salita di circa 1.30 h NOSTRO PERCORSO, fattibile in mezza giornata Sabato 26 marzo 2022, in compagnia dell’amica Katiuscia e della sua brava montagnina a quattro zampe Nina ritorno il bel pomeriggio con tepore primaverile al Monte Zucco via Sonzogno ad ammirare lo spettacolo delle fioriture primaverili. Breve, facile, ma non banale escursione sugli amati monti sopra casa nel comune del mio paese (Zogno). Raggiunto in auto da Zogno S. Antonio Abbandonato-987 m ( raggiungibile anche da Val Brembilla) su strada asfaltata di circa 8 km , lasciamo la macchina al parcheggio nei pressi della Chiesa e sotto l’ingresso al Cimitero. Belli i panorami da S. Antonio Abbandonato sulle montagne circostanti, sulla bassa Valle Brembana e verso la Val Brembilla e sulla pianura. Un evidente cartello indica il sentiero 505 da imboccare sulla destra (1 h per il Rifugio Monte Zucco e 1.30 per il Monte Zucco). Il sentiero ben segnato (bolli bianco-rossi e gialli) dopo breve tratto sui prati entra nel bosco, costituito da piante di latifoglie con prevalenza di carpini neri e, in alcuni punti, da alti faggi secolari, che ci accompagna per gran parte del percorso, aprendosi solo ogni tanto in verdi radure prative con alcune cascine e baite sparse. Splende il sole e il cammino è per gran parte nel bosco ancora spoglio delle foglie, ma splendidamente fioriti con varietà di fiori, primule, erba trinità, ellebori, campanelle, denti di cane,... La visibilità è buona con lieve foschia e mi permette di scattare anche discrete foto panoramiche. In salita seguiamo la variante bassa del sent. 505 fino alla radura pascoliva della santella della Madonna di Caravaggio dove, lasciato il sent. 505 deviamo a destra su sentierino (non segnalato, ma evidente) che, passando da una baita-stalla, ci porterà alla località Sonzogno. Non ci abbassiamo a dx a Sonzogno (1108 m), ma, seguendo il sentierino alto sopra le case e i pascoli recintati, proseguiamo a sx fino ad agganciare il sentiero 505 proveniente da Zogno-Pernice, che seguiamo in salita e ci conduce poco sotto il rif. Monte Zucco, che non raggiungiamo ma superiamo fino ad agganciare, attraversando una bella conca pascoliva con cascina, il sent. 506. Continuiamo lungo il sentiero delimitato dalle recinzioni attraverso i prati, e, dopo esser passati presso una cascina ben ristrutturata, al successivo cartello di incrocio col sent. 506 proveniente da S. Pellegrino Terme, prendiamo a destra e proseguiamo in decisa salita nel bosco su un terreno a tratti con facili roccette. In breve arriviamo in cresta e vediamo già la croce che indica la vetta. Continuiamo sul sentiero di cresta con dei leggeri saliscendi, protetti da alcuni cavi su tratti piuttosto esposti e ripidi. Infine raggiungiamo la cima del Monte Zucco, a quota 1232 metri, dove domina l’alta croce di vetta di ferro, alta circa venti metri, realizzata con molta abilità dai Soci del G.E.S.P. , utilizzando pezzi di traliccio elettrico. Davanti alla croce è collocata una piastra d’orientamento delle cime montuose visibili dalla vetta. Accanto alla croce, progettata dall'arch. Alberto Fumagalli, è stata costruita, sempre dai Soci del G.E.S.P., una cappella in cemento con vetri di Murano a ricordo dei sacerdoti di S. Pellegrino Terme, mons. Lorenzo Dossi e don Giuseppe Falconi. Vicino sorge la baita G.E.S.P. Bellissimo il panorama a 360° che la lieve foschia però della pur serena giornata non ci permette di godere appieno. Comunque bella la vista sui paesi e i monti della media e alta Val Brembana con, in primo piano, sotto, a picco l’abitato di San Pellegrino Terme, attraversata dal corso del fiume Brembo. Bella la vista sulle Prealpi circostanti. Goduti i panorami di vetta, scendiamo sul sent. 506 al Rif. Monte Zucco ,del G.E.S.P. (Gruppo Escursionisti San Pellegrino) a quota 1150 m., collocato nella bella radura prativa dei ‘Foppi’, luogo molto frequentato specie nella bella stagione dagli abitanti dei paesi vicini e dagli escursionisti, anche perché attrezzato per attività ricreative e pic-nic. Proseguendo oltre, il sent. 506 scorre tra due file parallele di piante molto vicine tra loro ed è racchiuso da staccionate, dove attorno vi sono caratteristici numerosi grossi massi e pinnacoli rocciosi fino a raggiungere un incrocio dove, lasciato il sent. 506 che prosegue a dx, noi prendiamo a sx il sent. 505 che seguiamo in discesa lungo la variante alta fino a rientrare a S. Antonio Abbandonato nel tardo pomeriggio. Contenta l’amica Katiuscia per aver raggiunto la cima dello Zucco percorrendo in salita la variante splendidamente ‘fiorita’ di Sonzogno percorsa per la prima volta. |
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