ANTONIO FURIETTI
Atto Nascita
TRASCRIZIONE
"Joannes
Antonius Furiettus. Anno Domini 1653 die 20 octobris. Ego Franciscus Ambrosinus
Parochus baptizavi infantem die currenti natum est d.Francisco f.q. d.Joseph
Sonzonii Furietti et d.Octavia f.q. d.Antonii Vecchi coniugibus huius par. cui
impositum est nomen Joannes Antonius. Patrinus fuit Hieronimus frater d.Octaviae".
Atto Morte
TRASCRIZIONE
Furietti Antonius Sacerdos
Anno Domini millesimo septingentesimo secundo die
vero undecima mensis Martii; hora mortis quinta cum dimidia
"Illustrissimus ac admodum Reverendus D.Antonius sacerdos huius
paroeciae, aetatis suae annorum nonaginta et insuper.
Paenitentiae
sacramento expiatus Santissimo Viatico refectus ac sacri olei unctione roboratus
in comunione Sanctae Matris Ecclesiae animam Deo reddidit; cuius corpus die
sequenti ad ecclesiam monalium Sanctae Mariae de Rosate delatum in familiae
sepulcro conditum fuit".
ANTONIO FURIETTI
L'atto di battesimo (1), conservato presso l'archivio della parrocchia di
San Lorenzo M. di Zogno, presenta un doppio nome di battesimo, Giovanni e
Antonio, ma nella maggior parte dei documenti notarili e nell'atto di morte (2),
tale persona risulta solo con il secondo nome; una situazione simile la troviamo
con lo zio paterno e con il nonno materno, anch'essi di nome Giovanni Antonio,
ma noto per lo più come Antonio.
Fu penultimo figlio di Ottavia Vecchi e di
Francesco Furietti di Giuseppe Sonzogni.
I
Furietti sono un ramo della famiglia Sonzogni, che fin dal XVI secolo
sostituirono al cognome avuto il soprannome, correlato al motto della famiglia
"Non furit"; il cognome Sonzogni, aggiunto a Furietti, compare quasi
esclusivamente nei registri anagrafici della parrocchia di Zogno.
Del padre Franscesco Furietti, sappiamo che
soprattutto a partire dalla peste del 1630, era divenuto una delle personalità
più rilevanti della comunità di Zogno, (nel 1646 divenne anche luogotenente
del vicario) e fu attivo anche a livello religioso, in quanto componente e
ministro di confraternite e promotore della confraternita dei morti e delle
anime del Purgatorio. I beni della famiglia Furietti si estendevano soprattutto
sul monte di Zogno, ma con Francesco si ampliarono anche i beni nel centro del
paese e soprattutto quelli in Foppa, nei pressi della chiesina, che acquistò
dalla famiglia Damiani.
Di Antonio Furietti non abbiamo molte notizie. Il
parroco di Zogno Giuseppe Maria Carminati, nel secondo Settecento aggiunse la
nota :" Fuit pater Josephi Alexandri cardinalis creatus ab Clemente XIII";
ma l'attribuzione della paternità del cardinale a Giovanni Antonio é errata,
poiché questi fu figlio legittimo di Giovanni Marco, suo fratello. Al di là
di questo, risultano abbastanza stretti i rapporti tra Giovanni Antonio e il
nipote, anche se non é stata conservata la corrispondenza intercorsa fra i due.
Certo il sacerdote contribuì anche alla pubblicazione dell'opera omnia degli
umanisti bergamaschi Gasparino e Guiniforte Barzizza, curata da Giuseppe
Alessandro Furietti nel 1723 (3)
Sappiamo che era sacerdote, probabilmente senza
cura d'anime.
Compare
nei documenti notarili a partire dal maggio 1677, come erede del padre
Francesco, assieme ai fratelli Giovanni, Giovanni Battista, Pietro e Carlo.
Costoro mantennero indiviso il patrimonio familiare e si divisero i ruoli:
Giovanni, il maggiore dei superstiti, si sposò e continuò le attività di
notaio a Zogno, supervisore degli affari familiari, amministratore della comunità
di Zogno; Giovanni Battista curò gli interessi familiari a Venezia e, nella
capitale, si occupò anche di interessi di altre famiglie bergamasche, in
particolare dei conti Calepio, e della comunità di Zogno ( é una sorta di
oratore o di residente zognese a Venezia). Giovanni Antonio, sacerdote, sembra
più interessato alla cura delle proprietà di Calcinate. Negli atti notarili,
i fratelli vengono sempre presentati come agenti per Giovanni o per l'intera
famiglia, risultano in "communione vivendi", mentre Giovanni agiva
"per sue et detto nome et de dinari della fraterna" (4).
Alla
morte dei fratelli, Antonio amministrò il parimonio familiare per conto dei
nipoti, figli di Giovanni (Francesco Luigi, Giuseppe Alessandro, Giulio, Ottavia
e Ottavio) e per loro vendette nel 1731 il conventino zognese di Santa Maria
alle monache del Terzo Ordine Francescano, lo stesso che era stato acquistato
cinquant'anni prima da Giovanni Battista a nome anche dei fratelli.
La morte lo colse nella casa cittadina dei Furietti e venne inumato nel sepolcro familiare presso il monastero di Rosate in Città Alta. Con la sua morte avrà inizio la decadenza economica dei Furiett
(dalla
ricerca del professor Ivano Sonzogni)
note_____________________________________________________________________________
(1)
Zogno, Archivio della parrocchia di San Lorenzo, Baptizat. 1638-1737.
(2)
Bergamo, Archivio della chiesa di Sant'Andrea, Atti dei morti.
(3)
Gasparini Barzizii Bergomatis et Guiniforti filii Opera, quorum pleraque
ex mss. nunc primum in lucen eruta recensuit,
ac edidit Joseph Alexander Furiettus Bergomas, Romsae, MDCCXIII, apud Jo. Mariam
Salvioni. Per la collaborazione si veda per esempio la lettera di G. A. Furietti a Pietro
Calepio datata Roma, 4 dicembre 1720 e conservata presso la Civica BIblioteca di Bergamo, MMB 208(16).
(4)
A.S.B. notarile 6604, notaio Flaminio Vecchi, atto del 18.
VII.1695.___________________________________