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Il Monte Canto è il primo rilievo montuoso che si incontra risalendo dalla pianura Padana la sponda orientale del fiume Adda nella zona dell’Isola Bergamasca. E’ un monte isolato, ‘orfano’, in quanto staccato dalla catena ‘madre’ delle Prealpi Bergamasche, dalla quale è separato dalla Valle San Martino con i paesi di Pontida e Cisano. Composto prevalentemente da arenarie e da conglomerati, è ricoperto in gran parte da boschi a prevalenza di castagneti, specie sul versante settentrionale, mentre su quello meridionale vi sono coltivi e alcuni vigneti. Amministrativamente appartiene a ben 7 comuni: (da sud e in senso antiorario) Carvico, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Mapello, Ambivere, Pontida, Cisano Bergamasco, Villa d'Adda. Il Monte Canto è meta ideale per passeggiate e facili escursioni anche in bicicletta-MTB, con numerosi itinerari segnati, molto frequentati, che partono dai centri abitati che lo circondano. Il sentiero CAI 891, che si sviluppa sulla linea di cresta lungo l’intera dorsale est-ovest della montagna, è la ‘spina dorsale’ dei sentieri che percorrono la montagna. PERCORSO facile per tutte le gambe in saliscendi su stradetta a tratti sterrata, asfaltata o cementata, per lunghi tratti selciata, acciottolata, per brevi tratti sentiero vero e proprio di montagna …seguendo il sentiero CAI 891
Si parte da Mapello, dall’antico santuario mariano della Madonna di Prada, immerso nel verde della campagna, un luogo suggestivo. Qui inizia il sentiero 891 (Mapello-Il Canto-Villa d’Adda, sentiero la cui segnaletica è stata recentemente aggiornata ) . Parcheggiata l’auto, si percorre il suggestivo viale alberato, lungo ben 500 metri, che, all’altezza della chiesa di San Gerolamo, porta nel centro storico di Mapello. Si sale alla bella chiesa settecentesca di San Michele Arcangelo, che domina bianca, affiancata dalla slanciata torre campanaria, in posizione panoramica sul centro del paese. Proseguendo su via S. Michele, giunti al cimitero, si abbandona la strada asfaltata e si prende a sinistra il sentiero indicato dalla segnaletica posta al termine del muro perimetrale dello stesso. Il sentiero, all’inizio in decisa salita, poi si appiana e, attraversando un esteso bosco di castagni, frassini minori, aceri neri,… giunge alla Madonna dei Cerri" (382 m), chiesetta degli Alpini di Mapello, con accanto un piccolo sacrario dei caduti in guerra. Seguendo la strada asfaltata, superata Ca’ Bolis (387 m) posta proprio sul crinale, camminando tra filari di vite, mentre i panorami si allargano sulla sottostante pianura, si giunge a Cabergnino, dove termina la stradetta asfaltata e una ripida rampa cementata porta sull'ingresso di una villa signorile. Siamo ora sulla ‘Via Panoramica David Maria Turoldo’, un bellissimo tracciato di stradetta su un ampio selciato che ci porta sul dosso panoramico di Montalbano Basso (465 m), un balcone naturale che domina tutta la pianura padana, spaziando, durante le giornate limpide, ad est verso le Prealpi Bergamasche, a sud verso le Alpi, dal Monviso al Monte Rosa e verso gli Appennini, nonché verso i relativamente vicini grattacieli di Milano. La via panoramica prosegue attraversando la grandi siepi di Montalbano e termina, riportandoci sull'asfalto con lo sguardo ancora rivolto verso i vigneti, i castagneti e i sottostanti paesi della pianura. Proseguendo, mentre si intravvedono ville nascoste dalle siepi, compare alla vista, adagiata a mezza costa sul versante sud del Monte Canto tra estesi vigneti, Fontanella (450 m) con l'Abbazia di San Egidio, meraviglioso complesso romanico, fondata nel 1080 da Alberto da Prezzate, che già aveva dato origine all’Abbazia benedettina di Pontida. D’obbligo la visita all’Abbazia, sempre aperta al pubblico. Qui visse per parecchi anni (1964-1992) Padre David Maria Turoldo,famoso poeta e teologo friulano, che fondò l'attigua Casa di Emmaus e che qui è sepolto nel piccolo cimitero Il complesso monastico è pregno di una bellezza avvolgente: sacro e quotidiano si fondono in un'alchimia suggestiva, chiostro e cascina infondono una pace affascinante. Pace che ci accompagna sul ripido tratturo acciottolato che dal sagrato si alza nei vigneti e ci accompagna tra piccole piantagioni di ulivi, recentemente posati sfruttando i terrazzamenti da vite esistenti tempo addietro; il clima di questo versante affacciato sulla pianura ed esposto a sud, al sole è caldo, il paesaggio è di una dolcezza straordinaria. I cartelli di legno indicano in successione i nomi delle località attraversate, Caprile, Marinele, Porcile. Il sentiero, ora mulattiera acciottolata ben rifatta in tempi recenti, si inerpica nel bosco e sale a lungo con regolarità e andamento mai faticoso. Proseguendo si sbuca alla chiesetta di Santa Barbara (650 m circa) risalente al 1500, luogo accogliente, attrezzato con panchine, che invita a sostare per eventuale pic-nic e relax. Qui arrivano tanti escursionisti e ciclisti in MTB. Poco sotto, fino agli anni '50 sorgeva un piccolo borgo, Canto (644 m), ora in degrado e totalmente abbandonato dal 2005, anno in cui morì di vecchiaia l'ultimo residente, il Paolino, che non volle mai scendere in pianura. Una cascina ristrutturata contrasta fortemente con le antiche abitazioni quasi totalmente crollate: recenti palizzate impediscono di avvicinarsi, troppo elevato il pericolo di nuovi crolli. Il sentiero 891, sempre ben segnalato, da stradetta acciottolata ora divenuto sterrata, si riduce a semplice sentiero che si inoltra in piano nel bosco di castagni fino alla base del tratto finale di ripida salita alla cima del Monte Canto (688 m). Il punto più alto del Monte Canto è attualmente segnalato da una pietra con la scritta ‘688 m’ e una provvisoria rudimentale croce in legno, creata con rami d’albero. Una croce importante invece è stata posta più avanti, raggiungibile in circa 10 minuti, un bel alto ’Crocione’ (644 m) in ferro che cerca di spuntare, di farsi vedere tra gli alti alberi che gli stanno attorno. Il sentiero 891 ora prosegue e scende dal versante ovest del Canto fino a Villa d’Adda e Imbersago, ma la nostra meta è stata raggiunta e conviene prendere la via del ritorno. Per il rientro a Mapello si ripercorre il percorso di andata in senso inverso, eventualmente con qualche variante per abbreviare la discesa, come quella che dalla Chiesetta degli Alpini, lasciando il sentiero 891, scende su strada asfaltata verso il Santuario di Prada, oppure scende, passando per zona Vena, nel centro di Mapello. Si rientra comunque al Santuario della Madonna di Prada, dove abbiamo parcheggiato l’auto. |
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