Fondazione Polli Stoppani
MUSEO DELLA VALLE
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PIETRO
CORTINOVIS - PRIMO ARCHITETTO
DI ZOGNO
a cura del dr. Giuseppe Pesenti
Sabato 10 novembre 2007
ore 15 nella Sala Conferenze del Museo
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Da recenti ricerche storiche sono emerse numerose testimonianze dell’attività di un architetto semisconosciuto di Zogno, Pietro Cortinovis, che operò nella prima metà del XIX secolo in tutta la Valle Brembana con risultati assai lusinghieri e gradevoli dal punto di vista estetico, risultati che sono ancora oggi inaspettatamente visibili.
Tra le sue opere, in gran parte concepite dalla sua mente e in parte minore solo realizzate dalla sua impresa edile per conto dell’Imperiale Regia Delegazione Provinciale austriaca non senza miglioramenti suggeriti dallo stesso Cortinovis, si devono annoverare la riedificazione della chiesa di Trafficanti, la nuova costruzione del campanile dell’antico santuario del Pagliarolo in territorio di Cornalba, la costruzione in due riprese del ponte sul Brembo di S. Nicola a S. Pellegrino, la ricostruzione sempre sul Brembo del così detto ponte vecchio di Zogno, la elevazione del campanile della chiesa parrocchiale di Zogno e la realizzazione dei locali per accogliere l’archivio e i mantici del grandioso organo della stessa chiesa.
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Successivamente si devono elencare almeno la ristrutturazione della chiesa di S. Maria del Convento delle monache a Zogno, la ricostruzione con notevole ingrandimento della chiesa, un tempo parrocchiale, di S. Antonio Abate di Piazza Martina, la realizzazione della cantoria della parrocchiale di Endenna, l’innalzamento e l’allargamento dell’antichissima chiesa plebana di Dossena, la costruzione di un altare laterale interno alla parrocchiale di Roncobello e la realizzazione delle scuole elementari maschili e femminili di S. Pietro d’Orzio, a
quel tempo Comune autonomo. Di questi progetti esistono i disegni tracciati, datati e firmati tra il 1830.
Si sono individuate notizie certe anche del fatto che egli ristrutturò la chiesa del Convento di S. Nicola a S. Pellegrino, la parrocchiale di Valnegra e quella di S. Gallo. |
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Di questi ultimi interventi purtroppo al momento non è stato possibile ritrovare i disegni. I risultati di questa cospicua produzione architettonica sono ancora oggi visibili, sostanzialmente intatti, dopo quasi duecento anni e rivelano un gusto e una maestria nella lavorazione della pietra locale e una capacità di concepire forme in buona proporzione tra loro e in grande sintonia col tessuto urbano preesistente più che apprezzabili. Dai documenti ritrovati pare che Pietro Cortinovis fosse parecchio considerato in tutta la valle e ciò lascia presupporre che egli abbia realizzato anche altre opere di interesse privato, non al centro della scena pubblica, più difficili da scoprire e quindi al momento rimaste ancora sconosciute.
Quanto emerso sino ad oggi basta comunque a riconoscere che si è di fronte a un personaggio zognese di notevole rilievo destinato a lasciare un’importante traccia nella storia del nostro paese e della valle intera.
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IMMAGINI |
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Il prof. Ivano Sonzogni presenta la conferenza |
Nella sala delle conferenze |
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Il dott. Giuseppe Pesenti, autore della ricerca |
Nel corso della conferenza |
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